FERRARA, EX SPIA DELLA CIA, TROVA PENOSA LA TALPA SNOWDEN – D’ALEMA SI REINVENTA SCARICATORE DI CASSETTE D’UVA DA 20 CHILI – JOVANE AMA LA CARTA E REGALA 20 MILIONI DI COPIE DEL CORRIERE

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1. GUERRA DI SPIE A FERRARA NON PIACE IL COLLEGA SNOWDEN
Da ‘Il Fatto Quotidiano'

Tra le lettere al direttore della posta del Foglio Marco Perduca lamenta la condizione di Edward Snowden, "rifugiato in Russia, alla quale dice di non aver giurato o promesso alcunché". La risposta di Giuliano Ferrara è in linea: "Lei ammira Snowden, io lo trovo penoso, dalla a alla zeta, e voglio che la mia e altrui sicurezza sia sotto controllo senza riversamenti mediatici". Ferrara crede talmente tanto in questo principio che negli anni Ottanta prese soldi dalla Cia per un qualche lavoretto da spia. Snowden non camminava ancora che Giuliano già proteggeva l'Occidente.

2. D'ALEMA, CHE SCARICA 20 CASSETTE DI VINO AL DÌ
Da ‘Il Fatto Quotidiano'

Non si vive di sola politica. Lo sa bene Massimo D'Alema, passato dalle gite a bordo dell'Ikarus, la barca ora venduta, alla campagna umbra, dove produce ben quattro diverse tipologie di vino all'interno della sua nuova azienda, La Madeleine. Il viticoltore D'Alema, nel faccia a faccia con il giornalista Luciano Ferraro riportato sul Corriere della Sera del 18 Aprile, parla da esperto e propone di sé anche la curiosa immagine di "uomo di fatica" che scarica da solo "cassette d'uva da 20 chili".

Il buon Max promuove il suo vino con la stessa loquacità e dialettica con le quali arringava il pubblico nei suoi comizi, e forse non è un caso se, come da tradizione politica, la sua preferenza cromatica ricade sul rosso, magari "politicamente corretto", come indicato nel titoletto dell'articolo. Se si esclude il classico Pinot nero, per gli altri tre vini prodotti a Montecchio ha scelto nomi particolari: Sfide ricorda i bei tempi degli scontri elettorali in prima linea; ci sono poi il Nerosè (crasi tra Pinot nero e rosè) e il Narnot, vino di punta che prende il nome dai paesi dei vigneti, Narni e Orticoli. E gli affari non vanno male: 45mila le bottiglie prodotte quest'anno.

3. IL CORRIERE VI REGALA 20 MILIONI DI COPIE
Da ‘Il Fatto Quotidiano'

Nella seconda metà di maggio, a pochi giorni dalla tornata elettorale europea, 20 milioni di italiani riceveranno gratuitamente dentro la propria buca delle lettere un'edizione voluminosa e "speciale" del Corriere della Sera dedicata alla "ripresa economica". È il modo scelto dagli editori del quotidiano di via Solferino per rilanciare il proprio giornale online dopo il primo rilancio - non proprio fortunato, per così dire - con cui qualche settimana fa venne rinnovata la grafica del sito.

La notizia viene data al mondo attraverso il Financial Times in un articolo che inizia con un provocatorio: "Chi dice che il giornalismo cartaceo è morto?". L'idea è venuta all'ad di Rcs, Pietro Scott Jovane, e serve (e qui sta la genialità dell'operazione) a promuovere, oltre alla succitata "ripresa", pure il ri-rilancio del sito del Corriere.

Oltre una dozzina di grandi inserzionisti - da Barilla a Ferrero passando per Fiat e Telecom - hanno voluto sponsorizzare l'iniziativa, che quindi non peserà più di tanto sulle casse del quotidiano, che quest'anno s'è già dovuto separare dalla proprietà della sua storica sede di Milano. Il giornalismo cartaceo d'antan a via Solferino, insomma, non è morto, anzi: è vivo e lotta insieme ai grandi gruppi che lo pagano. È la ripresa, invece, che non si sente niente bene dopo l'endorsement del Corriere.

 

 

GIULIANO FERRARA MASSIMO DALEMA GIULIANO FERRARA MASSIMO DALEMA LUCIA ANNUNZIATA MARIO PIRANI Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane snowden