1. L’INCREDIBILE SPETTACOLO DI UN CONDANNATO DEFINITIVO PER UN REATO ASSAI GRAVE DAL PUNTO DI VISTA DELL’ETICA PUBBLICA COME LA FRODE FISCALE, CHE NON NE VUOLE SAPERE DI PASSARE LA MANO ED È ANCORA CAPACE DI RICATTARE UN INTERO PAESE. ALL’ESTERO, RIDONO DI LUI E DI NOI. MA QUAGGIÙ, IN QUESTA TERRA DEI CACHI, DOPO VENT’ANNI DI BANANA-POWER, ORMAI VALE TUTTO PERCHÉ A TUTTO CI SI È ABITUATI 2. IN CAMBIO DEL SOSTEGNO AL GOVERNINO, COME DA RICHIESTA DI RE GIORGIO, I SUOI NANI DA GIARDINO SHIFANO SCHIFANI E BRUNETTO BRUNETTA, CHIEDERANNO OGGI A BELLANAPOLI L’AMNISTIA, VISTO CHE LA GRAZIA NON È UNA STRADA GIURIDICAMENTE PRATICABILE 3. AMMETTE PER LA PRIMA VOLTA CHE NON È IMMORTALE (“NEI GIORNI CHE MI RESTANO DA VIVERE”) 4. TORNA FRANCESCO ‘’SLOT’’ CORALLO, PARLERÀ, NON PARLERÀ? TREMANO I TIPINI FINI

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a cura di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - LA TRAGICOMMEDIA DI UNA NAZIONE
Tremila persone scarse rischiano il coccolone in un pomeriggio rovente pur di stringersi intorno al Miliardario Piagnens. L'anziano plutocrate, vestito come un mafioso russo e accompagnato sul palco dalla fidanzatina trentenne, si commuove, urla la propria innocenza, attacca i magistrati cattivi, ammette per la prima volta che non è immortale ("Nei giorni che mi restano da vivere...") e alla fine trangugia il sostegno al governino di Lettaenrico, come da richiesta di Re Giorgio.

In cambio, i suoi nani da giardino Shifano Schifani e Brunetto Brunetta, chiederanno oggi a Bellanapoli l'amnistia, visto che la grazia non è una strada giuridicamente praticabile. Neppure in questa Terra dei cachi.

Ovviamente, i curatori di questa modesta rassegna anarco-resurrezionalista sono pienamente favorevoli a qualunque provvedimento di clemenza collettivo, visto lo scandalo delle carceri italiane. Ma resta l'incredibile spettacolo di un condannato definitivo per un reato assai grave dal punto di vista dell'etica pubblica come la frode fiscale, che non ne vuole sapere di passare la mano ed è ancora capace di ricattare un intero Paese. All'estero, ridono di Lui e di noi. Ma quaggiù, dopo vent'anni di Banana-power, ormai vale tutto perché a tutto ci si è abituati.

2 - COMUNQUE AD ARCORE C'E' IL PARCO
Se fa il bravo, avrà i domiciliari. Se fa molto il bravo, avrà l'affido in prova ai servizi sociali. Tutto sommato, all'uomo che da premier diede il via a quella micidiale "ex Cirielli" che ha riempito le carceri di poveracci poteva anche andar peggio. Come ricordava ieri Travaglio sul Cetriolo Quotidiano, la legge non dice che l'ultrasettantenne "deve" andare ai domiciliari. Dice che "può" andare ai domiciliari se si dimostra "meritevole". Nel Paese di Pulcinella questi sono comunque dettagli, quindi s'è già deciso che il Cainano avrà comunque diritto ai massimi benefici di legge. No problem, ma in attesa del trattamento di favore, l'omino scassa parecchio i maroni.

"Berlusconi gela i suoi militanti. ‘Non si vota, il governo va avanti ma io non mollo e resto qui", titola Repubblica (p. 2). Sulla Stampa: "Resto, il governo vada avanti'. Berlusconi attacca i giudici: impiegati. Letta: ora la prova dei fatti. Qualche migliaio al sit-in in via del Plebiscito" (p. 1). In festa il Corriere delle banche creditrici: "Berlusconi non affonda il governo" (p. 1).

