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Marco Giusti per Dagospia
joe turkel barista di shining 1
Anche i baristi fantasma scompaiono per sempre. Se ne va a 94 anni il mitico Joe Turkel, celebre come Lloyd, il barista fantasma di “Shining” di Stanley Kubrick (“Il vostro denaro non serve qui”), ma altrettanto noto al grande pubblico per il ruolo del Dottor Eldon Tyrell, l’uomo che ha costruito i replicanti in “Blade Runner” di Ridley Scott (“Più umani degli umani è il nostro motto”).
Due film epocali che, negli anni ’80, a carriera quasi finita, con all’attivo più di cento tra film e tv movie di ogni tipo, resero celebre un oscuro caratterista come Joseph Turkel detto Joe. Al punto che non puoi vedere o pensare un altro attore con un’altra faccia o un’altra voce, che il magro, sulfureo, con orecchie e occhi a punta nell’atto di servire il Jack Torrance di Jack Nicholson nell’Overlook Hotel di “Shining”.
Turkel era uno dei caratteristi più amati da Kubrick, che lo aveva scoperto per il ruolo di Tiny in “Rapina a mano armata” nel 1956 e lo aveva richiamato per il successivo “Orizzonti di gloria”, grande pamphlet pacifista contro tutte le guerre. Turkel dirà sempre, da bravo liberal sulle barricate fino a “Occupy Wall Street”, che proprio questo era sempre stato il suo film preferito di quelli girati con Kubrick.
joe turkel e stanley kubrick sul set di shining
Figlio di immigrati ebrei polacchi, nato a Brooklyn nel 1927, Turkel inizia il cinema subito dopo esser partito per la guerra, spostandosi da New York a Los Angeles alla fine degli anni ’40, ventenne. Gira davvero di tutto, sempre in piccoli ruoli, i primi titoli sono “Malerba”, “Spada del deserto”, “Cocaina”, “Cella 2455 braccio della morte”, fino all’incontro con Stanley Kubrick nel 1956 con “Rapina a mano armata”.
jack nicholson joe turkel shining
Gira anche western, “Ultima notte a Warlock”, ma si specializza nel film di gangster urbano e nel carcerario. Fa tanta tv e tante serie, ben tre film del king of B’s Bert I. Gordon, anche se lo troviamo anche in film importanti come “Qualcuno da odiare” di Bryan Forbes con George Segal o il bellissimo “Quelli della San Pablo” di Robert Wise con Steve McQueen. Roger Corman gli affida il ruolo di “Greasy Thumb” (Pollice oleoso) in “Il massacro del giorno di San Valentino”. Ma saranno solo i due grandi film a cavallo tra la fine degli anni ’70 e il primi ’80 a cambiargli la carriera, “Shining” e “Blade Runner”. Prima di morire ha scritto anche un libro di memorie, “The Misery of Success”, che dovrebbe uscire a fine anno.
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