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"CI SERVIREBBE LA TROIKA, IL GOVERNO FA SOLO DANNI" - FLAVIO BRIATORE BATTE CASSA PER LE SUE ATTIVITA': "ABBIAMO UN ESECUTIVO CONTRO GLI IMPRENDITORI E CONTRO I LAVORATORI. LA FRANCIA HA INVESTITO 18 MILIARDI PER IL TURISMO, NOI NEI MONOPATTINI PER BEPPE SALA CHE DA BRERA VA NEL SUO UFFICIO. CHI HA LOCALI COME ME NON HA REGOLE CERTE, NON SA QUANDO RIAPRIRE, E SE METTE LA MUSICA ARRIVANO I VIGILI…"
Alberto Giorgi per il Giornale
Bocciati in toto. Flavio Briatore non ha nessun dubbio e torna a commentare causticamente l’operato e gli errori dei giallorossi.
L’imprenditore, infatti, non usa mezzi termini e si scaglia contro l’esecutivo, accusandolo di incompetenza
"Abbiamo un Governo anti imprenditore, anti agevolazioni per i lavoratori, anti turismo. Non abbiamo indicazioni in inglese e un sito, Italia.it, che fa ridere. La Francia invece ha investito 18 miliardi per il turismo, noi nei monopattini per Beppe Sala che da Brera va nel suo ufficio", l’affondo dell’ex manager di Formula Uno, intervistato dall’Huffington Post. "In Italia non sai mai cosa è nero, cosa è bianco e cosa è rosa. Servirebbe una bella Troika...", aggiunge come provocazione.
Non è la prima volta che Briatore, senza peli sulla lingua, attacca il Conte-bis e i partiti di questa traballante maggioranza. Qualche settimana fa, infatti, aveva lanciato la provocazione di una petizione popolare per chiedere i danni al governo: "Proporrò una petizione popolare: bisognerà chiedere i danni a chi ci governa per aver distrutto il Paese".
Briatore: "Una petizione popolare per chiedere i danni a questo governo"
Ora un nuovo affondo contro i giallorossi: "Loro sparano decreti che non servono a niente e creano confusione, hanno destabilizzato un Paese e le grandi città sono vuote". Nella chiacchierata con l’HuffPost, Briatore spiega quelle che sono tutte le difficoltà degli imprenditori, proprietari e gestori di locali: "Chi ha locali come me non ha regole certe, non sa quando riaprire, e se mette la musica arrivano i vigili…".
L’esecutivo Conte, secondo Briatore, si è dimenticato dei giovani e non pensa a chi fa libera impresa, a chi produce. Infatti, dice, "hanno chiuso tutto indistintamente, anche le attività che sarebbero potute restare aperte evitando gli enormi danni prodotti...". Quindi aggiunge: "Loro non pensano a quello che succede al Paese, se possono allungano le misure fino al 31 luglio del 2030, così rimangono al governo a oltranza. Intanto le città sono vuote, i ristoranti incassano anche il 60 per cento in meno, con gli affitti però ai livelli di prima…".
C’è spazio anche per una frecciatina non da poco alla compagine di governo: Briatore dice chiaro e tondo che non assumerebbe mai nelle sue aziende neanche uno degli attuali ministri. In ultima battuta, una grigia o meglio nera previsione sul futuro prossimo del Belpaese: "Saremo il Paese delle piccole elemosine, con gli impiegati statali e quelli che prendono il Reddito di cittadinanza contenti che tanto anche in questa situazione lo stipendio gli arriva".
il movimento del fare di flavio briatore 1
flavio briatore a non e' l'arena 5
flavio briatore
flavio briatore 1
il movimento del fare di flavio briatore
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