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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
Anna Tonelli per "la Repubblica"
«à stata una provocazione stupida che ha un effetto degradante sul gruppo che l'ha commessa». Dario Fo non ha mai nascosto la sua simpatia per il M5Stelle, ma questa volta condanna l'assalto alla Camera e soprattutto gli insulti sessisti. «Non si può arrivare a certe reazioni così grossolane» scuote la testa il premio Nobel che sta lavorando al nuovo monologo su San Francesco.
Lei che conosce gli attivisti Cinque Stelle, come spiega il comportamento di questi giorni?
«Credo che, pur partendo da un'opposizione giusta, siano caduti nel tranello di eccedere nei modi».
In che senso?
«La âghigliottina' è stata una decisione infame e brutale che andava denunciata e contestata, ma non in questo modo, anche perché così si rischia di passare dalla parte del torto e di oscurare il significato pieno della denuncia».
E poi ci sono gli insulti alle donne.
«Con il pensiero alle battaglie di Franca (Rame, ndr), mi vengono i brividi a pensare che ancora si faccia uso di certe metafore da sempre utilizzate dal potere maschile. Ma attenzione, i grillini non sono fascisti».
In questo caso però lei sostiene che abbiano sbagliato.
«Sono entrati nel vortice dei risentimenti, dell'innalzarsi delle provocazioni reciproche, senza invece fermarsi allo âsbugiardamento' fermo e deciso dell'infamità di un provvedimento che nega la discussione democratica in Parlamento».
Cosa avrebbe suggerito?
«Sia in quell'occasione che per il futuro, li invito a essere più spiritosi, a usare la fantasia, anche e soprattutto davanti a un mondo dell'informazione che cerca scandali e sangue. Sanno essere creativi e pungenti, l'hanno già dimostrato».
Dunque niente più assalti agli scranni del Parlamento e sul web?
«Non si può rispondere alla brutalità di una politica che insulta la democrazia con l'imbecillità a briglia sciolte. Non giustifico la violenza e le azioni senza un senso, ma penso che l'opposizione vada fatta con fermezza e, se necessario, facendo ricorso anche all'ironia. Basta vedere e seguire Papa Francesco».
Ovvero?
«Più di qualsiasi altro politico, il Papa denuncia gli abusi di potere, le banche, l'infamia della ricchezza, le disuguaglianze: lo fa con moderazione e ironia e per questo è il miglior oppositore che abbiamo oggi sulla scena pubblica».
Rimane un sostenitore del M5S?
«Ho sempre considerato il movimento una novità importante e ho visto la paura che ha prodotto nella vecchia politica. Io osservo, guardo le cose e mi riservo la critica quando avverto gli sbagli, come è stato in questa occasione».
Pensa che ci possano essere contraccolpi nei consensi?
«Se continuano a fare bene l'opposizione, con i mezzi leciti e incisivi, non si abbasseranno le percentuali di adesione. Abbiamo bisogno di una politica più limpida, che non arrivi a piedi giunti a massacrare il confronto democratico».
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