“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA…
Marco Giusti per Dagospia
Con “Crudelia” o, se volete, “Cruella”, coloratissimo kolossal superpunk e superqueer della Disney ambientato nella Londra glam degli anni ’70, dove la guerra tra la Cruella di Emma Stone e la fashion queen Emma Thompson, alla fine, è quella di ogni figlia contro la madre, diretto dall’australiano Craig Gillespie, quello di “I, Tonya”, scritto da Dana Fox e Tony McNamara, con i meravigliosi costumi della settantenne Jenny Beaven, due Oscar, uno per “Camera con vista” l’altro per il capolavoro “Mad Max: Fury Road”, ispirati a Vivien Westwood ma anche ai vestiti di insetti di Jan Fabre, finalmente possiamo tornare al cinema.
Al di là di qualche lunghezza, di personaggi non sempre chiarissimi, è uno spettacolo avvolgente con una scelta musicale anni ’70 incredibile, c’è veramente tutto, opera di Susan Jacobs, una ricchezza di immagini spaventosa, una scelta sofisticatissima di riferimenti alti e bassi (da Liberty a Bette Davis) che fanno scomparire il poro Alessandro Michele e i suoi raccontini di Gucci con Silvia Calderoni, e, alla fine sei così reso che perdi un po’ il controllo dei personaggi e della storia che, per rendere più buona Cruella e il suo bipolarismo quasi da supereroe, spinge troppo nella cattiveria la Baronessa, sua arcinemica, non permettendo a Emma Thompson grandi variazioni ironiche. E’ un difetto, perché quando è scatenata con sottoposti e maschi vari nella prima parte è incredibile, il vero modello di donna forte che potrebbero avere in testa tutte le Lilli Gruber del mondo.
Del resto, i maschi, nel film, sono ridotti a poltiglia. Un po’ come Severgnini col faccione oblungo e Giannini col ciuffo da Lilli. I due ladri Horace e Jasper, ripresi dal film, dove avevano la parte comica e action maggiore, sono qui interpretati da uno strepitoso Paul Walter Hauser, c’era anche in “I, Tonya”, e da Joel Fry, che non è ben definito. Tutti gli altri o non esistono o sono macchiette o divinità queer. E’ la vita. Tutta la storia celebre di Dodie Smith, immortalata nel vecchio film animato della Disney è qui scomposta accuratamente in modo da permettere allo spettatore di riconoscerne le tracce più celebri.
C’è tutto, anche i Darling e Pongo e Perdida, basta aspettare. E’ forse la parte più divertente per i vecchi fan della versione animata. Leggo che il film questa settimana è secondo in Usa nel weekend con 27 milioni di dollari contri i 57 di “A Quiet Place II” di John Krasinski. Entrambi i film hanno più di tremila sale a testa. Ma la differenza è che “A Quiet Place II” ha una finestra di 45 giorni prima dell’arrivo in streaming, mentre “Crudelia” si trova già su Disney+ (anche da noi, ovvio) a 29, 99 dollari. Non solo. Perché sempre “Variety” rivela che la vera svolta non è tanto sul portare gli spettatori in sala, ma sulla pagina facebook dei fan del film, che vanta 830k follower e ne arrivano 1k in più ogni giorno.
Perché questo smuove tutto il mercato non solo del film su Disney+ ma anche delle canzoni della colonna sonora. Quanto me, sono andato ieri a vederlo in sala, al Quattro Fontane di Roma, ma avverto che alla fila E, se siete più bassi di 1,70 vedete metà schermo.
emma stone crudelia 4emma stone crudelia 2emma stone crudelia emma stone crudelia emma stone crudelia emma stone crudelia 5
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – NEL VIAGGIO DELLA MELONI A WASHINGTON C’È SOLO L’INVITO "INFORMALE" DI TRUMP: LA…
DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA…
DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN…