juan pablo escobar

TANTA VOGLIA DI ESCOBAR - IL FIGLIO DI “DON PABLO”: “LA SERIE ‘NARCOS’ E’ PIENA DI ERRORI, HANNO SBAGLIATO PERFINO LA SQUADRA DI CALCIO PER CUI TIFAVA! LE SCENE INVENTATE SONO MOLTE. E POI FA APOLOGIA DEI CRIMINALI. MOLTISSIME PERSONE MI SCRIVONO SUI SOCIALI PER DIRMI CHE ADORANO MIO PADRE, CHE VORREBBERO ESSERE COME LUI…”

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Omero Ciai per “il Venerdì - la Repubblica”

pablo escobar e la moglie maria victoriapablo escobar e la moglie maria victoria

 

Quando mio padre mori avevo sedici anni. La prima reazione fu un desiderio di vendetta. Lo dissi alla giornalista che mi chiamo per dirmi che Pablo Escobar era morto. Le dissi che lo avrei vendicato. Ma lo pensai solo per pochi minuti. Mi resi subito conto che se volevo sopravvivere, insieme a mia madre Maria Victoria e a mia sorella piu piccola Manuela, avrei dovuto comportarmi all’opposto di mio padre. Non conosco narcos felici, che vivono in pace. Ma solo narcos morti o chiusi per sempre in un carcere. Non era la vita che volevo».

 

pablo escobar e il figlio juan pablo pablo escobar e il figlio juan pablo

Dopo la morte del padre – uno dei narcotrafficanti più crudeli della storia, che per un decennio (1983-93) scatenò in Colombia una guerra che provocò centinaia di morti – Juan Pablo, condannato a morte come figlio del boss dai cartelli rivali, fuggì grazie a una nuova identità prima in Mozambico, poi in Argentina.

 

A Buenos Aires studiò architettura e iniziò a lavorare, finche non recupero il suo passato e scelse un cammino di redenzione che lo ha portato a incontrare e chiedere perdono ai figli delle vittime di suo padre. E a scrivere due libri, tra inchiesta e memoria, il secondo dei quali (Pablo Escobar, gli ultimi segreti dei narcos raccontati da suo figlio) esce in questi giorni in Italia edito da Newton Compton.

pablo escobar allo zoo di dallaspablo escobar allo zoo di dallas

 

Si era scelto come nuovo nome Sebastian Marroquin. Quando e perche ha deciso di tornare a chiamarsi Escobar?

«In realta fu per caso. Un ragioniere che avevamo incontrato a Buenos Aires per acquistare un appartamento ci truffo e per non restituirci il denaro rivelo ai giornali chi eravamo veramente. In Argentina ci arrestarono e processarono. Una vicenda che e finita soltanto nel 2007, quando la Corte Suprema riconobbe la nostra innocenza. Avrei potuto comunque continuare a vivere nell’anonimato rifiutando tutte le proposte di raccontare la mia storia e di partecipare a film su mio padre. Ma divenne l’occasione per fare i conti con il mio passato. Iniziai a cercare i  gli delle vittime di mio padre e a confrontarmi con tutto il male che aveva fatto».

pablo escobar pablo escobar

 

Il primo fu Rodrigo, il figlio del ministro della Giustizia Lara Bonillo ucciso in un agguato dai sicari di suo padre?

«Si, lo fece ammazzare perche aveva denunciato che era un narcotrafficante quando ancora tutta la Colombia credeva alla favola che mio padre fosse soltanto un ricco e fortu-nato imprenditore. Con Rodrigo ci abbracciammo e lui mi disse: “Ho accettato di incontrarti perche siamo entrambi orfani e dobbiamo condannare insieme la cultura della violenza, la Colombia ha bisogno di una cultura di pace”.

 

juan pablo escobarjuan pablo escobar

Poi ho incontrato e abbracciato i quattro  gli di Luis Carlos Galan, il leader del partito liberale che venne assassinato su ordine di mio padre durante un comizio elettorale nel 1989. E poi Aaron Seal, il figlio del pilota che tradi mio padre e denuncio alla Cia che stava organizzando spedizioni di cocaina negli Stati Uniti dal Nicaragua con la protezione del governo sandinista di Daniel Ortega. Pablo Escobar pago migliaia di dollari per assassinarlo in Louisiana all’inizio del 1986».

 

E diventata quasi un’ossessione questa sua ricerca di riconciliazione con i parenti delle vittime di suo padre?

«Non programmo nulla, molte persone le ho incontrate quando ho presentato i miei libri. E la verita piu singolare e che oggi ho ottime relazioni con chi subi la violenza di mio padre piu che con quelli che grazie a lui si arricchirono o approfittarono della sua generosita. Come la mia famiglia paterna, mia nonna e mio zio Roberto che lo tradirono».

i libri di pablo escobar scritti dal figlio juan pabloi libri di pablo escobar scritti dal figlio juan pablo

 

Che ne ha fatto la sterminata fortuna di suo padre, diversi miliardi di dollari?

