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Gianluca Roselli per il Fatto Quotidiano
Equilibrio tra costi e ricavi discutibile, con il sospetto che la Rai abbia dovuto ritoccare al ribasso il costo degli spot, incassando di meno. Criticità nella stipula del contratto a Fabio Fazio e Officina. Più una pioggia di omissis e cancellature sulle cifre, e non solo, chiesti da Viale Mazzini.
Ieri è stata resa nota dall' Anac (Autorità Anti-corruzione) la delibera inviata alla Corte dei Conti con cui si chiede di indagare sull' operazione Fazio: il trasloco di Che tempo che fa da Rai3 a Rai1 la domenica sera con tanto di mega-contratto per il conduttore e la sua società di produzione. Rispetto alle anticipazioni, dopo un esame della documentazione fornita dalla Rai e aver ascoltato il vertice, l' Anac (innescata da un esposto del dem Anzaldi) mette nero su bianco le sue perplessità su un contratto che la tv di Stato ha sempre difeso sostenendo di averci guadagnato, perché "una fiction in prime time costa molto di più dei 450 mila euro a puntata di Che tempo che fa", secondo le parole del dg Orfeo. Lo stesso conduttore, in un' intervista, ha sottolineato come "il programma è pressoché interamente ripagato con la pubblicità".
Ebbene, secondo Cantone le cose non stanno esattamente così. In primo luogo perché i ricavi pubblicitari possono essere solo presunti. (...)
"Tali costi oggi non sono ancora quantificabili, né risultano stime approssimative che Rai possa esibire essendo tale valutazione effettuabile a consuntivi da Rai Pubblicità", si legge nella delibera. I punti di share su cui viene fissato il costo degli spot sono coperti dagli "omissis" di Viale Mazzini, ma la delibera dice che "tali punti percentuali sono stati successivamente rettificati dalla Rai". Viale Mazzini sarebbe dunque intervenuta in corso d' opera per abbassarli dopo aver visto lo share effettivo del programma. Secondo Anac, inoltre, dopo le prime 10 puntate lo share si è attestato su valori che non escludono "il rischio di una possibile sovrastima dei ricavi ipotizzati". (...)
Luciana Littizzetto fabio fazio
C' è poi un' altra anomalia, questa volta procedurale. Il fatto che con il conduttore risulti "essere stato stipulato un contratto preliminare", per Anac, va contro il Codice degli appalti. In secondo luogo, "circostanza ancor più anomala è che il contratto sia stato sottoscritto da una persona fisica che ha assunto il ruolo di garante in qualità di socio di persona giuridica non ancora costituita al momento della stipula del preliminare". Insomma, il fatto che Fazio si sia fatto garante per Officina quando essa ancora non esisteva violerebbe le regole. Su tutto ciò ora è chiamata a rispondere la Corte dei Conti, che dovrà stabilire se il mancato rispetto dei costi/ricavi abbia comportato un danno erariale per la Rai.
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