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Golden Globes 2025
Marco Giusti per Dagospia
“Voi siete tutti così famosi e potenti. Potete fare tutto tranne che dire al paese chi votare.” Con la battuta della comica Nikki Glaser arrivano gli 82° Golden Globes, i più importanti premi americani dopo gli Oscar, proprio pochi giorni prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.
Nel cinema si dividono un po’ tutto “The Brutalist” di Brady Corbet, miglior film, regia, protagonista maschile in un dramma, Adrien Brody, e “Emilia Pérez” di Jacques Audiard, miglior film commedia, miglior film straniero, miglior canzone, miglior protagonista femminile, Karla Sofía Gascón, miglior non protagonista femminile, Zoe Saldana.
Per Brady Corbet, dopo il premio per la miglior regia a Venezia, è un’altra grande vittoria che lancia definitivamente “The Brutalist” agli Oscar. «Nessuno voleva un film di 3 ore e mezza su un architetto di metà del novecento, girato in 70mm», ha detto. «Mi dicevano che nessuno sarebbe andato a vederlo. Che non avrei mai trovato una distribuzione, che il film non avrebbe funzionato».
E invece proprio questa sfida col mondo di Hollywood lo ha reso un’operazione coraggiosa e originale. Audiard ha invece parlato di sorellanza fra le sue protagoniste, «Se ci fossero più sorelle, il mondo sarebbe un posto migliore», mentre Karla Sofía Gascón, primo trans a vincere un premio come migliore attrice, esattamente come a Cannes, spettano le lacrime della gioia.
«La luce vince sempre sull'oscurità. Potete metterci in prigione, potete picchiarci, ma non potrete mai portarci via l'anima, la nostra esistenza, la nostra identità. Io sono chi sono, non chi volete che io sia». Zoe Saldana ha invece ricevuto un messaggino dal regista che l’ha lanciata più di vent’anni fa, James Cameron, che sta montando il nuovo Avatar in Nuova Zelanda.
Strepitosa vittoria anche per Demi Moore, dopo 45 anni di carriera, premiato come miglior protagonista femminile in una commedia, “The Substance” di Coralie Fargeat. "Oggi celebro questo premio come un segno della mia completezza e dell'amore che mi guida, e per il fatto di fare qualcosa che amo, e per ricordarmi che appartengo a questo mondo." E’ l’unico premio che vince il film, ma va bene così.
Per il cinema francese è un successo enorme. E lo è anche per il cinema brasiliano il premio come miglior protagonista femminile di un film drammatico alla grande attrice Fernanda Torres per “AInda Estou Aqui” di Walter Salles, che è anche il suo compagno. «Voglio dedicarlo a mia madre”, dice dal palco Fernanda Torres, figlia di Fernanda Montenegro, la più celebre attrice brasiliana del novecento, candidata ai Golden Globes per “Central do Brasil”, sempre diretto da Walter Salles nel 1998.
“Lei era qui 25 anni fa. E questa è come la prova che l’arte può durare». E’ anche una grande vittoria del cinema politico brasiliano. Salles, negli anni di Bolsonaro, non aveva girato nulla e il film è costruito come una prova di forza della borghesia brasiliana contro ogni tipo di dittatura fascista.
Anche per Sebastian Stan, premiato come protagonista di “A Different Man”, ma anche protagonista come giovane Trump in “The Apprentice”, è una vittoria politica. Non a caso durante la premiazione ha citato “The Apprentice”.
“Challengers” di Luca Guadagnino si deve accontentare del premio alla colonna sonora, il quarto che vincono, di Atticus Ross e Trent Raznor. Peccato. Peccato anche per “Vermiglio” di Maura Delpero e per Isabella Rossellini, candidata per “Conclave” di Edward Berger come non protagonista. Il film vince un solo premio, per la sceneggiatura di Peter Straughan e subisce l’affronto di una inutile polemica dove il film viene bollato come anti-cattolico.
