DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Marco Giusti per Dagospia
Festa della Repubblica. Cosa volete vedere? Per celebrarla su La7 alle 22, 45 passa addirittura “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, dove come tutti sappiamo non nasce solo il neorealismo, ma anche la commedia all’italiana con la padellata di Aldo Fabrizi. L’Italia è così, contraddittoria e da sempre divisa in realismo e commedia, che ci vogliamo fare?
aldo fabrizi roma citta aperta
Per lo streaming le novità sono su Netflix “Four Brothers” di John Singleton con Mark Whalberg e Tyrese Gibson, riuscito remake nero e moderno di “I quattro figli di Kate Eleder” di Henry Hathaway, il fuori di testa “Crank: High Voltage” di Mark Neveldine e Brian Taylor con Jason Statham e su Amazon il vecchio e meraviglioso “Borat”, “Die Hard”, “Birdman” e “Mary Poppins”.
guglielmo poggi, paolo calabresi, marta gastini bentornato presidente
In chiaro Rai Uno punta stasera alle 21, 25 sul replicone del biopic su Rino Gaetano con Claudio Santamaria protagonista, “Ma il cielo è sempre più blu” diretto dal bravo Marco Turco con Kasia Smutniak e Laura Chiatti.
I fan di Matilda De Angelis sono già pronti, invece, per il replicone di “I ragazzi dello Zecchino d’Oro” di Ambrogio lo Giudice con Matilda canterina assieme a Maya Sansa e e a Valentina Cervi. Più a tema con la giornata del 2 giugno la scelta di Canale 5 in prima serata, “Bentornato Presidente” di Giancarlo Fontana e Giuseppe Di Stasi, quelli di Metti la nonna in freezer”, con Claudio Bisio che torna a fare un buffo Presidente fuori dai giochi.
“Noi rubavamo, ma perché prima c’erano i soldi”, gli dice il simil Fiorito di Massimo Popolizio riferendosi al momento politico attuale. Se nel primo film si cercava di cogliere la confusione di un’Italia divisa tra 5stelle, bersaniani e destra, anche in questo caso si cerca di fotografare la realtà politica del paese governato ai tempi ora lontani di Salvini-Di Maio-Conte otto anni dopo.
paolo calabresi bentornato presidente
C’è tutto. Va detto. Il Decreto Sicurezza. La fabbrica delle Fake News, Il quasi Salvini di Paolo Calabresi che digrigna i denti a favore di telecamere e sui social. Il quasi Di Maio di Guglielmo Poggi con la sua arietta di ragazzino saputello. Il quasi Renzi, Marco Ripoldi, che si ritrova un partito diviso in 54 correnti. Un vecchio Presidente della Repubblica, Antonio Petrocelli, che cerca di salvare il salvabile.
marco ripoldi bentornato presidente
Uno spin doctor barbuto, Pietro Sermonti. I servizi segreti. I poteri forti che giocano sullo spread. E un Presidente del Consiglio, che si chiama Giuseppe Garibaldi, interpretato da Claudio Bisio, capitato lì per caso, a far da simil Conte fra il simil Salvini di Paolo Calabresi e il simil Di Maio di Guglielmo Poggi.
Che si limitano a sbruffonate, “La gente si vuol sentir dire le parole che sente la mattina al bar”, perché, quando mancano i soldi, come dice Popolizio, “se sei di destra cacci i neri, se sei di sinistra urli ai fasci”. Si salva solo il weekend, perché “il weekend è come Roma… eterno”. Ottimo il Bersani di Ivano Marescotti, mentre Gigio Morra si limita a una particina.
Detto questo sarà più divertente del polpettone non così riuscito “Batman v Superman” di Zack Snyder, Italia 1 alle 21, 20, con Ben Affleck, Henry Cavill, Gal Gadot, Amy Adams, Diane Lane, Jeremy Irons, Holly Hunter. Stroncatissimo dalla critica americana come ben ricordiamo: “Sembra il remake farlocco della Strana coppia con Oscar e Felix che vogliono uccidersi l’uno con l’altro”. “
Un pizzico di Cavaliere oscuro qui, un pizzico di Batman begins qua, tutto mischiato con i momenti topici di X-Men, ma niente di tutto questo funzione”. “Se c’ qualche giustizia, all’alba o meno, nei multiplex il pubblico dovrebbe rifiutare questa melassa di super-eroi di Zack Snyder, che mette una pietra tombale da 250 milioni per un genere alla ricerca di una pausa di riflessione”. “Qualcuno fermi Zack Snyder, qualcuno salvi il mondo”.
