FLASH! - LA GIORNALISTA E CONDUTTRICE DI CANALE5 SIMONA BRANCHETTI, STIMATA PROFESSIONALMENTE DA…
“Forse il peggio è passato” confessa il giornalista sportivo Marino Bartoletti, 71 anni, parlando del tumore che lo aveva colpito la scorsa primavera. In un’intervista al Corriere della Sera, Bartoletti ha detto di essersi messo alle spalle il male della scorsa primavera, pur dovendo continuare a sottoporsi a controlli periodici. Volto amatissimo della televisione, Bartoletti è anche autore di diversi romanzi, tra cui l’ultimo intitolato La cena degli dei, che gli ha fatto vincere il Premio Selezione Bancarella, il secondo posto all’Invictus, all’Ulisse. Il 18 novembre, poi, ne uscirà il seguito, Il ritorno degli dei.
La cena degli dei parla di una cena intorno alla tavola di un grande vecchio, nella quale si riunivano tante personalità scomparse, da Pavarotti a Dalla. Nel prossimo capitolo la storia sarà simile ma lo scenario diverso, come anticipa al Corriere della Sera:
Ci sarà sempre un grande vecchio, che è Enzo Ferrari. Non sarà una cena, ma un via vai di personaggi. Per esempio colmo la lacuna dei calciatori: molti mi avevano chiesto come mai nel primo non ci fossero, ora ci saranno. Anche perché a dicembre dello scorso anno se ne sono andati Paolo Rossi e Maradona e non potevo non cominciare proprio da loro. Non mancheranno dunque il calcio, la musica, e l’Emilia Romagna: non potevo essere insensibile al fatto che tra le persone che ci hanno lasciato c’è Raffaella Carrà, che era amica di Maradona: questo è un dolore per noi, ma una gioia per il grande vecchio, visto che anche lui era amico di Raffa. Al fianco di Ferrari c’è sempre questo personaggio, Francangelo, che è il suo assistente
La dedica del libro va a Paolo Rossi e Diego Maradona, miti e amici per Bartoletti:
Penso siano stati portatori di grandi valori umani declinati sicuramente in maniera diversa. In uno, Paolo, era molto facile cogliere questi valori, era una persona di una dolcezza infinita. Ma entrambi hanno un tratto umano che li ha connotati. E mi piace l’idea di farli incontrare
Bartoletti fa anche il punto sullo stato dell’arte del calcio italiano, ‘inaridito’, secondo il giornalista, non solo a livello di produzione di talenti ma anche nell’approccio che hanno con loro i suoi colleghi. Un tempo erano più accessibili e più facili da raccontare, mentre oggi ‘è tutto più filtrato’. Non bisogna dimenticare, però, i successi della scorsa estate con un grande protagonista del calcio: Roberto Mancini
È riuscito a volare alto prescindendo dai campioni, giocando sul fare squadra e fare amicizia, che evidentemente è un valore che non passa mai di moda se si vuol fare qualcosa di buono. Penso che il mondo dei campioni puri individuali sia un po’ sfumato in favore di un mutuo soccorso. Un concetto che l’estate ci ha fatto capire alle Olimpiadi, agli Europei, alle Paralimpiadi, e che diventa importante anche per una società alla continua ricerca di eroi
Anche per Bartoletti la scorsa estate è stata ricca di emozioni. Due, tre incontri a settimana per via del suo libro, da San Vito Lo Capo al confine con la Svizzera. A luglio, poi, ha deciso di chiudere la sua pagina Facebook:
Mi ero stufato di fare sentinella di Facebook. Avevo impostato il lavoro con sincerità. Per molti questo non era un terreno praticabile perché troppi sfogano la loro cattiveria e infelicità in quel luogo: i social sono spesso lo sfogo per la maleducazione e io non ci volevo stare più. Ho tenuto aperta la pagina privata, vediamo se a fine anno mi torna la voglia di riaprire l’altra. Il mio rapporto con Facebook continua con la pagina privata. Tanto che ad agosto è uscito “BAR TOLETTI 5 - Così ho vaccinato Facebook”, la quinta raccolta dei miei pensieri pubblicati sulla piattaforma
Rimane la televisione, l’altra grande passione di Bartoletti, ma questa volta non per parlare di calcio. Dalla scorsa primavera, infatti, è stato chiamato a fare il direttore editoriale di BFC Media, che comprende Bike Channel, il bikechannel.it e la community social:
Una sfida che alla mia età non avevo intenzione di accettare, ma chi me l’ha proposto è stato molto convincente. E penso che la bicicletta, la ciclabilità e il recupero di certi valori che non possono prescindere dall’amore per ambiente siano fondamentali. Quindi la mia tv sarà Bike channel. A parte, ovviamente, qualche incursione per il Festival di Sanremo
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