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1 - SANREMO: 11,5 MILIONI CON 42.08% PER TERZA SERATA
(ANSA) - Sono Stati 11 milioni 497 mila, pari al 42.08%, i telespettatori che hanno seguito ieri la prima parte della terza serata del festival di Sanremo. Per la seconda parte, platea di 6 milioni 354 mila con il 46.91%. La media ponderata è pari a 10 milioni 709 mila con il 42.48%.
2 - SANREMO, FUGA DAL PALCO. BUONI ASCOLTI, MA DISERTANO BARENBOIM E VERDONE. E DIMINUISCONO I CACHET
Silvia Truzzi per il "Fatto quotidiano"
Fa troppo freddo? à la crisi che tiene la gente in casa? O l'assenza di contro-programmazione? Cercansi risposte al successo di ascolti del Festival: la seconda serata che solitamente soffre di un fisiologico calo di audience ieri è andata meglio di ogni previsione, con il 42% di ascolti (l'anno scorso Morandi aveva perso tra il martedì e il mercoledì il 10 per cento di telespettatori).
Questo Sanremo è un prodotto garbato, incomparabilmente meglio delle passate edizioni strakitsch, condotto da due professionisti (da soli però non possono reggere cinque serate), ma veramente fatto in casa con pochissimi soldi. La direzione artistica ha sottolineato l'intenzione di far tornare protagoniste le canzoni, ed è un assai lodevole intento.
Però troppe cose vanno per il verso storto: mercoledì la tragedia della morte del figlio di Franco dei Ricchi e poveri, ieri il forfait di Daniel Barenboim. Il maestro ha mal di schiena, i medici gli hanno proibito di prendere l'aereo: è in Germania, dove sta facendo una mini-tournée cominciata lunedì, proseguita fino a mercoledì sera e che ha come prossima tappa - si legge sul sito del maestro - un concerto alla Staatskappelle di Berlino domenica: chissà se per allora il dolore gli sarà passato.
Per Fazio è un brutto colpo anche perché si era speso molto per favorire la trattativa con la Rai che, in questi tempi di austerity, all'inizio aveva fatto al direttore musicale della Scala un'offerta davvero troppo bassa. Fazio poi aveva puntato moltissimo sulla presenza all'Ariston di Berenboim, simbolo della ricetta "musica pop & musica colta".
Sostituirlo non si poteva, la scelta è caduta su una giovanissima promessa del piano, Lenora Armellini: ventenne padovana, si è già fatta notare in molti festival internazionali. Smentite le indiscrezioni che volevano all'Ariston Raffaella Carrà , confermata la presenza del Super Pippo nazionale, Baudo. Fabio Fazio ha perso anche Carlo Verdone che faceva parte della giuria di qualità , fermato a Roma da un ascesso ai denti: "Ho una faccia che sembro Marlon Brando nel Padrino".
L'attore sarà sostituito in corsa da Neri Marcorè, già qui in veste di "presenter". Attorno al Festival in questi giorni sta accadendo di tutto e la campagna elettorale è il minore dei guai: il Papa, il capitalismo italiano che va in galera, la bufera dei testimoni che accusano il Celeste ex governatore lombardo, Pistorius che ammazza la fidanzata. L'imperativo quest'anno era risparmiare e il direttore di RaiUno Giancarlo Leone ci è riuscito.
Basti dire che il cachet di Fabio Fazio, già contrattualizzato con Viale Mazzini per Che tempo che fa, si aggira (secondo autorevoli indiscrezioni ) attorno ai 350 mila euro per cinque serate e che lo scorso anno Morandi prese 1 milione e mezzo di euro. Rocco Papaleo percepì un ingaggio di 150 mila euro, Elisabetta Canalis e Belen in totale 120 mila, 30 mila la modella infortunata Ivanka.
E se l'anno scorso Adriano Celentano portò a casa 700 mila euro per le due serate (devoluti in beneficenza), quest'anno - il primo del dopo Presta, agente di moltissimi artisti che lavoravano con il Festival di Mazzi - Maurizio Crozza è stato l'ospite più pagato, con un cachet di 120 mila euro. E la co-conduttrice Luciana Littizzetto ha avuto 200 mila euro. Entrambi, come Fa-zio e Marcorè, sono rappresentati da Beppe Caschetto: emiliano , barba folta, conosciuto nel-l'ambiente come l'agente degli artisti "di sinistra", è il vero re di questo Sanremo low cost.
Per gli altri ospiti compensi non superiori ai dieci-ventimila euro. Un minuto dopo che le agenzie battono una dichiarazione di Giorgia Meloni ("l'Italia dà 100 mila euro a Carla Bruni per stonare a Sanremo"), la Rai smentisce: "Pagate solo le spese, in concorso con la casa discografica che sta promuovendo il disco".
PS: A proposito di crisi e tagli, molto rumore ha destato in sala stampa ieri il video editoriale di Aldo Grasso che sul corriere.it invitava i giornali a non mandare più gli inviati al Festival, evento televisivo per eccellenza . Eppure qui ci sono i protagonisti e i fatti da raccontare: due grandi firme del Corriere - Ettore Mo e Corrado Stajano - recentemente spiegavano che in generale nell'informazione di oggi si avverte, terribilmente, la mancanza della testimonianza diretta, degli sguardi sul mondo. La verità è che i giornalisti, dice Grasso, a Sanremo si divertono. à vero, eppure a noi sembrava, tra pezzi per il giornale di carta, aggiornamenti per i siti e dirette sui social network di aver anche lavorato praticamente senza sosta.
BARENBOIM DIRIGE BarenboimI RICCHI E POVERI ricchi e poveri Pippo Baudo Carlo Verdone ringrazia Giancarlo Leone SANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATO giorgia melonialdo-grasso
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