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Marco Giusti per Dagospia
Spirit Awards, Razzie., ecc.
TIMOTHEE CHALAMET CON ARMIE HAMMER IN DIRETTA FACETIME AGLI SPIRIT AWARDS
Aspettando gli Oscar di stanotte, consoliamoci con gli Spirit Awards, i premi del cinema indipendente. Get Out di Jordan Peele vince come Miglior Film e Miglior Regista, Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino vince per il Miglior Protagonista, Thimothée Chalamet, e la migliore fotografia, Sayombhu Mukdeeprom. Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonaugh vince come Miglior Protagonista Femminile, Frances McDormand, e Miglior Non Protagonista Maschile, Sam Rockwell. Alison Janey vince come Miglior Non Protagonista Femminile per I, Tonya. A Greta Gerwig va la Migliore Sceneggiatura per Lady Bird. Miglior Documentario al meraviglioso Faces Places di Agnes Varda e JR. Miglior film straniero A Fantastic Woman di Sebastian Lelio.
Lo schema si potrebbe ripetere anche agli Oscar. Non possiamo che essere contenti. Non solo per i due premi a Chiamami col tuo nome, che fanno ben sperare per gli Oscar, la battaglia più dura, abbiamo capito, sarà quella tra Thimothée Chalamet e Gary Oldman per il Miglior Protagonista, mentre il miglior film vedrà una seria contesa fra Get Out, La forma dell’acqua e forse Tre manifesti a Ebbing, Missouri.
Ma quel che davvero conta, come ha detto il ventiduenne Chalamet ritirando il suo premio, è il fatto che Hollywood, il cinema americano, dopo gli scandali e le polemiche del #metoo, si sta ricostruendo seguendo un percorso di cinema indipendente molto serio e molto più ricco del cinema precedente. E i nuovi nomi sono appunto quelli di Jordan Peele, Dee Rees, premio Altman per Mudbound, Greta Gerwig, Matt Spicer, premio opera prima per Ingrid Goes West. Il cambiamento è arrivato, insomma.
saoirse ronan timothee chalamet
Lo ha detto anche Jordan Peele nel suo discorso, “Le nostre verità sono l’arma più forte contro le bugie, così seguitate a fare ciò che state facendo”. Gli Spirit, già come l’anno scorso, hanno premiato e segnalato film coraggiosi e personali che mostrano una strada ben precisa lontana dalle logiche degli studios. Sono anche operazioni commerciali clamorose, visto che Get Out, piccolo horror satirico girato in 23 giorni con un costo di 4,5 milioni di dollari ha guadagnato 250 milioni, e Chiamami col tuo nome, che costa 2,7 milioni di euro sta a 28 milioni di dollari. Il problema, insomma, non sono mai i budget.
Intanto i Razzie Awards, il premio ai film più brutti dell’anno, è dominato dal cartone animato The Emoji Movie diretto da Tony Leondis con ben quattro premi, Peggior Film, Peggior Sceneggiatura, Peggior Regia, e Worst Screen Combo, cioè peggior momento topico. Un disastro. Al punto che batte potenti avversari come Baywatch, ChiPS, The Mummy, 50 sfumature di rosso. Tom Cruise vince però un Razzie come peggior attore dell’anno in The Mummy, Tyler Perry con il suo trucco da donna come Madea lo vince come peggior attricie in Boo 2! A Madea Halloween, mai arrivato da noi.
50 sfumature di rosso vince due Razzie, uno per Kim Basinger come peggior attrice non protagonista e uno come peggior remake-sequel dell’anno. Al posto del momento dedicato alle star scomparse della stagione, i Razzie hanno proposto un “In memoria” per i tanti molestatori di Hollywood che sono stati allontanati dall’industria cinematografica, da Harvey Weinstein a Kevin Spacey a James Toback. La galleria termina con un “Ci dispiace davvero, ma non ci mancate né voi… né la vostra razza”.
E stanotte prepariamoci agli Oscar.
50 sfumature di rosso50 sfumature di rosso50 sfumatore di rossoLA MUMMIA TOM CRUISE
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