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Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
La Bbc ? Non è un posto per uomini. «Chiunque abbia uno scroto, se la può scordare. Semplicemente non danno più lavoro ai maschi»: è la cruda considerazione cui è giunto Jeremy Clarkson, l' ex presentatore del fortunato programma automobilistico Top Gear . E il motivo dello sbotto è che tutte le ultime nomine di alto profilo all' emittente pubblica britannica hanno visto le donne prevalere sui colleghi uomini.
L' ultimo passaggio è stato la conquista di Question Time , una specie di Tribuna politica, da parte di Fiona Bruce, una delle conduttrici di punta del telegiornale. Nella rosa finale dei candidati c' erano ben quattro donne e un solo maschio, il giornalista politico Nick Robinson. «Povero vecchio Nick che è andato al colloquio per Question Time - ha chiosato sempre Clarkson -. Che spreco di tempo, non aveva nessuna chance di farcela».
Fiona Bruce sarà la prima donna a condurre il programma nei suoi 40 anni di storia: lo stesso Nick Robinson aveva commentato che «non mi sarei mai aspettato di ottenere il posto». E prima di Fiona, Zoe Ball era stata scelta alla guida del popolare show del mattino su Radio 2 , fino ad allora condotto da un maschio. «C' è un ragionamento secondo cui c' è stato un monopolio maschile per lungo tempo - ha continuato Clarkson - e dunque cosa c' è di male in un monopolio femminile? Capisco, va bene. Come uomini, dobbiamo accettare che il nostro tempo è passato».
È una rivoluzione notevole per la Bbc , che solo l'anno scorso si era ritrovata al centro delle polemiche quando era emersa la clamorosa disparità salariale fra uomini e donne. Di fronte alle proteste delle giornaliste, che avevano minacciato il ricorso a vie legali, l'emittente pubblica era corsa ai ripari tagliando i compensi più astronomici dei maschi celebri e concedendo aumenti a numerose donne.
L'era del «maschio bianco di mezza età» che «sta su una collina e ti spiega le cose» è finita, aveva dichiarato Cassian Harrison, il direttore di Bbc Four . Ed è una tendenza che sta prendendo sempre più piede in Gran Bretagna: qualche mese fa una importante agenzia pubblicitaria aveva licenziato tutta la prima linea di manager, colpevoli solo di essere, appunto, maschi bianchi di mezza età (bisognava far posto a donne, giovani e minoranze).
Anche la politica non è esente. Nel partito laburista è ormai assodato che a succedere a Jeremy Corbyn dovrà essere una donna: in un Paese dove la premier conservatrice è donna, così come lo sono la premier scozzese, la leader dei conservatori scozzesi, la leader degli unionisti nordirlandesi, la leader del Sinn Fein e la leader dei Verdi, non è possibile che il principale partito progressista resti un bastione maschile. Dunque se sei uomo e laburista, hai poche chance di successo. Potrà suonare paradossale, ma fra poco qui qualcuno potrebbe chiedere l' introduzione delle «quote azzurre».
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