DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE…
Marco Giusti per Dagospia
Stasera preparatevi che su AppleTV+ arriva il meraviglioso “The Tragedy of Macbeth” di Joel Coen, per la prima volta senza il fratello Ethan, con Denzel Washington e Frances MacDormand come vecchi Macbeth e signora.
David Thewlis e Olivia Colman - LANDSCAPERS
Su Sky potete vedere invece un’altra vecchia coppia criminale, quella formata da David Thewlis e Olivia Colman per la miniserie, quattro puntate soltanto, “Landscapers – Un crimine quasi perfetto”, ispirato alla storia vera di una coppia assassina inglese che dopo aver sistemato i genitori di lei cercò di svignarsela in Europa.
edwige fenech la moglie in vacanza… l’amante in citta
E in chiaro, questa sera, cosa passa? Con l’aria da lockdown che tira niente di meglio che chiudersi in casa con Edwige Fenech, Barbara Bouchet, Lino Banfi e Renzo Montagnani nel fondamentale “La moglie in vacanza, l’amante in città” di Sergio Martino, Cine 34 alle 21.
pamela prati la moglie in vacanza l’amante al pepe
Oltre a essere uno dei rari film che vedono assieme in cartellone i nomi di Edwige Fenech e Barbara Bouchet, che non sono mai andate troppo d’accordo, figura anche tra i primi tentativi di combinare la commediaccia all’italiana con qualche sofisticheria della commedia perbene.
barbara bouchet la moglie in vacanza… l’amante in citta
Quindi si mettono assieme ben sei sceneggiatori per una pochadina facile con dialoghi rivisitati da Ottavio Jemma. Banfi e Montagnani sono lanciati come comici maggiori accanto alle bellone Fenech e Bouchet.
renzo montagnani edwige fenech la moglie in vacanza… l’amante in citta
Si innestano la sempre scatenata Marisa Merlini, un fresco Tullio Solenghi in un ruolo pensato per Christian De Sica (ma aveva un contratto teatrale da rispettare), un Jacques Stany con un personaggio meno generico del solito, un notevole Renzo Ozzano come violinista russo pansessuale ribattezzato la “checca siberiana”. Luciano Martino lo amava molto. Banfi rubò la scena a tutti.
Potete anche chiudervi col Clint Eastwood di “Gran Torino”, Risi alle 21, uno dei migliori film della sua ormai infinita vecchiaia. Non era male la più recente versione con Will Smith protagonista di un celebre racconto di Richard Matheson già portato al cinema sia con Vincent Price sia con Charlton Heston, “Io sono leggenda”, qui diretto da Francis Lawrence con Alice Braga, Canale 20 alle 21, 05.
Ricordo molto bello, l’ho visto a Venezia, “Liam”, diretto da Stephen Frears e scritto da Jimmy McGovern, Tv2000 alle 21, 10, duro ritratto di un bambino con problemi di linguaggio che cresce nella povertà durante la Depressione di Liverpool. Con Ian Hart, Claire Hackett, Anthony Borrows.
Rai Movie propone la commedia sentimentale diretta dall’attrice Joan Chen “Autumn in New York” con Richard Gere, Winona Ryder, Anthony La Paglia, Rai Movie alle 21, 10. Per i fan degli spaghetti western è imperdibile il supersadico “Le colt cantarono e fu tempo di massacro”, diretto da Lucio Fulci, che lo definitivo un film psicanalitico in ambientazione western, con Franco Nero, George Hilton, Nino Castelnuovo.
le colt cantarono e fu… tempo di massacro.
La sceneggiatura era stata scritta originariamente da Fernando Di Leo per la Titanus, ma l’operazione non si chiuse e il copione finì a Fulci.
A lungo Di Leo ha detto che Fulci ha diretto quanto c’era sulla sceneggiatura e non ha aggiunto granché. Si dovette però cambiare il titolo da Tempo di massacro a Le colt cantarono la morte e fu..., etc. perché Di Leo aveva fregato il titolo a un libro di Franco Enna.
le colt cantarono e fu tempo di massacro
Venne girato per sette settimane a Guadagnolo, fra Lazio e Abruzzo, un po’ di Elios sulla Tiburtina e in un casale di Corcolle. Per Di Leo è il film che solleva dalla polvere il cinema di Fulci. “Tempo di massacro lo levò dal cinema basso che aveva sempre frequentato: perché era meglio dei film che faceva, Lucio, assolutamente... Dovetti difendermi sia da Fulci che da Coltellacci, che, come tutti, volevano qualche morto in più. Ma vinsi io. Il film è disegnato molto bene, ha una sua dignità di linguaggio” (“Nocturno”).