Come ne uscirà il Sultanino di Hardcore? Ce lo spiffera un retroscena di Repubblica: "Il Cavaliere rassicura i falchi. ‘E' solo una fiducia a tempo, a ottobre il caso si riapre'. L'ex premier insiste su un ‘atto umanitario'. Sempre più violento lo scontro tra le ‘colombe ministeriali' e i ‘duri' del Pdl" (p. 4). Sulla Stampa, Amedeo La Mattina scrive che "il Cavaliere prepara il voto nel 2014 e tratta per la tregua" (p. 3).

Il Messaggero racconta: "La prudenza del Cavaliere e la carta dell'amnistia" (p. 4). Ma poi spiega: "Pena alta e altri processi, difficile un salvacondotto. Sulla grazia pesano le altre pendenze e non lo salverebbe dall'ineleggibilità. Un provvedimento generale di clemenza vanificato dalla sanzione per frode fiscale" (p. 5). Intanto il Corrierone rilancia il tormentone della ciuccessione dinastica: "Le pasionarie azzurre e l'ipotesi Marina: è lei la nostra Renzi. Da Santanchè a Biancofiore un coro di sì. Dubbi tra gli uomini. Brunetta: non mi piacciono le dinastie" (p. 5). Preferisce il circo.

3 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE
Colpi di sole per i poveracci lasciati da soli in redazione in una domenica di agosto. Repubblica ridicolizza Cesara Buonamici, che ieri sera ha condotto l'edizione speciale del Tg5 dedicata alla manifestazione: "Sul Tg5 Silvio come un'icona: ‘La gente lo vuole toccare'. Commenti a senso unico nello speciale sull''appassionato discorso di Berlusconi', entusiasmo per ‘la folla davvero immensa".

Poi si passa ad analizzare i punti del discorso e la telegiornalista sancisce: "Quello che lo spinge è l'interesse superiore del paese" (p. 4). Il Giornale di Paolino Berluschino urla a tutta prima "La svolta di Roma. La piazza libera Berlusconi". Nel suo editoriale, Mortimer Sallusti assicura che "decine di migliaia di persone hanno rinunciato a qualche ora di vacanza e si sono sobbarcate ore di viaggio per far sentire la loro voce". Nell'infografica di pagina 2 il miracolo della moltiplicazione dei presenti: "25mila le presenze a via del Plebiscito secondo gli organizzatori del Pdl, circa 500 i pullman giunti da tutta Italia".

4 - E A SINISTRA LA SOLITA CONFUSIONE MENTALE
Non sapendo che pesci prendere, il Piddimenoelle prova a fare la voce grossa con Lettanipote: "Oggi Epifani incontra il premier. ‘Basta guerriglia, ora un chiarimento" (Stampa, p. 5). Bravi, un "chiarimento" come ai tempi della Dc. E a Ferragosto la "verifica"? Poi la grande scoperta: "Per il segretario del Pd Berlusconi dice di sostenere l'esecutivo, ma si muove per logorarlo". Stessa solfa sul Messaggero: "Il Pd rialza lo scontro: ‘Non si può governare costi quel che costi'. Epifani e Bersani all'attacco: la solita doppiezza del Cavaliere. I renziani pronti al peggio" (p. 6).

Sogna a occhi aperti Repubblica: "Grillo pensa a scongelare i Cinquestelle. ‘Rischio di restare col cerino in mano'. Il leader: se cade Letta difficile dire ancora no ai democratici. ‘Se non faccio niente, la Rete non me lo perdona. E' un casino, ma stavolta sarebbe difficile dire no come a marzo...Di Letta non mi fido. Con Bersani c'è stato qualche equivoco. Ma con lui qualcosa si poteva fare. Napolitano non ci manderà mai al voto. Ha già le dimissioni firmate in tasca! Piuttosto, si dimetterebbe" (p. 11).

