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Mario Luzzatto Fegiz per il “Corriere della Sera”
Si direbbe che a molti cantanti la canzone vada stretta. Proliferano infatti i libri scritti da artisti. Autobiografie? Qualcuna, in realtà si tratta spesso di romanzi gialli in piena regola. L’apripista è stato Giorgio Faletti con Io uccido.
L’ultimo a cimentarsi nel genere noir è, in questi giorni, Francesco Facchinetti, in arte DJ Francesco, attualmente giurato col papà Roby al talent di Rai2 «The voice», che ha pubblicato con Mondadori La tana del bianconiglio un avvincente thriller ambientato al Parco Sempione di Milano il luogo dove, secondo l’autore «convergono tutte le contraddizioni della metropoli» e posto che «tritura, impasta, frulla e metabolizza prostitute, barboni e milionari, suore, assassini, bambini sognatori e disperati».
La canzone non basta più? «Probabilmente sì. Io non ne scrivo più da sette anni — confessa Facchinetti —. Ma sentivo il bisogno di raccontare una sofferenza interiore, il lato buio, la negatività che si nasconde in ciascuno di noi. Il libro era nato come un saggio sul male ed era ambientato a Central Park di New York.
francesco facchinetti e alessia marcuzzi 5
Gradualmente si è trasformato in romanzo». Romanzo nel quale Francesco dimostra una certa simpatia soprattutto per un ragazzino rom che fa amicizia con un coetaneo dei quartieri alti. Una bestia a scuola ma brillante nella vita. È lei? «In parte sì. Il libro dimostra come la sofferenza è sempre uno stimolo verso la creatività».
Sempre a Milano, ma in zona Porta Romana è ambientato La brutta estate (Mondadori) di Enrico Ruggeri. Marco Taviani, giornalista sportivo con matrimonio in crisi, ha una zia anziana che vive sola in un appartamento di sua proprietà. La donna, che conduce in apparenza una normale esistenza da pensionata, viene trovata sgozzata nella sua casa. Sembra una rapina, ma in realtà il contante è ancora lì. Un delitto orribile e inspiegabile, sui cui indagano la polizia e lo stesso Marco.
A questo punto Enrico Ruggeri, come fa anche DJ Francesco, ci conduce in un universo di varia umanità, ovvero gli abitanti del condominio della vittima: la prostituta, il protettore, il drogato, l’insolvente, il ricco decaduto, il molestatore, il gay. Il racconto, avvincente, diventa giallo d’ambiente, stile Pasticciaccio brutto di Gadda. La giostra degli indiziati diviene sempre più affollata fino al colpo di scena finale.
Noir d’ambiente anche nel nuovo romanzo di Teresa De Sio L’attentissima (Einaudi) che verrà presentato con un reading il 27 aprile al Goodness Factory a Milano. Protagonista Karmen, la quintessenza della femminilità. Desiderata, scostumata, adescatrice muta, lascia che il suo corpo dirompente parli al posto suo. Ormai è una violoncellista affermata, si è lasciata alle spalle la vita grama della sua adolescenza. Le basta uno sguardo, un modo di accavallare le gambe per avere tutti gli uomini che desidera.
Da qualche tempo, però, una strana sequenza di omicidi la fa piombare in un’angoscia terribile. Le vittime sembrano fantasmi affiorati dal fondo oscuro del suo passato. E i corpi e le anime sono indagati sin nei più intimi dettagli. Alla fine l’unico a occuparsi di musica è Saturno Celani, che, con Massimo Poggini, ha scritto Testa di basso (Salani). Non è una biografia, ma il diario di un fan della musica che, grazie alla sua posizione di bassista nello staff di Jovanotti si ritrova a tu per tu con lo star system italiano e mondiale.
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