Che ci piaccia o no, perché poi a Batman, l’umano, gli roda così tanto di Superman, nessuno ce lo spiega. Magari è un conflitto di classe perché uno sta a Metropolis e l’altro a Gotham City, che poi sembrano in pratica la stessa città, tipo uno sta a Flaminio e l’altro a Prati. E per questo si vogliono menare.
Comunque questo Batman di Ben Affleck è troppo coatto e troppo irrisolto, almeno il Superman di Henry Cavill ha una certa eleganza, che non perde nemmeno quando entra vestito nella vasca da bagno della Lois Lane di Amy Adams. E non si capisce perché stiano così a sentire il Lex Luthor svitato di Jesse Eisenberg, costruito come un figlio di papà problematico che li manovra in un delirio da nerd giocattolaio.
Oggi si può dire che è un film che rilancia soprattutto i nuovi eroi, la Wonder Woman della stra-bona Gal Gadot, The Flash di Ezra Miller, l’Aquaman coattissimo di Jason Momoa. Se cercate un buon film vi consiglio però “Nella valle di Elah” di Paul Haggis, Iris alle 21, con un grandissimo Tommy Lee Jones eroe della guerra in Vietnam, alle prese con la scomparsa del figlio militare in Afghanistan, aiutato dal sergente Charlize Theron.
romina power nuda in justine ovvero le disavventure della virtu'1
Venne anche candidato all’Oscar. Molto carino anche, Rai Movie alle 21, 20, “Nati stanchi” di Dominick Tabasco con Ficarra e Picone, sempre così civili, così intelligenti e così divertenti. In seconda serata torna, per i fan di Romina Power e del Marchese De Sade il “Justine o le disavventure della virtù” di Jesus Franco, Cielo alle 23. Torna anche il bellissimo western superintellettuale “La sparatoria” di Monte Hellman con Jack Nicholson, Warren Oates e Millie Perkins, 7Gold a mezzanotte.
lando buzzanca il sindacalista 4
Che se la vedrà con un classico italiano come “Ladri di biciclette” di Vittorio de Sica su Cine 34 alle 00, 15. Avete capito bene, stasera niente Edwige o Gloria Guida sotto la doccia, ma “Ladri di biciclette”… Lo spettatore stracult si potrà rifare più tardi con il bellissimo e attualissimo “Il sindacalista” di Luciano Salce con Lando Buzzanca che un po’ tromba, con tutte, un po’ lotta contro il potere del capitalista Renzo Montagnani.
Celebre la scena della pernacchia chilometrica al padrone lasciata sulla segreteria telefonica.
quel ficcanaso dell’ispettore lawrence 2
La usai infinite volte a Blob, quando Blob era Blob. In una serata come questa ci farebbe piacere pure vedere il barzelletta movie di Mariano Laurenti “Carabinieri si nasce”, Cine 34 alle 2, 05, subito dopo “Roma città aperta” (ma come si fa…). Ci sono Alessandro Benvenuti che fa Rambo, Sandro Ghiani, Vincenzo Crocitti, Renzo Ozzano e le bonissime Cinzia De Ponti e Tinì Cansino. Mai visto il narco-thriller italo-spagnolo “Quel ficcanaso dell’ispettore Lawrence” con il brasiliano Anthony Steffen che spara e mena col karaté il quel di Lisbona alle prese con un traffico di droga.
Diretto dallo spagnolo Juan Bosch, più esperto in western, vede tutti attori spagnoli accanto a Steffen, da Eduardo Fajardo a Antonio Pica. Si chiude in bellezza con “Vado… l'ammazzo e torno” di Enzo G. Castellari, Rete 4 alle 3, 45, il massimo del titolo “me cojoni” con il trio George Hilton, Gilbert Roland e Edd Byrnes e con “La rosa di Baghdad” di Anton Gino Domeneghini, Iris alle 5, primo lungometraggio animato del dopoguerra assieme a “I fratelli Dinamite” dei Pagot. Ci lavorò anche il mio caro amico Gibba, che aveva lavorato un o’ ovunque negli anni ’40 e ’50. Questo nasce prima della guerra, come “I fratelli Dinamite” e uscì nel 1948. Molto disneyano.
Justine ovvero le disavventure della virtujustine ovvero le disavventure della virtu' justine ovvero le disavventure della virtu'3justine ovvero le disavventure della virtu' 1
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