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Marco Ansaldo per La Stampa
D'accordo che ci sono i corsi e ricorsi della storia ma non immaginavamo di ritrovarci così presto a discutere se Cassano e Balotelli siano da Nazionale. Avevamo abbandonato il tema due anni fa: ci aveva accompagnato nel Mondiale sudafricano e nelle settimane precedenti perché Lippi vedeva quei due come il vampiro una collana d'aglio e per non convocarli aveva dichiarato guerra a mezza Italia. Li si reclamava come il toccasana. «Ditemi voi cos'hanno combinato per rimpiangerli tanto», insisteva il ct che oggi probabilmente se la ride dalla Cina e non soltanto per l'ingaggio da mandarino che prende.
Siamo tornati alla casella del via, come nel Monopoli, e con tanti auguri. Dopo il pareggio con la Croazia l'Italia di Prandelli rischia l'esclusione al primo giro e a tenere banco sono sempre loro. Non hanno segnato, non hanno incantato, hanno costretto ancora una volta il ct a bruciare un doppio cambio, per cui non gli è stato più possibile sostituire sia Motta che Giaccherini, in difficoltà .
Eppure si vedeva fin dalla tribuna lo sforzo di Balotelli per accontentare Prandelli, che gli aveva chiesto di fiondarsi il più possibile in profondità e di tirare in porta. Inoltre Balotelli ha retto alle insolenze dei tifosi croati che lo hanno fischiato e qualcuno assicura di aver visto lanciare in campo una banana insieme ai razzi che nella ripresa costringevano Webb a sospendere la partita per un minuto, visto che il fumo disturbava Buffon.
Il Mario sempre meno Super ha interpretato il ragazzo ubbidiente: mai un gesto di stizza nè una protesta o un'entrataccia sgarbata. Faceva il suo guadagnando punizioni, tra cui quella del gol di Pirlo, e per questo ha raccattato la sufficienzina, come quegli studenti tra il 5 e il 6 che sono graziati dal voto di commissione senza essere rimandati a settembre. E' chiaro però che l'Italia deve aspettarsi un Balotelli più decisivo.
Quanto a Cassano, a parte l'assist per Marchisio (controllo e tiro pronto dello juventino ma sulle braccia del portiere) e un dribbling sulla destra, le sue giocate non hanno avuto smalto e con il tempo i movimenti hanno perso coordinazione: nel secondo tempo Cassano incagliava persino un contropiede avviato da Pirlo in cinque contro tre. C'è da insistere?
Ormai l'Europeo ha preso una strada sconnessa, disperata e contro l'Irlanda è possibile una scelta diversa, con Di Natale al posto di uno dei due. La chiave di lettura è per il futuro cui bisogna guardare, che resti Prandelli o che se ne vada, come ci sembra possibile: se il valore della coppia è quello dimostrato in Polonia per il prossimo Mondiale bisogna ripartire daccapo.
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