1- DOMNICA IN (E SCHETTINO OUT)! IL SERVIZIETTO DI “CHI” ALLA SIRENA BIONDA 2- L’HOSTESS MOLDAVA ATTACCATA COME UNA COZZA AL BULLO DELL’AC-COSTA CROCIERE MENTRE SI PAPPANO CUORE A CUORE OSTRICHE E GRANCHI; ECCOLA CHE FA LA CLAUDIA SCHIFFER DEI POVERI, IN BIKINI DA “TE LA FACCIO VEDERE IO!”, IN BRACCIA AI CUOCHI DELLA NAVE, CON GLI OCCHIALINI PER I FILM 3D, INSIEME CON ALTRE BELLE PUPE DELL’EQUIPAGGIO 3- “L’ITALIA PARLA E RIDE DI ME. MA ANCHE LA MOLDAVIA. DICONO CHE STO ROVINANDO L’IMMAGINE DEL MIO PAESE E DEL MIO POPOLO. VI SEMBRO FORSE UNA SGUALDRINA?” 4- A PROPOSITO DI FAMIGLIA, A CHI LE CHIEDE SE LA SUA BAMBINA DI DUE ANNI SIA LA FIGLIA SEGRETA DI SCHETTINO, RISPONDE: “COSA VOLETE CHE VI DICA. SCHETTINO HA I CAPELLI NERI, MIA FIGLIA È BIONDA. NO, NON CREDO PROPRIO SIA FIGLIA DI SCHETTINO”

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Giuseppe Fumagalli per Oggi.it

Domnica Cemortan è vincolata al segreto. Glielo impongono i magistrati di Grosseto che indagano sul disastro della Costa Concordia. E glielo impone un media straniero che ha trattato con lei un'esclusiva in uscita nei prossimi giorni. È riuscita a rispettare la consegna del silenzio mentre ovunque veniva presentata come la «bionda», la «sirena», la «misteriosa moldava» del capitano Francesco Schettino. Per due settimane in un fitto scambio di mail e via Facebook ci ha manifestato incredulità, amarezza, contrarietà.

Finché le agenzie non hanno battuto la notizia secondo cui davanti ai giudici avrebbe detto: «Amo Schettino». È stata la goccia che ha fatto straripare la sua rabbia. Tra sabato 4 e domenica 5 febbraio, al telefono da una località che non vuole nominare, Domnica parlando in francese ha consegnato a Oggi un durissimo atto d'accusa. Contro l'Italia che crede alle indiscrezioni di stampa.

Domnica, che cosa succede?
«Dicono che hanno trovato un mio bikini e il mio beauty-case nella cabina di Schettino. E il mio bagaglio dov'è? Non c'è nient'altro di mio? Non ci sono pantaloni, non ci sono camicie, niente? E no, scusate, ci vuole qualcosa di più. Qualcuno mi ha chiamato e mi ha detto che i miei vestiti erano stati sequestrati. Strano. Perché allora i magistrati non mi hanno fatto domande sui vestiti? Niente di niente.

Quando sono entrata c'erano tre procuratori, più un signore in abiti civili che chiamavano capitano. Quando mi sono seduta davanti a loro un procuratore mi ha detto: "Non ci interessiamo a questioni personali. Vogliamo solo sapere quello che hai visto e sentito sul ponte". Così è stato. Non mi hanno fatto una domanda su Schettino o altri ufficiali che non riguardasse i fatti di quella sera. Non ho mai pronunciato il suo nome e abbiamo discusso di quello che è successo sul ponte.

Non ho mai detto "Io amo Schettino". E allora da dove esce questa frase che non ho mai detto? Affonda una nave, muoiono delle persone, ma tutta l'Italia parla di me e del mio amore per il capitano. Vorrei sapere come può essere uscita un'informazione del genere. La notizia è partita da un quotidiano. Poi si sono accodati gli altri. Ma chi può aver detto una cosa del genere?».

