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Alessandra Comazzi per “la Stampa”
Raffaella Carrà: la pop star italiana che ha insegnato all' Europa le gioie del sesso». Questo è il titolo che il londinese, prestigioso Guardian ha dedicato a quell'«icona culturale che ha rivoluzionato l' intrattenimento italiano e ha offerto alle donne la possibilità di prendere l' iniziativa in camera da letto». Perbacco.
Intrattenimento non soltanto italiano. Infatti l' articolo parla di Explota explota, Ballo ballo, il film del regista uruguaiano Nacho Alvarez ambientato negli Anni 70 in Spagna: c' è ancora Franco, ci sono la censura, la mortificazione della femminilità, dell' omosessualità. La protagonista, Maria, riesce a entrare nel corpo di ballo del programma del momento, Las noches de Rosa.
Lì si innamora del figlio del signore e censore della trasmissione, ma il suo tempo sta per scadere. La colonna sonora, il filo conduttore di tutto, sono i successi della Carrà, che in Spagna arrivò effettivamente nel 1976, divenendo popolarissima. Aveva 33 anni, Franco era morto da pochi mesi, gli spagnoli la collegarono alla democrazia, al cambiamento. Il suo ombelico scoperto, Canzonissima, il Tuca Tuca, furono simbolo di liberazione. Icona spagnola.
Quanta iconografia. Raffaella Carrà è indubbiamente anche un' icona gay, e un' icona televisiva, figuriamoci, e un' icona cinematografica, da quando Paolo Sorrentino ha usato il suo brano A far l' amore comincia tu nel film Oscar La grande bellezza, e l' ha usato duro, come un maglio. Siccome Carrà ha di recente realizzato su Rai3 una serie di interviste fatte in amicizia e serenità, molto personali e lievi e profonde nello stesso tempo, e non sembri un ossimoro, titolo «A raccontare comincia tu», ha incontrato anche Sorrentino. Gli ha detto: «In quella scena mi hai messo in mezzo a gente superficiale, che prende la cocaina: non è esaltante per me che sarò andata a una sola festa nella vita. Mi sono trovata in mezzo a gente che fa i trenini».
raffaella carrà explota explota
Ecco, questa è la Carrà. Una donna indipendente, senza figli, che non si è mai sposata, che ha avuto poche, grandi storie d' amore, Gianni Boncompagni, Sergio Iapino, che ama stare per conto suo, che non ha mai frequentato salotti, altro che terrazze con la cocaina, in effetti. Eppure.
raffaella carrà explota explota
Che cosa dovrebbe fare una ragazza che voglia diventare conduttrice? Studiare da Raffaella Carrà. Più moderna lei, che ha compiuto 77 anni, di un intero manipolo di ragazzotte con le tette al vento; in grado di rivendicare la propria femminilità ancora ai tempi di Carràmba che fortuna, facendosi circondare da 40 bei ragazzi («sono tutti alti due metri, che Dio li benedica», diceva) in modo che anche le spettatrici potessero lustrarsi gli occhi.
Carrà nei secoli fedele a se stessa, che canta «Com' è bello far l' amore da Trieste in giù... Tanti auguri, vruum», rigenerante. Nata a Bellaria, romagnolissima, e nata Pelloni, come il Passator Cortese, il bandito alla Robin Hood che rubava ai ricchi per dare ai poveri, di cui si dice sia discendente. Diplomata al Centro sperimentale di cinematografia, comincia la sua carriera proprio al cinema, giovane giovane. E nel 1961 debutta anche in tv.
ALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRA
Nel 1970 presenta accanto a Corrado la sua prima Canzonissima, conquista l' Italia, e il mercato discografico, con la sigla Ma che musica, maestro e con il Tuca tuca. Indossa un giacchino corto e pantaloni aderenti a vita bassa, il completo le lascia scoperto l' ombelico: sarà il primo ombelico scoperto della tv italiana, se ne occuperà persino il Cda Rai, che alla fine approverà.
Dice ancora il Guardian: «Carrà sapeva cantare, ballare e recitare, ha avuto un' influenza impareggiabile sulla musica italiana e sulla cultura pop. Tecnicamente parlando, l' Italia aveva cantanti molto più "drammatiche": Mina, un mezzo-soprano virtuoso; Milva, celebrata per le interpretazioni di Brecht e Weill; Patty Pravo, un contralto androgino; e Giuni Russo, che ha sublimato la tecnica operistica in pop, con un' estensione di cinque ottave. Carrà le ha superate tutte». Anche perché Carrà non è mai stata una cantante e basta. E se con tutto questo ha anche insegnato alle donne a prendere l' iniziativa a letto, come dice il Guardian, beh, santa subito.
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