DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Mario Ajello per il Messaggero
Marcello Foa è a un passo dalla presidenza della Rai. Stavolta dovrebbe essere la volta giusta, dopo la bocciatura in Vigilanza del candidato super-sponsorizzato da Matteo Salvini ma affossato, in prima battuta, dal niet di Berlusconi.
Ora si è sbloccato tutto. E al massimo martedì o mercoledì prossimo, in Vigilanza, dopo che in questa commissione verrà sentito venerdì come ha chiesto Forza Italia, Foa dovrebbe avere i voti mancanti e insediarsi davvero, non da consigliere anziano ma da presidente vero e proprio, al Settimo Piano di Viale Mazzini. Nel frattempo, nel vertice di stasera a Palazzo Grazioli tra Salvini, Berlusconi e Meloni, la pratica Rai avrà il suggello ormai scontato dei leader.
LA BATTAGLIA Ieri la Vigilanza, tra l' ostruzionismo dell' opposizione, ha approvato il provvedimento che invita il Cda di Viale Mazzini a indicare un nome tra i propri componenti, senza alcuna limitazione. Una formulazione messa a punto dalla Lega, subito avallata dal Movimento 5 Stelle e passata grazie all' astensione di Forza Italia. Che esprimerà il suo sì a Foa soltanto dopo averlo ascoltato in Vigilanza: un modo per non accettare platealmente, a scatola chiusa, il nome di fatto imposto da Salvini e per non dare l' impressione di essersi piegati sic et sempliciter al potere del leader leghista.
Naturalmente, il Pd è su tutte le furie. Francesco Verducci: «La scandalosa vicenda Rai segna l' esordio della nuova maggioranza Salvini-Berlusconi-Di Maio». Michele Anzaldi annuncia una montagna di ricorsi contro la ricandidatura, ritenuta fuorilegge, di Foa. E Salvatore Margiotta: «M5S si assuma la responsabilità di aver avallato una delle operazioni di lottizzazione più feroci degli ultimi anni, con l' aggravante del beneplacito di Berlusconi».
Ora la battaglia si sposta in Cda, dove il sì a Foa dovrebbe passare con l' opposizione dei consiglieri Rita Borioni e Rodolfo Laganà. E dopo il passaggio definitivo in Vigilanza, ma anche durante queste ultime fasi del via libera, si aprirà il ballo dei nomi per le varie poltrone dell' informazione tivvù e per le direzioni delle testate. Un primo schema di gioco, il più importante è questo: M5S vuole il Tg1 per Alberto Matano e la Lega vuole la direzione di RaiUno, per Marcello Ciannamea, attuale direttore dei palinsesti, molto nelle grazie di Salvini. Su questa spartizione di gran peso l' accordo sarebbe già stato trovato ma nulla può essere dato per certo in giochi come questi.
L' ad Salini dovrà assegnare anche altre poltrone. La Tgr, che è una corazzata determinate per la raccolta di consensi sui territori, viene considerata dalla Lega zona propria. La direzione dovrebbe andare a un lombardo di peso, vicino a Salvini, e si parla di Alessandro Casarin. Il Gr, giornale radio, potrebbe andrebbe ai 5 stelle (Giuseppe Carboni, in arrivo dal Tg2?), se il Carroccio prende la testata regionale.
LE CASELLE Sia la Tgr sia il Gr, come in passato, potrebbero tornare ad avere un direttore e un condirettore: così alla guida di ognuna di essa il leghista e il grillino, o viceversa, di equilibreranno e in questa varietà di poltrone potranno essere inserite figure vicine a Forza Italia e a Fratelli d' Italia (che in Cda Rai ha un suo membro, Rossi) o comunque professionisti in grado di garantire l' intero centrodestra e non solo Salvini.
Quanto a RaiNews24, se non resiste Di Bella, potrebbe arrivare - dal Tg1 e dall' ingresso mancato in Cda in quota grillina - la cronista politica Claudia Mazzola. Per il Tg1 si era molto parlato di Gennaro Sangiuliano, ma la probabile ascesa di Matano sposterebbe il giornalista gradito al centrodestra nella casella del Tg2 (dove il nome che girava, il quirinalista Ghelfi, non viene confermato da fonti leghiste). Al Tg3 si attende la conferma di Luca Mazzà e dovrebbe restare al suo posto, alla guida della rete, anche Stefano Coletta.
claudia mazzola servizietti tg1
E così, lo stallo Rai si avvia a concludersi. Il cavallo di Viale Mazzini e quello di Saxa Rubra diventeranno giallo-verdi, e questo grande ribaltone dei prossimi giorni s' annuncia di genere pulp.
claudia mazzolaclaudia mazzola prima a sinistra con giornalisti del tg1vincenzo spadafora e alberto matanoclaudia mazzola
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