“Flow” del lettone Gints Zilbalodis vince anche qui come miglior film d’animazione, dopo aver vinto praticamente ogni premio della stagione. Kieran Culkin vince come miglior attore non protagonista per “A Real Pain”.
Decisamente snobbato, malgrado le unghie lunghissime da strega di Cynthia Erivo, la presenza della mamma di Ariana Grande, “Wicked”, che vince il premio di consolazione per Cinematic and Box Office Achievement.
Vabbé. Tanto valeva limitarsi alla bella battuta di Nikki Glaser sul film, «Ho adorato Wicked, il mio ragazzo ha adorato Wicked, il ragazzo del mio ragazzo ha veramente amato «Wicked». Ancora più snobbate Angelina Jolie per “Maria” e Nicole Kidman per “Babygirl”.
Passiamo alla tv e al seriale, dove domina “Shogun”, miglior serie drammatica, e i suoio attori, i giapponesi Hiroyuki Sanada, Tadanobu Asano e Anna Sawai. Dominano anche “Baby Reinder” di Richard Gadd, miglior serie litata e migliore attrice non protagonista, Jessica Gunning, “Hacks”, miglior serie comedy e miglior attrice protagonista Jean Smart.
Colin Farrell vince il premio come miglior attore protagonista in una serie limitata per “The Penguin”. Anche se è difficile capirne la recitazione con tutto quel trucco. Premio come miglior attrice anche a Jodie Foster per “True Detective: Night Country”, il quarto che prende, e la cosa ha scatenato la battuta dalla sala di Sofia Vergara, “Oh, no, un’altrfa volta! Dammene uno!”, a Jeremy White per “The Bear”, arrivato alla terza stagione.
TUTTI I VINCITORI
Cinema
Golden Globe per il miglior film drammatico: The Brutalist
Golden Globe per il miglior film commedia o musicale: Emilia Pérez
Golden Globe per il miglior film in lingua straniera: Emilia Pérez
Golden Globe per il miglior film d’animazione: Flow - Un mondo da salvare
Golden Globe per il miglior risultato al cinema e al box office: Wicked
Golden Globe per il miglior regista: Brady Corbet - The Brutalist
Golden Globe per la migliore sceneggiatura: Peter Straughan - Conclave
Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico: Adrien Brody - The Brutalist
Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico: Fernanda Torres - Ainda estou aqui
Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musicale: Sebastian Stan - A Different Man
Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale: Demi Moore - The Substance
Golden Globe per il miglior attore non protagonista: Kieran Culkin - A Real Pain
Golden Globe per la migliore attrice non protagonista: Zoe Saldana - Emilia Pérez
Golden Globe per la migliore colonna sonora originale: Trent Reznor e Atticus Ross - Challengers
Golden Globe per la migliore canzone originale: El mal - Emilia Pérez
Serie e programmi Tv
Golden Globe per la miglior serie drammatica: Shogun
Golden Globe per la miglior serie commedia o musicale: Hacks
Golden Globe per la miglior miniserie o film per la televisione: Baby Reindeer
Golden Globe per il miglior attore in una serie drammatica: Hiroyuki Sanada - Shogun
Golden Globe per la miglior attrice in una serie drammatica: Anna Sawai - Shogun
Golden Globe per il miglior attore in una serie commedia o musicale: Jeremy Allen White - The Bear
Golden Globe per la miglior attrice in una serie commedia o musicale: Jean Smart - Hacks
Golden Globe per il miglior attore in una miniserie o film per la televisione: Colin Farrell - The Penguin
Golden Globe per la miglior attrice in una miniserie o film per la televisione: Jodie Foster - True Detective: Night Country
Golden Globe per il miglior attore non protagonista in una serie, miniserie o film per la televisione: Tadanobu Asano - Shogun
Golden Globe per la miglior attrice non protagonista in una serie, miniserie o film per la televisione: Jessica Gunning - Baby Reindeer
Golden Globe per il miglior stand-up comico: Ali Wong - Ali Wong: Single Lady
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