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concerto di bruce springsteen a monza
Estratto dell'articolo di Antonello Guerrera per "La Repubblica"
bruce springsteen al convegno per kamala harris 2
Largo ai vecchi. Perché i “nonni” della musica britannica l’anno scorso hanno sbancato i botteghini della musica live, umiliando le star più giovani della generazione X (i nati tra il 1965 e il 1980) e Z (1997-2012) e i loro virali profili sui social media. Eppure, Mick Jagger e Keith Richards dei Rolling Stones hanno più di 80 anni, i Depeche Mode hanno scavallato i 60, molti padri e nonni li hanno ascoltati più volte dal vivo e non è che questi colossi della musica abbiano pubblicato poi questi capolavori indimenticabili negli ultimi anni.
Ciononostante, stando a una classifica dell’agenzia Pollstar, dodici sui venti cantanti/band britanniche che hanno incassato più soldi per i concerti l’anno scorso sono ultrasessantenni.
Insomma, ne devono ancora fare di strada i giovani rispetto alle “rockstar di pensionati”, come le chiama il quotidiano Telegraph. A 33 anni, Ed Sheeran è uno dei pochi che si salva: terzo posto tra gli artisti inglesi con 119 milioni di sterline di fatturato (ossia circa 143 milioni di euro) per il suo tour mondiale dell’anno scorso. Ossia, 4,2 milioni di euro a concerto, per una tournée di 37 tappe.
Se però si fa il confronto sulla singola esibizione, gli Stones per esempio hanno guadagnato molto più di Sheeran: 12,4 milioni a performance, per un totale di 227 milioni di euro e il secondo posto nella classifica live del Regno Unito. Ma oltre all’ex menestrello di strada inglese, nei primi venti posti ci sono soltanto tre under 40: Charli XCX, Niall Horan, Hozier e le Girls Aloud (e non tutte le componenti). Se poi si dà un’occhiata alla classifica mondiale dei 200 artisti che più si sono arricchiti con la musica live nel 2024, non ce n’è nemmeno uno sotto i trent’anni.
concerto di bruce springsteen a madrid 5
Primi invece, sempre tra i britannici, i Coldplay con ben 410 milioni di euro generati negli ultimi 12 mesi. Poi gli Stones con 227, di Sheeran abbiamo detto, a seguire U2 (131 milioni racimolati in soltanto 23 concerti), i Depeche Mode, Def Leppard & Journey, attivi dal 1976, addirittura i riesumati ultra 50enni Take That e l’82enne ex Beatle Paul McCartney, con 68 milioni in 14 live. Nono e decimo i “giovani” irlandesi Niall Horan e Hozier (rispettivamente 31 e 34 anni).
Ma, subito dopo, riecco il 73enne Sting (in versione solitaria) con il 75enne Billy Joel, gli stagionatissimi Iron Maiden, Girls Aloud, Eric Clapton e i suoi 79 anni, i Queen persino senza Freddie Mercury (sostituito da Adam Lambert), poi Charli XCX, Rod Stewart che compirà 80 anni domani, la Electric Light Orchestra del 77enne Jeff Lynne e ventesimo Liam Gallagher. Che, con il 57enne fratello Noel, si appresta a battere ogni record tra il 2025 e il 2026 per l’ennesima e ricchissima reunion: quella degli Oasis.
Se invece si dà un’occhiata alla classifica mondiale degli incassi live, almeno qui c’è l’eccezione che conferma la regola: ossia la stellare millennial Taylor Swift. La 35enne americana sbanca tutti con oltre un miliardo di dollari racimolati l’anno scorso nel mondo. Secondi i suddetti Coldplay, staccati di quasi 600 milioni, poi a seguire la 45enne Pink, il 54enne messicano Luis Miguel, il 75enne boss Bruce Springsteen, gli Stones, fino a “lady” Madonna, 66 primavere, decima.
Insomma, se le star boomer campano più o meno di rendita grazie ai loro straordinari successi del passato e ai dischi che riuscivano a vendere, per i giovani oggi è molto più difficile — fenomeni planetari come Taylor Swift a parte — stretti nella morsa delle briciole che ricevono da Spotify e altre piattaforme streaming, concerti sempre più costosi e una parcellizzazione dispersiva del mercato della musica.
concerto di bruce springsteen a madrid 14
Big a parte, uno studio dell’organizzazione Musicians’ Union nel Regno Unito ha scoperto come circa la metà dei musicisti oltremanica guadagni meno di 14mila sterline all’anno, mentre un’altra metà scarsa deve fare altri lavori per sopravvivere. Persino una famosa come Kate Nash, che a 37 anni ha un milione di ascoltatori al mese su Spotify, qualche settimana fa ha annunciato la messa in vendita su OnlyFans delle foto del suo fondoschiena. Obiettivo: finanziarsi il prossimo tour. Una provocazione? Mica tanto.
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