
SULLA LEGGE CHE IMPEDIVA AI SOVRINTENDENTI DEI TEATRI LIRICI DI RESTARE IN CARICA DOPO IL…
SULLA LEGGE CHE IMPEDIVA AI SOVRINTENDENTI DEI TEATRI LIRICI DI RESTARE IN CARICA DOPO IL COMPIMENTO DEL SETTANTESIMO ANNO (POI BOCCIATA DALLA CORTE COSTITUZIONALE), L’ARMATA BRANCA-MELONI HA ORCHESTRATO UN PIROETTANTE BALLETTO DEGNO DEL MIGLIOR NUREYEV - DEFENESTRATO LISSNER DAL SAN CARLO DI NAPOLI, PER FAR USCIRE DALLA RAI CARLO FUORTES; FATTO FUORI DALLA SCALA MEYER PER FAR ARRIVARE ORTOMBINA DA VENEZIA, DOVE È STATO NOMINATO COLABIANCHI CHE, AHIMÈ, ANDAVA PER I 68. CHE FARE? COSÌ, NELL’APRILE SCORSO, FEDERICO MOLLICONE, PRODE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA, HA FIRMATO UN EMENDAMENTO PARLAMENTARE STABILENDO CHE…
DAGOREPORT
Sul fatidico settantesimo compleanno dei sovrintendenti dei teatri lirici italiani negli ultimi tre anni il Governo Meloni ha orchestrato un piroettante balletto degno del miglior Nureyev. Nel 2023 il ministro Sangiuliano aveva introdotto la legge anti-Lissner (poi bocciata dalla Corte Costituzionale) per mettere Carlo Fuortes, defenestrato dalla Rai, al teatro San Carlo di Napoli.
Questa legge impediva ai sovrintendenti dei teatri lirici di restare di restare in carica dopo il compimento del settantesimo anno. Lissner dovette così cedere il posto a Fuortes, salvo vincere la causa, riprendersi il posto con il ridefenestrato Fuortes che fu ricollocato, mesi dopo, al teatro di Firenze. Una vera, grottesca sarabanda.
carlo fuortes foto michele monasta
Questa Legge era ancora in vigore quando Dominique Meyer, nel febbraio 2025, poteva essere rinnovato alla sovrintendenza della Scala, massimo teatro lirico italiano, ma non lo è stato perché la sua “ora fatale” sarebbe scoccata solo pochi mesi dopo il rinnovo (nell’agosto 2025): così è arrivato Fortunato Ortombina da Venezia. Un paso doble.
Così si è liberato un posto al Teatro La Fenice di Venezia, dove il ministro Alessandro Giuli, subentrato a Sangiuliano dopo le contorsioni con la pompeiana Boccia, ha nominato sovrintendente Nicola Colabianchi, caro all’Armata BrancaMeloni.
Ahimè, il Colabianchi andava per i 68, un po’ troppi per la forsennata tarantella dei sovrintendenti.
Così, nell’aprile scorso, Federico Mollicone, prode presidente della Commissione Cultura della Camera, ha firmato un emendamento parlamentare stabilendo che l’incarico di sovrintendente non possa essere “conferito a chi ha compiuto 70 anni”, ma consente di rimanere in carica “per tutta la durata del mandato” a coloro che hanno ricevuto un incarico prima dei 70 anni.
giorgia meloni beatrice venezi
La nuova legge è stata subito ribattezzata dai soliti maligni la ‘’Legge salva-Colabianchi’’: intanto il sovrintendente della Fenice poteva superare la “fatal soglia” restando in carica oltre i Settanta; inoltre ha ancora tempo per farsi rinnovare l’incarico dal Consiglio di indirizzo appena prima del compimento dei 70 e restare sino a 74.
La retro-marcia del Governo ballerino sui 70 e non più 70 dei sovrintendenti è stata ripagata ieri dal riconoscente Colabianchi con la nomina a direttrice musicale della tanto amata dalle sorelle Meloni, figlia di un ex dirigente di Forza Nuova, il direttore d’orchestra – guai a chiamarla direttrice, s’offende - Beatrice Venezi.
NICOLA COLABIANCHI
sangiuliano giuli
NICOLA COLABIANCHI
federico mollicone . alessandro giuli a piazza italia, la festa di fdi a roma foto lapresse
boccia e sangiuliano
ortombina chailly
ortombina meyer 23
giorgia arianna meloni
NICOLA COLABIANCHI
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