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Lettera di Tiziana Ferrario al "Corriere della Sera"
Vorrei rettificare quanto affermato da Augusto Minzolini nell'intervista pubblicata ieri dal Corriere (Minzolini: «in Vigilanza non cercherò vendette»). I fatti si sono svolti in modo molto diverso da come lui li racconta.
Minzolini si scorda che la mia denuncia penale per abuso d'ufficio è arrivata ben dopo due sentenze della magistratura del lavoro a mio favore, nelle quali si chiedeva il mio reintegro nella conduzione e nel ruolo di inviato di politica estera sino alla assegnazione di mansioni equivalenti. Due ordinanze, a dicembre 2010 e marzo 2011, con le quali i magistrati hanno ampiamente documentato e stabilito la discriminazione e la volontà ritorsiva nei miei confronti.
Ordinanze che Minzolini non ha mai applicato. Ã davvero curioso che sia proprio lui, che ha ignorato le decisioni dei giudici, a chiedere oggi alla Rai di essere reintegrato nel ruolo di direttore del Tg1. Minzolini si scorda che lui mi ha privato delle mie mansioni, senza che prima venisse concordato con me altro incarico e mi ha ghettizzato.
Solo dopo essere rimasta mesi dietro una scrivania senza lavorare, ho deciso di ricorrere al Giudice del Lavoro che mi ha dato ragione. Poiché Minzolini non perde occasione di ricordare la mia anzianità professionale, colgo l'occasione di ricordargli che i giornalisti invecchiando migliorano, perché l'esperienza in questo mestiere aiuta.
Io mi riferisco naturalmente a quei giornalisti che mettono al primo posto l'interesse dei loro lettori e ascoltatori. Mi pare che l'attuale impegno politico di Augusto Minzolini come senatore del Pdl al Senato della Repubblica dimostri chiaramente quale sia e quale sia stato il suo interesse prioritario.
Non a caso durante la sua direzione il Tg1 è stato più volte sanzionato per mancanza di pluralismo dall'Authority per le Comunicazioni. Sanzioni che sono pagate con soldi pubblici e sono costate al Tg1 una perdita secca di ascolti e credibilità . Difficile quindi immaginare che ora il suo ruolo in Commissione di Vigilanza possa essere «super partes».
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