DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Maurizio Caverzan per www.cavevisioni.it
Sarà la pandemia. O sarà la sintonia. O, infine, sarà l’età che avanza. O magari tutte e tre le cose insieme. Fatto sta che ieri sera, nella consueta rubrica Dataroom del lunedì che ripropone nel TgLa7 la ricerca realizzata per il Corriere della sera, Milena Gabanelli ha lasciato trapelare qualche tratto personale più del solito.
Si parlava della situazione degli anziani - dei vecchi, dicendola schietta - e di come vengono assistiti e accuditi nelle strutture pubbliche e private, nelle Rsa del sistema sanitario, negli istituti profit e non profit e nelle case famiglia. Dati, numeri, profitti e perdite della situazione. Alla fine dell’intervento registrato, Gabanelli ha detto che «la terza età è stata scaricata dal pubblico e il Covid ne ha mostrato l’orrore.
Ora il ministro ha istituito una commissione di saggi che si confronteranno sulle idee, poi diventerà una relazione e alla fine magari un libro», ha concluso con chiaro riferimento all’inopportuna pubblicazione licenziata e subito ritirata qualche giorno fa dal ministro Roberto Speranza (Perché guariremo, Feltrinelli).
Nel breve dialogo che è seguito tra Gabanelli ed Enrico Mentana, oltre la denuncia documentata del trattamento degli anziani «come spazzatura», è trapelato, piuttosto inedito, il lato umano dei due giornalisti, rappresentanti di un modo di fare informazione solitamente freddo, distaccato, terzo.
La prima faccenda sconcertante è che non esiste una vera mappatura della situazione degli anziani in Italia. «Non ce l’ha il ministero, non ce l’hanno le regioni, non ce l’hanno i comuni. La situazione è fuori controllo», si è accorata Gabanelli. «La cosa migliore che ci possa capitare è diventare anziani…», ha osservato. «L’alternativa è peggio», ha fulmineamente chiosato Mentana, senza la solita ironia.
«Esattamente», ha convenuto l’ex conduttrice di Report. Il ministro si è accorto del problema e ha creato questa commissione piena di menti illuminate guidata da monsignor Vincenzo Paglia per il quale Gabanelli nutre «enorme rispetto». Ma il tutto suona un po’ come «affidate l’anima a Dio. Lo dico da credente», ha confidato. «Mi aspetterei un tavolo tecnico…». Invece.
Sarà la pandemia che «intenerisce il core». Sarà la sintonia su un certo modo di fare informazione. Sarà l’età, che per entrambi si approssima alla soglia della terza (per inciso, è anche la mia). Sta di fatto che, forse, per la prima volta, o almeno in modo abbastanza insolito, abbiamo constatato che anche Milena Gabanelli ed Enrico Mentana hanno un core.
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