E’ un bel giallo tratto da un romanzo di Georges Simenon, che inizia come un film erotico e si trasforma lentamente in un incubo, “La camera azzurra”, opera prima di Mathieu Amalric, che lo interpreta assieme a Léa Ducker. L’inizio è folgorante con tanto di esibizione del pisello del regista e protagonista, Cielo alle 21, 15.
Darei volentieri un’occhiata all’horror “Autopsy” di André Oreval con Brian Cox, il vecchio padre carogna di “Succession”, e Emile Hirsch. Per i completisti dell’opera di Nicolas Cage vedo che passa “Outcast – L’ultimo templare” di Nic Powell su Rai 4 alle 21, 20.
Italia 1 alle 21, 20 propone l’ormai classico “I mercenari” di Patrick Hughes con Sylvester Stallone, Jason Stathan, Jet Li e Dolph Lundgren, seguito dal più raro “Demolition Man” diretto da Marco Brambilla con Wesley Snipes e Sandra Bullock.
Su Spike tv alle 21, 30, anche se l’avete vista mille volta torna la diavolessa Selma Hayek che fa perdere la testa a Quentin Tarantino in “Dal tramonto all’alba” di Roberto Rodriguez, ma scritto da Tarantino, con George Clooney, Harvey Keitel e Juliette Lewis. Grande film e grandissima scena. Rodriguez lo ritrovate in questi giorni regista di parecchi episodi del deludente “The Book of Boba Fett”, serie girata con poca attenzione.
giusva fioravanti edwige fenech grazie... nonna
In seconda serata, prosegue su Cine 34 alle 23 il recupero dei film di Edwige con la commediaccia erotica da lockdown “Grazie, nonna” di Marino Girolami con Enrico Simonetti e Giusva Fioravanti, non ancora entrato in clandestinità. Non è un gran film, ma si narra che Giusva fosse impazzito davvero per Edwige.
Subito dopo, alle 00, 50, trovate la commedia a episodi “Quelle strane occasioni”. Famoso per l’episodio diretto da Luigi Comencini, scritto da Rodolfo Sonego, con Alberto Sordi prelato romano che rimane chiuso una domenica d’agosto in ascensore con la provocante Stefania Sandrelli.
giusva fioravanti edwige fenech grazie... nonna 2
E’ effettivamente un capolavoro di storia, di recitazione e di regia. E’ famoso anche, però, per l’episodio “Italian Superman” con Paolo Villaggio, squallido venditore di castagnaccio in Germania, che scopre di avere un capitale tra le gambe e diventa un performer di sesso nei locali a luci rossi assieme alla moglie, Valeria Moriconi.
stefania sandrelli alberto sordi quelle strane occasioni
Firmato “anonimo” sui titoli di testa del film, si seppe da subito che il regista era Nanni Loy. Su questo film partirono gli strali di un allora combattivo Nanni Moretti che lo bollò di infamia assoluta. “Gente come Nanni Loy accusa i critici di essere seriosi e severi coi film comici, i critici dei quotidiani sono, invece, da sempre troppo generosi”.
paolo villaggio valeria moriconi quelle strane occasioni
Personalmente l’ho sempre trovato divertente, anche se Valeria Moriconi nuda era davvero un po’ hard all’epoca. L’episodio di Nino Manfredi diretto da Luigi Magni era invece il più tranquillo e dimenticabile di tutti.
paolo villaggio italian superman in quelle strane occasioni.
Fuori Orario su Rai Tre ha preparato un’altra notte brasiliana, con un film recente di Julio Bressane, “Rua Aperana 52” con Joel Barcellos, Silvia Gam, Maria Gladys, seguito alle 2, 35 da un capolavoro del cinema brasiliano “Limite” di Mario Peixoto, considerato un film fondamentale per tutto il Cinema Novo.
