GUERRA ALL’ULTIMO CLIC - LA BATTAGLIA PER IL PRIMATO TRA I SITI DI NEWS SI GIOCA CON OGNI ARMA: UNA PIATTAFORMA OFFRE PREMI A CHI CLICCA SU LINK CHE PORTANO ALLE PAGINE DI CORRIERE.IT – ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’WIRED’’, COINVOLTI A LORO INSAPUTA, RISPONDONO CON I LEGALI

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Gianluca De Martino per Wired.it

 

Se clicchi ti premio.  Si chiama cashback, ed è un meccanismo utilizzato da alcune piattaforme per indirizzare traffico verso siti disposti a pagare pur di far crescere i propri numeri. Nulla di illecito, sia chiaro. Tuttavia si tratta di una pratica poco trasparente, soprattutto nei confronti degli inserzionisti  pubblicitari, che avrebbero diritto di sapere con chiarezza da dove proviene il traffico dei siti su cui investono.

BlurumBlurum

 

È proprio attorno a una di queste piattaforme, Blurum, che nelle ultime settimane si sta consumando una vicenda che vede protagonisti i due principali siti di informazione in Italia: Corriere.it e Repubblica.it. Il primo conferma una “partnership che prevede una serie di iniziative strategiche per incrementare i ricavi nell’advertising digitale e per sviluppare nuovi modelli di business attraverso l’utilizzo delle tecniche più evolute di marketing relazionale”, insomma di avere un rapporto commerciale con la piattaforma. La seconda, coinvolta da ieri a sua insaputa nel gioco dei clic, risponde con una diffida legale a Blurum.

 

Ma andiamo con ordine. Il sistema del cashback è semplice, e allettante per gli utenti: dopo essersi registrati su Blurum, si arriva su una pagina web della piattaforma dove ci sono una serie di temi (politica, sport, casa e così via). Se si clicca succedono due cose: 1) si apre una pagina di un sito che ha pagato la piattaforma per generare traffico; 2) si accumulano punti per vincere dei premi (smartphone, vestiti, voucher di varia natura e altro). Almeno così dovrebbe essere. Già, perché le pagine  si aprono sicuramente, ma per vincere bisogna tenere le dita incrociate per molto tempo, anche oltre un anno.

Blurum Blurum

 

Blurum è nato nel 2005 per studiare il comportamento online degli utenti, raccogliere i dati e fidelizzare clienti mediante la distribuzione di premi. Ma da almeno un paio d’anni il meccanismo si è inceppato. La rete abbonda di forum che accusano Blurum di aver schedato decine di migliaia di visitatori e di aver ridotto sempre di più le vincite.

 

C’è chi propone una class action o chi si affida al sito di petizioni online Change.org per chiedere al portale maggiore trasparenza su modi e tempi delle premiazioni. Sulla pagina Facebook ufficiale, però, compaiono soltanto foto di premi appena ricevuti dagli utenti e commenti entusiasti.

 

Tutti gli altri ‘bannati’ hanno fondato gruppi indipendenti, all’interno dei quali si scambiano consigli sulle azioni legali e festeggiano i compleanni del mancato arrivo dei premi. Intanto almeno “fino all’autunno” la distribuzione dei regali è sospesa, come segnalato sul sito. Lo Store Pointbox, da cui ogni utente che abbia raggiunto la quota minima di punti può scegliere il regalo di proprio gradimento, è in fase di ristrutturazione. “Durante questo periodo il nostro staff sta lavorando a molte importanti migliorie!”, fanno sapere i gestori, mentre sul web si rincorrono le voci di chiusure o ridimensionamenti.

corriere della seracorriere della sera

 

Proprio seguendo la traccia degli utenti insoddisfatti, Wired ha iniziato a monitorare la piattaforma fin dal mese scorso, con una scoperta: la maggior parte dei link verso i quali Blurum spinge traffico puntava al Corriere.it, come si può vedere da questo video ripreso a fine settembre .

 

Nel 2013, dati Audiweb alla mano, il sito Blurum.it ha collezionato mediamente 250mila utenti unici al giorno. Ma è ancora più impressionante il numero di pagine viste generato dal meccanismo a premi che, per dare un’idea, durante l’estate scorsa ha totalizzato una media – da giugno ad agosto – di 95 milioni di impression al mese (fonte: Audiweb), tante quante un sito come TgCom.

