
FLASH! - DIO PERDONA, AFEF NO! HA MOLLATO AL SUO DESTINO PURE IL QUARTO MARITO, ALESSANDRO DELBONO,…
CHI FERMERÀ LA MUSICA? I PRO-PAL - GLI ATTIVISTI FILO-PALESTINESI MINACCIANO BOICOTTARE IL TOUR DI REUNION DEI RADIOHEAD, CHE TORNANO AD ESIBIRSI DAL VIVO DOPO SETTE ANNI – LA COLPA DELLA BAND BRITANNICA? AVER FATTO SEMPLICEMENTE IL SUO LAVORO: HA SUONATO A TEL AVIV NEL 2017, E IL CHITARRISTA DEL GRUPPO, JOHNNY GREENWOOD, HA COLLABORATO CON UN MUSICISTA ISRAELIANO. MA NEL MONDO POLARIZZATO DI OGGI, SE NON PRENDI POSIZIONE (QUELLA "GIUSTA"), VIENI BOLLATO CON IL MARCHIO DI INFAMIA – IL COMMENTO TRANCHANT DEL CANTANTE, THOM YORKE: "LA PROTESTA? NON ME NE FREGA UN CAZZO. CI SIAMO GUADAGNATI IL DIRITTO DI FARE CIÒ CHE HA SENSO PER NOI SENZA DOVER DARE SPIEGAZIONI..."
Estratto dell’articolo di Matteo Perez per www.gente.it
I Radiohead hanno annunciato le date dei loro primi concerti dal vivo dopo ben sette anni di spasmodica attesa dei fan. […] La band ha ufficialmente confermato che i concerti si terranno proprio in queste città a novembre e dicembre. […]
[…] LA CORSA AI BIGLIETTI
I fan irriducibili dovranno pre-registrarsi sul sito web dei Radiohead per darsi la possibilità di acquistare i biglietti. Una furbata volta a ridurre la concorrenza dei bagarini. Si è saputo anche che la maggior parte dei biglietti sarà assegnata ai fan che vivono più vicini alle città scelte per i concerti, come illustrato su una mappa. “Il nostro obiettivo è distribuire i biglietti in base alla domanda, in modo equo e geograficamente conveniente”.
Ci sarà anche una tassa da pagare: una sterlina sul prezzo di ogni biglietto acquistato nel Regno Unito per sostenere Live Trust per i concerti in arene e stadi, con l’obiettivo di raccogliere fondi per i “palchi” in difficoltà. In Europa, un euro a biglietto sarà devoluto a Medici Senza Frontiere.
[…] Le date appena svelate sono le prime esibizioni dal vivo della band dal 2018, quando conclusero il tour per il loro nono album, A Moon Shaped Pool del 2016. In questi anni hanno suonato tendenzialmente per i fatti loro. […]
CHE COSA C’ENTRANO I RADIOHEAD CON GAZA?
le proteste contro i radiohead a glasgow
Il chitarrista Jonny Greenwood ha anche collaborato con il musicista israeliano Dudu Tassa all'album del 2023 Jarak Qaribak, che comprende rielaborazioni di canzoni d'amore mediorientali registrate a Tel Aviv, Israele, e nell'Oxfordshire, Regno Unito. L'ensemble comprende anche musicisti provenienti da Siria, Libano, Kuwait e Iraq.
Un tour europeo è stato cancellato dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Gaza nell'ottobre 2023. Nel 2024, Greenwood si è unito alle proteste in Israele chiedendo la rimozione del primo ministro Benjamin Netanyahu e il rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas; lui e Tassa si sono esibiti anche a Tel Aviv, suscitando la condanna degli attivisti filo-palestinesi.
LE MINACCE A GREENWOOD E TASSA E LA CANCELLAZIONE DEI CONCERTI
Quest'anno, però Greenwood e Tassa hanno dovuto cancellare due concerti nel Regno Unito a seguito di minacce considerate credibili all’evento.
Greenwood ha risposto che di temere che questa cancellazione fosse strumentalizzata da figure reazionarie, «ma ne deploriamo anche la soddisfazione da parte di alcuni progressisti».
proteste dei pro pal contro i radiohead
Israele si è rivelato un argomento delicato per la band. I Radiohead si sono esibiti a Tel Aviv durante il loro ultimo tour, nel luglio 2017, nonostante le richieste di cancellazione. All’epoca Yorke dichiarò: «Suonare in un Paese non è la stessa cosa che appoggiarne il governo».
Thom Yorke showing exactly how pro-Hamas hecklers should be treated while on stage in Melbourne. pic.twitter.com/pOqVG9gw2d
— Nicole Lampert (@nicolelampert) October 30, 2024
Nell’ottobre del 2024, Yorke abbandonò il palco durante un concerto da solista a Melbourne dopo essere stato tirato in mezzo da un membro del pubblico con commenti pro palestinesi. Yorke rispose: «Sali qui e dillo... sali sul fottuto palco e dì quello che vuoi dire». Il manifestante urlò: «Quanti bambini morti ci vorranno per condannare il genocidio a Gaza?», e Yorke abbandonò lo spettacolo.
«I MIEI MESSAGGI DI SOLIDARIETÀ PASSANO DALLA MIA MUSICA»
Lo scorso maggio Yorke ha rilasciato una dichiarazione sulla guerra a Gaza, affermando che Netanyahu e la sua amministrazione «devono essere fermati» e che «anche Hamas sceglie di nascondersi dietro la sofferenza del suo popolo».
Ha affermato che il concerto di Melbourne non gli era sembrato il momento giusto per «discutere della catastrofe umanitaria in corso a Gaza» e che in seguito, rivedendo la scena è rimasto scioccato dal fatto il suo silenzio. fosse stato in qualche modo «interpretato come complicità». Ha aggiunto che è evidente dalla sua musica che non potrebbe «in alcun modo sostenere nessuna forma di estremismo o disumanizzazione».
A luglio, O’Brien ha pubblicato su Instagram un post a sostegno del trio rap irlandese Kneecap, che ha suscitato il commento di un fan sulla posizione dei Radiohead su Israele. O'Brien ha risposto: «I miei fratelli detestano quello che sta succedendo a Gaza. Solo perché non sono presenti sui social media o non usano le stesse parole che alcuni ritengono necessarie, non significa che non siano sinceramente turbati e arrabbiati per quello che sta succedendo». Ha aggiunto: «l’algoritmo alimenta la divisione e non è un luogo in cui molti di noi si sentono a proprio agio per esprimere la propria rabbia».
[…] LA RISPOSTA SECCA DI YORKE
Ma è stato alla fine Yorke a tagliare corto: l’anno scorso, quando la radio australiana Double J gli chiese cosa pensasse della protesta contro la reunion e il tour della band, ha risposto: «Non ne sono a conoscenza e non me ne frega un cazzo. Senza offesa per nessuno e, ehm, grazie per l’interessamento. Ma penso che ci siamo guadagnati il diritto di fare ciò che ha senso per noi senza dover dare spiegazioni o dover rispondere alle idee storiche espresse da qualcun altro su cosa dovremmo fare».[…]
TUTTE LE DATE DEL TOUR EUROPEO DEI RADIOHEAD
Movistar Arena, Madrid, Spagna – 4, 5, 7, 8 novembre
Unipol Arena, Bologna, Italia – 14, 15, 17, 18 novembre
The O2, Londra, Regno Unito – 21, 22, 24, 25 novembre
Royal Arena, Copenaghen, Danimarca – 1, 2, 4, 5 dicembre
Uber Arena, Berlino, Germania – 8, 9, 11, 12 dicembre
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thom yorke e jonny greenwood
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