DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN…
Goffredo De Marchis per la Repubblica
Exit flop. Ma superflop. I dati forniti domenica notte, sulla base delle interviste all' uscita dei seggi sardi, erano sbagliati. Per l' esattezza, era indovinato l' ordine di arrivo non scontato, cioè primo il centrodestra e il candidato Solinas, secondo Zedda con il centrosinistra e ultimi, staccatissimi, i 5 stelle nonostante la base di partenza dal 42 per cento dell' 8 marzo. Il punto è che per un' intera notte, fino a quando non sono cominciati ieri mattina i pachidermici scrutini ufficiali, Zedda sembrava lì, a un passo dal favorito, addirittura sopra.
Invece è finito a 15 punti da Solinas, 100 mila voti di distanza. È andato a dormire con il sogno di un possibile sorpasso, si è risvegliato con un caffè amaro.
C' erano, a occhio nudo, degli evidenti salti mortali negli exit poll diffusi da Opinio, il consorzio formato dagli istituti di Piepoli, Masia e Noto, a cui la Rai ha affidato exit e proiezioni elettorali. Per Zedda il voto disgiunto, ossia quello che premia il singolo candidato anche votando un' altra lista, aveva chiaramente un aspetto sproporzionato.
Eppure, come si capisce, è un voto molto difficile da calcolare. Le liste di sostegno si sarebbero dovute fermare al 31 mentre il candidato di centrosinistra avrebbe potuto volare fino al 39. Accidenti che sprint solitario. Ma anche sui 5 stelle, pur indovinando il tracollo, si è andati lontani dalla verità. Il 13 per cento era calcolato per eccesso: il Movimento si è fermato al 9,6.
Il professor Paolo Natale, docente all' università di Milano, su Twitter, ha messo il dito nella piaga. Opinio viene pagato dalla Rai 5 milioni in due anni «per darci previsioni come quelle della Sardegna. Un bell' affare». La Rai ha fiutato il problema (flop, soldi, spreco e talk show indirizzati contro uno scoglio) e con un comunicato ha annunciato: «Chiederemo spiegazioni». Opinio ha l' esclusiva per il 2018-2019 e l' opzione per il terzo anno.
«Tanto valeva aspettare i dati della regione», ironizza Natale.
«L' idea del sostanziale pareggio era sbagliata dal punto di vista politologico ancor prima che statistico», infierisce. Ma sbagliare gli exit poll non è una novità. Nel 2006 la vittoria di Prodi, clamorosa nelle prime proiezioni, fu ridimesionata dalle urne vere. Così come nel 2013 i 5 stelle schizzarono molto oltre i pronostici e il Pd molto sotto.
RAI
«In merito ai risultati forniti negli exit poll sui candidati presidenti per le elezioni regionali in Sardegna, la Rai ha già provveduto a chiedere spiegazioni agli istituti demoscopici coinvolti».
Dall'algido linguaggio della nota emessa da Viale Mazzini, che parla di «spiegazioni», non emerge la rabbia e il fastidio che hanno caratterizzato il settimo piano del palazzone della Rai. Perché la figuraccia rimediata va oltre ogni accettabile considerazione. Stando alle voci di corridoio l' iniziativa di richiedere «spiegazioni» è stata fortemente voluta dall'amministratore delegato, Fabrizio Salini, che sarebbe fortemente contrariato per la vicenda. L'accordo della Rai per i sondaggi in questione è precedente all'attuale gestione di viale Mazzini. Altro motivo di forte disappunto.
CHRISTIAN SOLINASnicola piepoliFABRIZIO MASIAfabrizio salini
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