Circolano indiscrezioni secondo cui lei avrebbe detto di più. Non solo che ama Schettino, ma che ha anche una storia con lui.
«Tutte bugie. Non sono stupida. Non sono nata ieri. Quando ho letto ho subito capito quel che stava succedendo. Questa notizia è stata messa in giro apposta per mettere sotto pressione il capitano. Vogliono isolarlo anche all'interno della sua famiglia. E così infilano dentro me. Ma com'è possibile costruire una storia partendo da un bikini? E poi cos'hanno trovato su questo bikini per dire che è mio? C'era scritto il mio nome, c'era la mia foto o il mio Dna?»

Potrebbe averlo detto Schettino.
«Benissimo. Ma lo ha detto sì o no? I giornalisti italiani scrivono quello che vogliono. La biondina del capitano. Ma cosa ne sanno? Andremo a vedere come finisce questa storia. Io so solo che il mio bagaglio era chiuso. Quando mi sono imbarcata, ho fatto come tutti i passeggeri. L'ho dato in consegna all'equipaggio che poi passa nelle cabine a lasciare borse e valigie. Il mio bagaglio era chiuso e la Polizia mi ha chiamato per dire che è stato trovato ma è sequestrato».

Quindi era registrata come passeggero e aveva una cabina. Conferma?
«Questo è risaputo. La compagnia ha già chiarito tutto. Ha mostrato di documenti in cui figuro come passeggero e la cabina assegnata a me. Ho ancora con me la chiave col numero della cabina e il mio nome scritto sopra».

Se non si fosse nascosta magari avrebbe potuto spiegare la sua versione.
«Non ho nessuna spiegazione da dare. E non mi nascondo. Ero tranquilla a casa mia. Ma con i giornalisti, soprattutto quelli italiani, non parlo. Andate pure avanti con "la bionda del capitano", "la sirena della Concordia", "la donna misteriosa"... La cosa grave è che non capite il danno che mi state provocando. L'Italia parla e ride di me. Ma non esiste solo l'Italia. Anche la Moldavia parla di me e trova che non ci sia niente da ridere.

Dicono che sto rovinando l'immagine del mio Paese e del mio popolo: "Ecco, grazie a Domnica, come veniamo presentati agli italiani e al resto del mondo". Questo dicono di me. A questo punto non è più gossip. Sta diventando una questione politica. Si è toccata una questione molto sensibile. Tutto perché qualcuno ha voluto fare illazioni e supposizioni senza conoscere la realtà. Non so per chi mi abbiate presa.

Vi sembro una sgualdrina? Allora sappiate che parlo cinque lingue, nel mio Paese e all'estero ho ottenuto diplomi di alti studi e in Francia ho frequentato un'accademia molto importante. Mi sono impegnata, ero la migliore della mia classe, avevo voti eccellenti. E tutto questo per cosa? Per essere trascinata nel fango dai giornalisti che senza nessuna informazione si permettono di farmi passare per quel che non sono? È inaccettabile. Stavo in barca per ballare e stare col capitano, ecco cosa si dice di me. Ne parla tutta la Moldavia, tutta la Romania. Se la prendono con me. Non riesco a guardare in faccia i miei vicini, mi vergogno a entrare nei negozi. E intanto si continuano a scrivere frottole. C'è gente che dice di aver parlato con me. Mi citano ma non è possibile se non ho mai parlato con loro. Capisco che i giornali si devono vendere. Ma prima devono informare, non disinformare».

Si dice che Schettino sia il padre di sua figlia. Che cosa risponde?
(Domnica si fa ripetere la domanda poi scoppia a ridere). «Bene, adesso anche mia figlia mettono di mezzo. Cosa volete che vi dica. Sì o no? Schettino ha i capelli neri. Mia figlia è bionda. Spiacente, non credo proprio sia figlia di Schettino. Comunque non mi interessa. Dite quello che volete. Conoscevo Francesco Schettino? Certo. Ma se tu conosci una persona e gli parli non è detto che tu ci vada a letto. Io nel mio lavoro parlavo con tutti. Sono hostess e parlare con la gente è il mio mestiere».

