cristina d'avena bertè

ARRIVA CRISTINA! - I DUETTI DI D’AVENA SONO DISCO DI PLATINO: “LA MIA NON È MUSICA DI SERIE B” – ''IO ICONA GAY? ADORO ESSERLO. GLI OMOSESSUALI VANNO MATTI PER "CREAMY", "POLLON", "JEM & THE HOLOGRAMS", CARTONI CHE PARLANO DI TRASFORMAZIONI" - "I FIGLI? HO PERSO IL TRENO, O ARRIVA IL MIRACOLO O NIENTE" - VIDEO

 

 

 

Raffaella Oliva per www.iodonna.it

 

 

cristina d'avena bertè

 

 

Ci sono voluti due mesi: Duets – Tutti cantano Cristina, l’album di Cristina D’Avena uscito lo scorso 10 novembre, è disco di platino. Il che significa che ha raggiunto la quota di 50mila copie vendute. «Una notizia che mi ha riempito di gioia», commenta la cantante bolognese, classe 1964. «Specie perché riguarda un album con 16 artisti che sono entrati nel mio mondo, cosa che per me era già meravigliosa di per sé. Insomma, è incredibile».

 

 

CRISTINA D'AVENA

sa questo aggettivo, la regina delle sigle dei cartoni animati, trasformate, nel disco, in duetti: si va da Occhi di gatto, con Loredana Berté, a Una spada per Lady Oscar, con Noemi, passando per Che campioni Holly e Benji, con Benji & Fede. E racconta di gente che la ferma per strada per farle i complimenti. Domandarsi se non si sia stufata di essere «la voce dei cartoon» è lecito. «Ma la risposta è no – afferma lei – e il motivo è che la mia carriera è stata qualcosa di spontaneo, tutto ciò che ho fatto dagli inizi a oggi è arrivato naturalmente e mi piace. Anzi, mi diverto proprio. Del resto sono un tipo solare, mi gusto ogni momento della vita. E poi dal vivo propongo anche altro, interpreto i pezzi dei cantanti che amo, da Tiziano Ferro a Marco Mengoni a Zucchero. Li canto come voglio!».

 

 

cristina d'avena bertè

Il suo cartoon preferito è Kiss Me Licia: «Mi è rimasto nel cuore, con Sailor Moon L’incantevole Creamy. Però non dimenticherei David Gnomo amico mio. Molti mi dicono che non ci sono più i cartoni di una volta e un po’ è vero, un tempo avevamo questi personaggi orfani, poveri: quanto piangevamo?!». Ride, Cristina. L’unico rimorso che si porta dentro è di non aver avuto figli: «Ho perso il treno, o arriva il miracolo o niente!», esclama con ironia. «Il mio carattere apprensivo mi avrebbe creato qualche problema, ma avrei potuto dare tanto da mamma, arrivo da una famiglia che mi ha insegnato l’amore». In compenso è diventata un’icona gay. «E adoro esserlo, ho sempre avuto un rapporto meraviglioso con gli omosessuali; vanno matti per CreamyPollonJem & The Holograms, cartoni che parlano di trasformazioni».

CRISTINA D'AVENA

 

 

La sua gioia più grande è aver riempito il Forum di Assago, nel 1992, con un concerto a favore della Fondazione Umberto Veronesi. «Raccogliemmo quasi 300 milioni di lire per la ricerca sul cancro», ricorda. E a chi sostiene che il successo del suo disco rubi spazio alla musica “vera” dice: «Non sono certo filastrocche o canzoncine, quelle incluse in Duets. Pe me sono musica, ci hanno lavorato dei professionisti. Ed è un tipo di musica trasversale, che regala emozioni particolari, non segue le mode, non ha età. Il mio sogno, ora, è portarla fuori dall’Italia, magari in Spagna, dove sono arrivati Mila e Shiro e tutti i miei cartoni, o ancora in Francia, dove era andato benissimo Lovely Sara: spero di riuscirci».

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