RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Marco Giusti per Dagospia
David di Donatello
marco bellocchio vince il david
In un’edizione spettrale dei David di Donatello con Carlo Conti solo in studio che ricorderemo sicuramente a lungo, domandandoci cosa potrà essere quella dell’anno prossimo, con solo quattro-cinque film usciti in sala e il vuoto successivo, trionfa “Il traditore” di Marco Bellocchio con sei David forti, miglior film, miglior regia con Bellocchio che ringrazia attaccato al termosifone, miglior protagonista, Pier Francesco Favino, era l’anno suo, non protagonista, Luigi Lo Cascio, che batte il favorito Roberto Benigni e ricorda il grande Gigi Burruano suo zio, miglior sceneggiatura, miglior montaggio, contro i cinque puramente tecnici di “Pinocchio” di Matteo Garrone, scenografia, trucco, costumi, parrucco, effetti speciali.
migliore attrice non protagonista david 2020
Altri premi vanno a “Il prime re” di Matteo Rovere, fotografia a Daniele Ciprì, produttore, suono, due a “La dea fortuna” di Ferzan Ozpetek, miglior attrice protagonista, Jasmine Trinca, canzone, a Diodato, uno solo a “5 è il numero perfetto” di Igort, quello alla non protagonista Valeria Golino, l’unica a casa coi capelli sistemati bene, uno solo, la sceneggiatura non originale va a “Martin Eden” di Pietro Marcello, l’opera prima, a “Bangla” di Phaim Buiyan, per far contento Salvini, mentre il miglior documentario della stagione è l’ottimo “Selfie” di Agostino Ferrente. David del pubblico, cioè il film dal maggior incasso è “Il primo re” di Ficarra e Picone, produzione Mediaset, che forse meritava almeno qualche nomination tecnica, per la fotografia di Ciprì, la scenografia di Frigeri, la musica di Crivelli.
Che dire? Sui premi a “Il traditore” e a “Pinocchio” poco da eccepire. Sono buoni film. E entrambi targati Rai Cinema. Magari si poteva essere più ecumenici, la regia a Garrone il film a Bellocchio? Magari un premio a Benigni? Magari la sceneggiatura non originale targata Garrone-Ceccherini? Devo dire che sono giusti anche i tre premi a “Il primo re”, fotografia-produzione-suono.
Ma preferire la canzone di Diodato per “La dea fortuna” a quella di Thom Yorke per “Suspiria” di Luca Guadagnino, che intanto presentava il nuovo disco da Jimmy Fallon non da Carlo Conti, o la musica dell’Orchestra di Piazza Vittorio a quella, sempre di Thom Yorke e meravigliosa per “Suspiria”, è un po’ da provinciali, no? E trovo imperdonabile aver del tutto dimenticato “Suspiria” relegandole a quattro nomination per i premi tecnici. Non c’è niente da fare. Guadagnino gli sta proprio antipatico al cinema italiano in un misto di rancore e rosichio.
Anche sulle candidature e i premi per le migliori attrici protagoniste e non protagoniste avrei qualcosa da dire. Non c’erano nei film italiani del 2019 ruoli femminili importanti, solo maschili. Al punto che i giurati sono andati a recuperare piccoli film che nessuno aveva visto, come “Rosa” con Lunetta Savino o inventarsi attrici che non avrebbero mai potuto vincere perché sconosciute ai più, come la bambina di “Pinocchio”. Al punto che hanno vinto le solite note.
Brave, certo, ma forse non qui come in altri film di altri anni. E questa è una critica non tanto ai David quanto al cinema italiano e ai suoi produttori. Io, ad esempio, ho votato per Lara Cariddi perché almeno aveva un vero ruolo da protagonista, non come Jasmine Trinca rispetto alla coppia protagonista Leo-Accorsi. Può starmi bene poi il premio come documentario a “Selfie” di Agostino Ferrente, ma perché candidare come documentario uno dei migliori film dell’anno, “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco, già premiato a Venezia da una giuria internazionale come film in concorso?
pierfrancesco favino vince il david per migliore attore 2020
Non è un documentario. Andava messo tra i migliori film. E non vederlo tra i premiati, per il lavoro di Franco Maresco, la trova un’ingiustizia. Per quello avrei preferito anche un premio a Marco D’Amore come regista esordiente, rispetto al pur simpatico Phaim Buiyan di “Bangla”, anche se è difficile parlare di esordienti rispetto a chi ha lavorato già nella regia delle serie, come Marco D’Amore e non solo.
Da molti è stata notata la mancanza, tra i cari scomparsi, di Fred Bongusto, Detto Mariano, Alessandra Panaro, George Hilton, Vittorio Congia e Mario Donatone. Qualcosa può sfuggire, è vero, ma Fred Bongusto ha composta trenta colonne sonore per il cinema, anche famose… La finisco qui. Ne riparliamo l’anno prossimo. Quando avranno il problemino “Tolo Tolo” di Checco Zalone, 46 milioni, contro i tre film usciti in sala, uno è “Gli anni più belli” di Muccino, uno è “Hammamet”, e una stagione buttata all’inferno nelle uscite in tv a 7,99 euro…
miglior attore protagonista david 2020il messaggio di sergio mattarella ai david2020david immagini dai 2020david
2020daviddavid di donatello anna ferzetti irrompe e bacia favino
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