All’1, 50 su Iris passa lo strepitoso “Rusty il selvaggio” di Francis Coppola con Matt Dillon e Mickey Rourke, ma anche Diane Lane, Nicolas Cage, Dennis Hopper. Difficile non amarlo.
Su Rete 4 alle 2, 15 il thriller di ambientazione balneare italo-tedesco “La morte bussa due volte” diretto da Harold Philipp, e magari un po’ anche da Sergio Garrone che firma la sceneggiatura, con Fabio Testi pittore scopatore e svitato, Dean Reed, il cowboy comunista qui con ciuffo imbarazzante, Riccardo Garrone, Alfredo Celi doppiato da Cigoli!, Anita Ekberg che esibisce un nudo integrale, Hélène Chanel, ma anche i più stracult Mario Brega come bagnino, Femi Benussi. Non piace a nessuno, ma grandi musiche lounge di Piero Umiliani.
edwige fenech giusva fioravanti grazie... nonna 1
Rai Due alle 2, 25 propone il miglior film di Susanna Nicchiarelli, “Nico, 1988” con una strepitosa Tryne Dyrholm, John Gordon Sinclair. Su Rai Movie alle 2, 55 “Il giocattolo”, diretto da Giuliano Montaldo e prodotto da Sergio Leone, dove Nino Manfredi ha come giocattolo una pistola, siamo negli anni ’70, e se in un film fai vedere una pistola, prima o poi, sparerà. Ci sono anche Marlen Jobert, Arnoldo Foà, Olga Karlatos e Pamela Villoresi. In una parte proprio minima troverete Mario Brega, grande amico di Leone.
Cine 34 alle 2, 55 presenta invece un più raro film di Lina Wertmuller, “Tutto a posto niente in ordine”, forse il suo film più teatrale, con un cast di attori poco noti, Nino Bignamini, Lina Polito, Claudio Volonté, sfortunato fratello di Gian Maria, Eros Pagni. Su Rete 4 assolutamente da registrare alle 3, 35 “La costanza della ragione”, diretto da Pasquale Festa Campanile e tratto dal romanzo di Vasco Pratolini.
kaspar capparoni natacha amal gialloparma
Nel ruolo del protagonista il francese Sami Frey, ma ci sono anche Catherine Deneuve, Enrico Maria Salerno, Andrea Checchi e la stupenda Norma Bengell, la B.B. brasiliana, suo fu il primo nudo integrale in “Os Cafajestes”, che si spostò per un periodo in Italia.
Era un buon esordio, magari un filo esangue, “Cloro” di Lamberto Sanfelice, Rai 2 alle 3, 55, che venne accolto molto bene a Berlino e lanciò la protagonista, Sara Serraiocco, già vista in Salvo di Grassadonia e Piazza e nell’ultimo Francesco di Liliana Cavani. Il film era un serio e sentito ritratto di una piccola santa dei giorni d’oggi nel pieno della crisi economica italiana e dello scivolamento della piccolissima borghesia in una fascia di nuova povertà.
robert hossein, natacha amal kaspar capparoni gialloparma
Tutto si chiude, Iris alle 4, 40, su “GialloParma”, terribile ultimo film scritto e diretto da Alberto Bevilacqua. Protagonista è una certa Natacha Amal, sempre pronta a spogliarsi, mentre il torvo Kaspar Capparoni fa il gigolò. In una scena fondamentale, mentre lui la lecca proprio lì, lei urla un “Sono bloccata!”. Allora lui la gira e la sodomizza. E la sblocca, presumo. Almeno è così nella testa di Bevilacqua regista. Altro che #metoo…
Mettiamoci anche il figlio sperduto di Jodorowsky, un Robert Hossein vecchissimo nei panni del procuratore che indaga sull’omicidio che lui stesso ha commesso che mantiene sempre un abito giallino, un ombrella e la copia della “Gazzetta di Parma”, e la strepitosa Michela Miti, un tempo supplente bbona di Pierino e qui musa di bevilacqua, che gira coi libri di Marguerite Duras. Io e il mio amico Picci lo vedemmo al Giulio Cesare di Roma addormentandoci all’unisono assieme a cinque zombi in platea. Zzzz….
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