MENTRE A ROMA, SUL LUNGOTEVERE, LA MUSICA A TUTTO VOLUME TRAPANA IL SONNO PERDUTO FINO ALLE 3 DEL MATTINO, A LONDRA, PATRIA DEL ROCK, ENTRO LE 22.30 DEVONO ANDARE TUTTI A NANNA - NON IMPORTA CHE A SUONARE, DOPO TRE ORE DI CONCERTO SUL PALCO DI HYDE PARK, CI SIANO DUE MOSTRI SACRI COME BRUCE SPRINGSTEEN E PAUL MCCARTNEY - GLI ORGANIZZATORI, PER PAURA DI PERDERE LA LICENZA, HANNO STACCATO LA SPINA, DAVANTI A 80 MILA PERSONE...

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Enrico Franceschini per "la Repubblica"

In Inghilterra non si scherza con gli orari. Nei pub, seguendo un'antica tradizione, alle 11 in punto di sera una campanella annuncia che non vengono servite più birre e si sta per chiudere. Ma ai concerti rock non c'è nemmeno una campana a dare l'avvertimento che è troppo tardi per continuare a suonare. Ne hanno fatto le spese Bruce Springsteen e Paul McCartney, sabato sera sul palcoscenico dell'Hard Rock Calling, una tre giorni di musica (quasi) non-stop sui prati di Hyde Park, il grande parco nel cuore di Londra.

Lo show del Boss durava già da tre ore, le note di Born in the Usa e di Because the night avevano già mandato i fan in visibilio, quando accanto a lui è comparso, come vuole la tradizione, un ospite a sorpresa, l'ex Beatles Sir Paul. I due si sono lanciati in una serie di bis di vecchi successi dei Fabulous Four di Liverpool, incluse I saw her standing there e Twist and shout, facendo esplodere i quasi centomila spettatori.

Ma all'improvviso lo spettacolo è ammutolito. Qualcuno ha staccato i microfoni. Bruce e Paul, sulle prime, non se ne sono neanche accorti. Se n'è accorto il pubblico, però, che ha visto i suoi beniamini trasformati in pesci in un acquario: si muovevano, aprivano la bocca, ma non usciva alcun suono.Il concerto è finito così, senza nemmeno che Springsteen abbia avuto il tempo di ringraziare e salutare la folla venuta ad ascoltarlo.

Motivo: erano stati superati i limiti di tempo. Dopo una certa ora (le 22.30, nella fattispecie), a Londra non è più consentito fare rumore, per non disturbare la quiete pubblica. Solo che nessuno ha ritenuto necessario dirlo a Bruce e Paul: si sono limitati a strappargli, metaforicamente, il microfono di bocca. Non si sa come l'abbia presa il Boss, che ha spesso l'abitudine di forare gli orari dei suoi show (è successo anche a Milano, dove però gli organizzatori si sono accontentati di multarlo, lasciandolo continuare a suonare finché ha voluto).

Steve Van Zandt, il chitarrista della E Street Band, non l'ha presa per niente bene, accusando in un messaggio trasmesso su Twitter "i piedipiatti inglesi" di avere impedito «a 80 mila persone di spassarsela ancora per un po'», e chiedendosi provocatoriamente «da quando l'Inghilterra è diventata uno stato di polizia?».

Tuttavia secondo una ricostruzione della Bbc il colpevole non è la polizia. La decisione di porre bruscamente termine al concerto sarebbe stata presa dai promotori dell'evento, non dalle autorità locali. «Gli organizzatori, non le forze dell'ordine, hanno messo fine al concerto di Hyde Park per non rischiare di perdere la propria licenza », afferma Leith Penny, direttrice strategica del Westminster Council. «Le licenze sono concesse fino a una certa ora - ha spiegato - per proteggere i residenti della zona da rumori notturni».

Forse i manager dell'Hard Rock Calling non volevano rischiare di compromettere i rapporti con le autorità cittadine, visto che l'appuntamento estivo nel grande parco londinese è ormai diventato un classico (ieri sera è proseguito con l'atteso concerto di Paul Simon per il venticinquennale del suo album Graceland).

E comunque almeno ha smesso di piovere, evitando che i prati transennati per il concerto si tramutassero in una trincea di fango. Non si può avere tutto: cielo sereno, Springsteen e Paul McCartney, e un bis che va oltre le dieci e mezza di sera. Non a Londra, perlomeno.

 

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