5 - AGENZIA MASTIKAZZI
"Casini e Montezemolo incalzano il Pdl" (Messaggero di Calta-papà, p. 7).

6 - ATTENZIONE, CADUTA MASSONI
Aurea intervista del Messaggero a Frattino Frattini, che lancia i suoi importanti messaggi da Bruxelles: "Per unire i moderati la via maestra è il popolarismo. Il moderatismo si esprime con i fatti e oggi la cosa più importante è sostenere Letta. Oggi Silvio ha la possibilità di essere un facilitatore di questa aggregazione" (p. 7). A Frattì, levate er cappuccio quanno parli, che nun se capisce ‘n cazzo.

7 - TIPI SINISTRI
Giancarlo Perna fa il ritratto della Boldrinmeier e le leva la pelle sul Giornale (p. 12): "Laura, la terzomondista borghese che piange solo per le minoranze. Boldrini è sempre imbronciata e dedica il suo ruolo di presidente della Camera ai povericristi: per lei i bisogni della maggioranza degli italiani sono banali".

8 - ZERO TANGENTI AL MONTE DEI PACCHI
Questo sito disgraziato si chiede da mesi perché non ci sono intercettazioni sullo scandalo della banca senese e oggi arriva la risposta da un pezzo di Davide Vecchi per il Cetriolo Quotidiano: "Mps, tutte le intercettazioni negate dal gip. No agli ascolti di banchieri e politici coinvolti, il giudice ferma persino una perquisizione a Mussari" (p. 3). L'eroico garantista si chiama Bellini Ugo, lo stesso che ad aprile sospese un sequestro di 2 miliardi di euro a carico di quei bravi ragazzi di Jp Morgan.

9 - TORNA CORALLO FRANCESCO, TREMANO I TIPINI FINI
Pezzo del grande Franco Viviano su Repubblica: "Addio latitanza dorata, si costituisce il re dei videopoker. Corallo rientrato a Roma da Santo Domingo. In affari con la famiglia Fini, era fuggito un anno fa dopo le accuse per corruzione" (p. 19). Parlerà, non parlerà? Il titolare di una maxi concessione dello Stato per il gioco legalizzato, figlio di quel Gaetano Corallo coinvolto in inchieste di mafia per collegamenti con il clan Santapaola, era in rapporti con i Tullianos, con l'ed deputato del Pdl Amedeo La Boccetta e tanti altri. Sul Corriere si ricorda che "la società di Corallo ha un giro d'affari di 30 miliardi" e che ci sono indagini in corso "sui rapporti con l'ex presidente della Bpm Ponzellini per avere dei prestiti" (p. 21).

10 - MA FACCE RIDE!
Briatore: "Tasse e controlli uccidono la Costa Smeralda. A colpi di imposte sulle barche e sul lusso i nostri ospiti storici sono quasi tutti andati via" (Stampa, p. 9).

11 - TELECOM-MEDIA
Botte da orbi tra oligopolisti telefonici. "Telefonia, è guerra aperta tra Vodafone e Telecom. L'accusa della multinazionale: danni per un miliardo. La replica di Bernabè: ‘Un'iniziativa pretestuosa" (Messaggero, p. 13). Giornaloni in grave imbarazzo perché entrambi i gruppi sono tra i pochi grandi inserzionisti rimasti. Fa eccezione il Giornale che prende posizione a favore degli inglesi: "Ecco tutti i guai di Telecom. Sul tavolo debito, rete e cellulari" (p. 23).

12 - LINGOTTI IN FUGA
"C'era una volta l'Alfa Romeo. Là dove c'era una fabbrica ora c'è rovina. Viaggio ad Arese dove nascevano le auto più belle del mondo. E Mirafiori è ferma 27 giorni al mese. Stabilimenti che davano il ritmo all'Italia: lavoro e vacanze. Il racconto delle ferie, ieri e oggi". Reportage di Davide Milosa e racconto del regista Mimmo Calopresti sul Cetriolo Quotidiano (pp. 6-7). Marpionne, dall'alto del cantone di Zug, contempla le macerie.
colinward@autistici.org

 

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