Ha detto che Schettino ha salvato migliaia di vite?
«La tecnica ormai la conosco. Si prende una frase e ci si costruisce una storia. Perché non stiamo ai fatti? È vero o no che la nave alla fine è arrivata vicino al porto? È vero o no che questo ha permesso di fare la spola con le scialuppe e ha reso più rapidi i soccorsi? E questo non significa migliaia di vite salvate? Questo, non altro, intendevo dire. Credo che il comandante abbia cercato di fare il suo lavoro. Tutto qui».

Perché lo difende? È pacifico che abbia commesso un errore.
«Non difendo nessuno io. Sono per la verità. Non c'è un giudizio che dica che il colpevole è lui. Quando mi diranno che è colpa sua, benissimo. Che lo condannino a venti o trent'anni. Non mi interessa. Ma fino a prova contraria io non giudico nessuno. Non abbiamo il diritto di giudicare. Non lo faccio io che ero là. Perché lo fanno persone che non c'erano e non sanno quel che è successo?

Magari a sbagliare è stato un altro ufficiale. O forse la nave ha avuto un guasto. O magari il vento. O forse il Signore. O forse sono stata io. Mi hanno lasciato sola, ho preso i comandi e ho mandato la nave a sbattere. Divertente no? A me sembra che qui tutti vogliano parlare, dire la loro. Intanto escono verbali e intercettazioni ambientali di Schettino. Non mi sembra normale. Perché non lasciate lavorare i magistrati? Sono loro che potranno dirci se il disastro è colpa sua, di un altro ufficiale, o se è stato un problema della nave».

Lei è religiosa?
«Non c'entra la religione. È un fatto di educazione. Mi hanno insegnato a non giudicare il prossimo. Non sappiamo concretamente quello che è successo. Le scatole nere sono importanti e gli investigatori non le hanno ancora aperte. Perché tutta questa fretta di anticipare le conclusioni dell'inchiesta? Oltretutto qualsiasi cosa sia successa Schettino una dose grande o piccola di colpa l'avrà sempre, perché è lui il capitano, è lui il responsabile ultimo di quel che succede a bordo».

Secndo lei, la sua testimonianza è stata importante?
«Sono stata sotto interrogatorio per sei ore, vedete voi se è stata importante o no. E non siamo stati a parlare del più e del meno, di biancheria intima o Romeo e Giulietta sul ponte di comando. Naturalmente non posso dire una parola del mio interrogatorio. Quel che ho fatto a bordo, quel che ho visto e sentito si saprà a inchiesta chiusa»

Quando riprenderà a lavorare?
«Questo è il problema. Amo la mia compagnia di navigazione e amo il mio mestiere, ma con la reputazione che mi sono fatta in queste settimane potrò ancora trovare un lavoro? Non so come potrò gestire una situazione del genere. Fatemi una cortesia.

Cercate una mia foto che non sia la solita vista in questi giorni. Scrivete che non fumo, non bevo, faccio sport, cucino molto bene e sono molto simpatica. Sono la donna perfetta. Cerco marito. Ma non italiano. Non ho mai avuto un fidanzato italiano. Le mie amiche dicono che sono tirchi, attaccati ai soldi, oltre che alla mamma».

 

 

SCHETTINO E DOMNICA CEMORTAN IN COPERTINA SU CHIDomnica Cemortan e il Comandante Schettino da chi jpegmoglie francesco schettino slider Domnica Cemortan su CHI jpegDomnica Cemortan su CHI jpegDomnica Cemortan e le amiche da CHI jpegDomnica Cemorta sulle navi costa crociere da chi DOMNICA CEMORTANDOMNICA CEMORTAN ALL'USCITA DALL'INTERROGATORIODOMNICA CEMORTANdomnica moldava