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GIORNALI AL ROGO - LUGLIO SORRIDE PER I QUOTIDIANI MA RISPETTO AL 2021 È UN DRAMMA: ‘’REPUBBLICA’’ -16, ‘’STAMPA’’ -11, ‘’AVVENIRE’’ -17, ‘’MESSAGGERO’’ -7, ‘’IL FATTO’’ -0,4, SOLE -0,1 – IN CRESCITA: ‘’CORRIERE DELLA SERA’’ +1 – IN ALTO: ‘’LA VERITÀ’’ +29 – PER LA GEDI DI JOHN ELKANN, UN MODESTO CONSIGLIO: LEGGETEVI COSA SCRIVEVA PIERO OTTONE: “IL GIORNALISTA È UN COLLEGAMENTO FRA COLORO CHE SANNO, E COLORO CHE VOGLIONO SAPERE. HA IL COMPITO DI INFORMARE, NON E’ IN GRADO DI INSEGNARE NIENTE A NESSUNO. E’ MESSAGGERO; E’ POSTINO; NON E’ MAESTRO”

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Da www.primaonline.it

 

vendita individuale cofronto anno su anno luglio 2022 vs luglio 2021

Rispetto a giugno, luglio fa respirare i quotidiani. Ma il confronto con il 2021, per diffusione e vendite, è una pioggia di meno. Si salva la Verità

Classifiche e trend dei quotidiani elaborate da Primaonline.it sugli ultimi dati Ads, riferiti al mse di luglio.

Le tabelle sono realizzate per Primaonline.it da L’Ego Editoriale.

 

 

IL BUON GIORNALE

Piero Ottone da "Il buon giornale" (edito da Longanesi)

Il giornalista è dunque un intermediario: è un collegamento fra coloro che sanno, e coloro che vogliono sapere. Con questa definizione si chiarisce l'essenza stessa della professione. Se il giornalista è un intermediario, cade ogni sua pretesa di ammaestrare il lettore; diventa infondata l'asserzione secondo cui la stampa ha una funzione educatrice. 

totale diffusione carta e digitale confronto mese su mese luglio 2022 vs giugno 2022

 

Infinite volte mi sono sentito dire, in pubblico e in privato: «Voi giornalisti, che avete il compito di educare la gente; voi, che dovete formare l'opinione pubblica... » Niente di più falso: i giornalisti hanno il compito di informare, cioè di trasmettere cognizioni; non sono in grado di insegnare niente a nessuno. Sono messaggeri; sono postini; non sono maestri.

 

diffusione luglio

La seconda conseguenza della definizione del giornalista come intermediario è che egli ha il compito di fornire ai lettori le informazioni che li interessano. Se fosse un maestro, un educatore, dovrebbe scegliere fra le notizie quelle più adatte a educare il pubblico; ma se è un informatore, deve scegliere quelle che il destinatario dell'informazione desidera. Questa necessità dovrebbe essere sempre presente alla mente del cronista, quando sceglie l'argomento di cui si occuperà; quando va in cerca dei particolari che lo inquadrano; quando, infine, scrive il suo testo.

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