DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Marco Giusti per Dagospia
Vi consiglio di dare un’occhiata ai film che sono stati inseriti da poco su Netflix e Amazon. Penso a “High Life”, fantascientifico d’alta classe diretto da Claire Denis con Robert Pattinson, Juliette Binoche, Mia Goth, un po’ massacrato dall’arrivo del Covid, Amazon. O di “Pieces of a Woman” di Kornel Mundruzco con Vanessa Kirby già lanciata per la corsa all’Oscar dopo la Coppa Volpi a Venezia, Netflix.
Per gli spettatori in chiaro, vi consiglio di svegliarvi, che stanotte alle 00, 50 su Cielo passa, finalmente, un altro film erotico cultissimo del geniale Walerian Borowczyk che non vediamo da tempo, “Storia di un peccato”, girato in Polonia nel 1975 e presentato in concorso a Cannes.
Un film maggiore, quasi regolare, tratto dal romanzo di Stefan Zeromskj, tutto costruito su un amour fou di una ragzza, Ewa Pobratynska, interpretata da Grazyna Dlugolecha, per un giovane letterato bastardo che la tratta malissima.
La mette incinta, la molla, e lei è sempre più pazzamente innamorata. Ricordo che nell’edizione italiana, se non sbaglio, inserirono scene erotiche in più, girate non si sa bene da chi, per rafforzare il tutto. Dovrebbe esserci lei che si masturba con una rosa. La cosa fece abbastanza clamore.
Alla stessa ora, 00,50, Rai Movie presenta uno dei miei film preferiti degli ultimi, “Dio esiste e vive a Bruxelles” di Jaco Van Dormael con lo strepitoso Benoit Poelvoorde che fa un Dio disgustoso, sporco, cattivo, in pantofole, che non vuole affatto il bene dei suoi figli.
Sublime il momento della discesa sulla terra, che avviene attraverso lo scarico di una lavatrice a gettone. Non credo però che senza Polevoorde sarebbe stato lo stesso film.
Alle 21 e dintorni non vedo film entusiasmanti. C’è ancora una volta il pur divertente “Grandi magazzini” di Castellano e Pipolo, kolossal comico voluto da Mario Cecchi Gori per celebrare il suo 125° film. Ci sono tutte le star comiche del tempo: Montesano, Manfredi, Boldi, Teocoli, Christian, Laura Antonelli, Ornella Muti, Heather Parisi, Paolo Villaggio che fa Zed, Gigi Reder, Lino Banfi, Pozzetto e perfino una giovanissima Francesca Dellera simil Marilyn. E una serie infinita di caratteristi del tempo, da Luciano Bonanni a Ennio Antonelli. Perfino Victor Cavallo.
Tra gli altri film delle 21 vedo su Iris un curioso ma temo modesto western con Kiefer e Donald Sutherland che fanno proprio padre e figlio, “Forsaken”, di Jon Cassan con Demi Moore e Brian Cox come cattivo. Un buon thrillerone con terroristi si canale 20, “Final Score”, diretto da Scott Mann con il campione di wrestler Dave Bautista e Pierce Brosnan, il cafonissimo “King Arthur” di Antoine Fuqua con Clive Owen, Keira Knightley e il nostro Ivano Marescotti, Nove alle 21, 25, una commedia moscetta ma con buon cast, “Words and Pictures” di Fred Schepisi con Juliette Binoche e Clive Owen su Rai Movie alle 21, 20.
Non piacque quasi a nessuno, invece, il Superman di Zach Snyder che presenta stasera alle 21, 20 Italia 1, “Man of Steel”, malgrado il grande cast, Henry Cavill, Amy Adams, Russell Crowe, Kevin Costner, Diane Lane e Michael Shannon. Avevamo ancora in testa il Superman originale di Richard Donner con Christopher Reeve, mi sa, e rifiutammo in blocco il povero Henry Cavill, che in pochi associano al nome di Superman. Magari andrebbe rivisto.
francesca dellera grandi magazzini
In seconda serata vi segnalo la divertente commedia a episodio totalmente napoletana prodotta e ideata dai fratelli Cannavali, figli del grande Enzo, “Vado a vivere a Napoli”.