«Pablo Escobar sperperava il denaro, con il narcotraffico aveva incontrato la formula magica per fare miliardi e si comportava come se non avrebbe mai smesso di farli. Ostentava la sua ricchezza e desiderava che i colombiani lo immaginassero come il loro Robin Hood. A Medellin si dice che “gli pesava il portafoglio...”.

 

Quando io ero bambino acquisto una fattoria di 2 mila ettari per 2 milioni e mezzo di dollari, la Hacienda Napoles, che riempi comprando centinaia di animali esotici, dai pappagalli, alle giraffe, agli elefanti, e trasformo in un Luna Park dove invitava migliaia di persone.

 

pablo escobar e il figlio juan pablopablo escobar e il figlio juan pablo

Poi moltissimo denaro lo investi nella guerra contro lo Stato, contro l’estradizione dei narcos negli Stati Uniti, i suoi nemici del Cartello di Cali, i gruppi paramilitari e i Pepes, le brigate armate delle “vittime di Escobar” che volevano ucciderlo. Alla fine, quando mori, il 2 dicembre 1993, io e mia madre consegnammo tutto quello che restava, dai quadri di Fernando Botero alle proprieta immobiliari, ai boss del Cartello di Cali e agli altri suoi nemici affinche non ci uccidessero e ci lasciassero andare in esilio».

 

C’era anche un famoso quadro di Salvador Dali?

«Si, Rock and roll. Valeva 3 milioni di dollari. Mia madre lo regalo, come gesto di pace, a un capo dei paramilitari, Carlos Castano. Dalla Colombia noi partimmo in autobus per l’esilio verso l’Ecuador, e con quasi nulla addosso».

il boss della droga pablo escobaril boss della droga pablo escobar

 

Perche ha criticato Narcos, la serie tv di Netfix ispirata alla storia di suo padre?

«Hanno sbagliato perfino la squadra di calcio colombiana per cui tifava! In un capitolo poi c’e mia madre che spara, un dettaglio falso perche lei non ha mai usato una pistola. Le scene e le situazioni completamente inventate sono moltissime, ma non e solo questo. Narcos e una serie che fa apologia dei criminali. Lei non si immagina quante persone mi scrivono sui social network, da ogni parte del mondo, per raccontarmi che hanno visto il  film e dirmi che adorano mio padre, che vorrebbero essere come lui, e mi chiedono di aiutarli per emularlo».

 

Come si combatte il narcotraffico?

PABLO ESCOBAR COL FIGLIO 4PABLO ESCOBAR COL FIGLIO 4

«Con la legalizzazione delle droghe. Senza il proibizionismo mio padre non sarebbe esistito. Era un delinquente  n dall’adolescenza, ma senza il traffico illegale della cocaina non avrebbe mai potuto accumulare tutto quel potere. Sognava di diventare presidente della Repubblica e aveva i soldi per farlo. Finche ci saranno consumatori di cocaina il problema si puo risolvere solo autorizzando e regolandola vendita. Io destinerei il ricavato a promuovere l’arte, la cultura, l’istruzione».

 

Lei scrive che suo padre non venne ucciso ma si suicido quando si rese conto che era circondato.

SEBASTIAN FIGLIO DI PABLO ESCOBAR 3SEBASTIAN FIGLIO DI PABLO ESCOBAR 3

«E morto per un colpo in testa all’altezza dell’orecchio, esploso a pochi centimetri dal cranio. Quando ero ragazzino mi disse mille volte che non si sarebbe fatto prendere vivo».

 

Tornerebbe a vivere in Colombia?

«Meglio di no. Sono tornato a Medellin solo per brevissimo tempo».

 

Ha la cittadinanza argentina?

«No, la chiesi molto tempo fa, ma non mi hanno mai risposto».

 

Sulla tomba di suo padre, nel cimitero di Medellin, ogni mattina gli ammiratori portano fiori freschi. Ma il suo ultimo desiderio era essere seppellito all’ombra di una grande ceiba nell’Hacienda Napoles. Vorrebbe esaudirlo?

«Se riuscissi a farlo non lo racconterei».

 

WAGNER MOURA PABLO ESCOBARWAGNER MOURA PABLO ESCOBAR

Ha perdonato suo padre?

«Non posso essere io a giudicarlo. Questo non vuol dire che le sue azioni non fossero criminali e spietate ma io l’ho amato e ho vissuto fino in fondo la contraddizione che c’era tra un padre dolce e affettuoso e il brutale assassino narcos».

 

pablo escobarpablo escobar

C’e anche chi la accusa di sfruttarne la storia.

«Sono suo figlio e sono uno dei pochi testimoni ancora vivi di quel tragico decennio. Magari sono anche l’unico che ha il diritto di farlo, no?».