GOD SAVE THE QUEER! – IL MITICO “ROCKY HORROR PICTURE SHOW” COMPIE 50 ANNI. UN’OPERA RIVOLUZIONARIA, DISSACRANTE, GAYSSIMA CHE HA SEGNATO L’APICE DELLA LIBERAZIONE SESSUALE DEGLI ANNI ’70 E IL SUPERAMENTO DEI TABU' – IL MUSICAL È USCITO IN SORDINA (I DISTRIBUTORI TEMEVANO CHE NESSUNO VOLESSE VEDERLO), MA HA SUBITO CONQUISTATO IL MONDO, DIVENTANDO UN SUCCESSO ATTUALE ANCORA OGGI… - VIDEO

Estratto dell’articolo di Stefano Della Casa per “la Stampa”

locandina rocky horror picture show

Antonio Sancassani, l'indimenticabile patron del cinema Mexico di Milano, la bellissima sala indipendente che lo ha proiettato tutti i sabati a partire dal 1975 senza interruzione, non aveva dubbi: «Quando metto in cartellone The Rocky Horror Picture Show so che devo stare nell'ingresso della mia sala. Ci sono genitori, a volte anche nonni, che mi chiedono di testimoniare a dei pargoli loro figli o nipoti che è proprio così, che loro c'erano già stati, che non si sono mai perduti una replica, che conoscono a memoria le battute e le canzoni.

Se devo fare un esempio di film che deve essere visto al cinema perché è un film che deve essere fruito collettivamente e condiviso con vicini sconosciuti che in quel momento diventano i tuoi migliori amici, il primo film che mi viene in mente è questo musical così strano, affascinante, divertente». […]

rocky horror picture show

Eh sì, perché The Rocky Horror Picture Show è sicuramente quella che oggi cuochi mediocri e animatori presuntuosi chiamano «un'esperienza». Uscì in sordina nel 1975, con i distributori di tutto il mondo che erano preoccupatissimi perché l'idea di un castellano travestito che accoglie due ingenui sposini e li fa precipitare in un'orgia di kitsch mai vista prima sullo schermo era considerata a rischio, anche in quei tempi di liberazione sessuale e di superamento delle regole morali in auge.  […] Invece il film fu un successo travolgente.

il dottore frank e il suo rocky

Sembrava che, dopo il rock impegnato di Woodstock e dintorni, questo rock scanzonato, divertente, eccessivo come la motocicletta con la quale Meat Loaf fa irruzione sullo schermo a metà film fosse una sorta di toccasana. E Susan Sarandon mezza nuda che si lascia finalmente andare invocando di essere posseduta era una sorta di inno all'emancipazione femminile così fortemente richiesta dai cortei e dalle piazze. Insomma, il film giusto al momento giusto.

la sarandon nel rocky horror

[…] e Tutto di The Rocky Horror Picture Show era dissacrante, a partire dal manifesto che riproduceva le due turgide labbra della canzone iniziale evidenziando la scritta «A different set of Jaws» alludendo al film di Spielberg Lo squalo (Jaws era il titolo originale): quindi un modo un po' diverso e cruento di usare le fauci... Senza contare che il motto del film era «non devi sognare, ma fare», dando quindi il via a tutte le pulsioni erotiche che cambieranno profondamente i due protagonisti del film.

the rocky horror picture show 3

Paradossalmente, è proprio questo spirito trasgressivo datato cinquant'anni che è alla base del continuo successo del film e dell'opera musicale. Greg (in questo caso senza Lillo) lo ha riproposto a teatro, mentre al cinema le sale di tutto il mondo continuano a riservare uno spazio, preferibilmente a mezzanotte. E tutto questo mentre il mondo cambia: la prova migliore è che il castello buio e affascinante dove la vicenda si svolge è oggi diventato un albergo di lusso, l'Oakley Court Hotel di Windsor, nella cui hall comunque campeggiano le foto di scena del film.

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