Registi dei tre episodi sono Francesco Prisco, Guido Lombardi e Edoardo de Angelis, che nel suo episodio fece esordire le gemelle Fontana. Film pieno idee, di trovate, di buffe presenze, di grandi facce di attori, è qualcosa di più di una buona commedia a episodi, sia per la presenza dei tre registi, sia per un cast tutto napoletano che spazia da Massimiliano Gallo a Gianfelice Imparato, da Antonio Casagrande a Miriam Candurri, da Giovanni Esposito a Franco Javarone, sia per i temi delle tre storie.
Si va da Giovanni Esposito che fa una sorta di portiere eduardiano scansafatiche che si lega a un bambino cinese alla storia della badante ucraina ormai non più giovane, Valentina Lapushova, di un vecchio bilioso che la maltratta, un grande Antonio Casagrande, che si ritrova sbattuta fuori casa e gira di notte per le strade di Napoli in cerca di un alloggio.
Nell’episodio di Edoardo De Angelis siamo ancora dalle parti delle cantanti neomelodiche e dei manager fetenti di Indivisibili. La storia segue un giovane cingalese, Ragga Lakasane, garzone di un bar, che si ritrova a passare una giornata con Miriam, Miriam Candurri, definita “la Madonna maculata della canzone italiana”, e il suo manager, il sempre bravissimo Massimiliano Gallo.
Cine 34 alle 00, 50 si butta su un terribile film comico con Paolo Villaggio degli inizi, “Il terribile ispettore”, diretto da Mario Amendola, con Agostina Belli, Francesco Mulé, Nino Besozzi. Leggo però che il film ha, inaspettatamente molti fan. Da rivedere.
dio esiste e vive a bruxelles 2
A notte fonda, in un mare di repliche, arriva qualcosa di interessante. Penso a “Cuori solitari”, Rete 4 alle 2, 55 del da poco scomparso Franco Giraldi con Ugo Tognazzi e Senta Berger che fanno la prima coppia scambista del cinema italiano. Lo ricordo buono. Penso anche al bel biopic sulla vita di James Brown, “Get On Up”, diretto da Tate Taylor con il compianto Chadwick Boseman, Viola Davis e Octavia Spence, Iris alle 2, 30.
forsaken il fuoco della giustizia
E, infine, a “Perseo, l’invincibile” di Alberto De Martino, Cine 34 alle 4, che può vantare la testa della Medusa costruita da Carlo Rambaldi ai suoi esordi. Ricordava De Martino: “I trucchi ce li hanno fatti Carlo Rambaldi e Eugenio Bava, padre di Mario, che ha fatto l’effetto della gente che diventava di pietra. Il dragone l’ha fatto Rambaldi, doveva uscire dall’acqua e avevano messo delle rotaie per farlo scorrere.
Quando siamo andati a girare però c’era la bassa marea per cui quando usciva il dragone si vedevano le rotaie e si dovette rifare tutto. Andò bene, ebbe critiche ottime in Francia”. Va detto che Amando De Ossorio, il futuro regista di orrore, ricorda una storia legata ai trucchi del film girato in Spagna (su “Amarcord”): “Il regista terminò di girare e lasciò tutti i trucchi. I produttori erano spagnoli, il film si girò qui per cui fui chiamato a girare i trucchi. Il film venne girato tutto in Almeria e dovetti fare un mostro antidiluviano che attaccava dei cavalli.
Per creare il mostro rivestii una gru di un tessuto che sembrava la pelle di un mostro. Il movimento sussultorio della gru funzionava per muovere il collo del drago. Non attaccava i cavalli, ma li gettava in mare”. Sembra però che l’edizione spagnola sia diversa, anche rispetto ai trucchi. Sono sicuro che approfondirete il problema stanotte…
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