 

Le sezioni Notizie e quella dei Link Consigliati sono quasi monopolizzate dal Corriere della Sera. Come si vede nel video qui sopra si arriva al sito del Corriere cliccando sulle icone di Cronache, Economia, Politica, Esteri, Cultura, Spettacoli, Sport, Tecnologia, Casa, Cucina, Salute, Animali e Viaggi. Quando si sceglie “Donna” si raggiunge direttamente il sito di IoDonna (inserto femminile del Corriere della Sera), mentre la “Lettura” è la porta d’accesso per SoloLibri.net, la “Musica” per il sito di Mtv. Tra le altre news anche quelle relative a “Giardinaggio” (Giardinaggio.it) e “Scuola” (Scuolazoo). 

 

PRIMA PAGINA DI REPUBBLICA MARZO PRIMA PAGINA DI REPUBBLICA MARZO

I “Link Consigliati” valgono oltre venti punti. In questo caso quasi tutte le icone visitate nel video conducono alle pagine del Corriere della Sera. Si incassano 15 punti per accedere alla homepage del quotidiano, altri 15 per visualizzare il video del borseggiatore che rapina un poliziotto (su Corriere.tv). Quasi tutte le 14 icone della sezione Link Consigliati portano a pagine del Corriere o di siti a esso collegati, come TrovoCasa e Lavoro.

 

Blurum è gestito da una Società a responsabilità limitata con sede a Milano, il cui amministratore unico è Mauro Nanni, manager con un passato alla Sip e poi a Telecom Italia. La pubblicità tabellare  sul sito (i banner, per capirci) è affidata a Manzoni, la concessionaria pubblicitaria del gruppo L’Espresso che ha spiegato a Wired che il contratto terminerà a fine ottobre 2014.

 

A raccontare il meccanismo di funzionamento del sito è poi lo stesso Nanni: “I punti li attribuisce Blurum, mentre i link sono riferiti ai nostri clienti. Il Corriere? E’ solo uno di questi. Facciamo campagne per un certo numero di clienti di diverse categorie merceologiche, che utilizzano la nostra piattaforma con diversi strumenti che il sito consente”.

 

WIRED COVER SETTEMBREWIRED COVER SETTEMBRE

Il particolare feeling tra Blurum e Corriere della Sera si consolida nella pagina del catalogo dei premi. Il link  “Di seguito puoi leggere alcune notizie relative ai nuovi regali prossimamente presenti nel PointBox” è un’esca per rimandare alle pagine del quotidiano. Per esempio, quando si clicca su iPhone 6, si raggiunge la fotogallery dedicata su Corriere.it, così per i tablet, i nuovi modelli di smartphone, i videogame e gli elementi di arredamento.

 

Interpellata questa mattina sulla partnership, Rcs ha risposto con un comunicato ufficiale in cui annuncia “un accordo preliminare non esclusivo per gestire la raccolta pubblicitaria sulle properties di Blurum. [...] Il modello di business di Blurum prevede anche un innovativo sistema di loyalty per i propri utenti: ogni volta che un utente trasmette un suo nuovo interesse conquista dei punti utili con i quali potrà ottenere dei regali”.

 

Nella giornata di ieri, infine, due curiosi colpi di scena. Poco dopo la conversazione di Nanni con Wired, da Blurum sono spariti molti dei link che puntavano a Corriere.it, sostituiti da altrettanti collegamenti a Repubblica.it. Dal gruppo L’Espresso, tuttavia, negano l’esistenza di qualsiasi rapporto con Blurum. Anzi, nella serata di ieri L’Espresso ha fatto sapere di “aver presentato, attraverso un legale, una diffida per chiedere l’immediata rimozione dei link da Blurum verso Repubblica.it”. Già nei mesi scorsi la battaglia per il primato tra i siti di informazione si era giocata  con ogni tipo di arma.

 

E non solo.

Stamattina, evidentemente preoccupati dall’articolo che state leggendo, i gestori di Blurum hanno iniziato a dirottare il traffico su Wired.it, con dei link che portano ai nostri articoli. Un goffo tentativo di buttare tutti nella mischia dell’acchiappaclic. Ovviamente il nostro editore Condè Nast non ha nulla a che vedere con la società gestita da Nanni e sta valutando il miglior modo di tutelarsi in tutte le sedi opportune.