L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - A ROMA GIOCHIAMO CON LE SQUILLO E LE SPIE, COME NEGLI ANNI ’60. MA NESSUNO INDAGA SUI VERI MISTERI

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Barbara Palombelli per "Il Foglio"

Autunno romano. Qualcuno sta spacciando per novità due segreti di Pulcinella. La storia delle spie americane in via Sardegna e le squillo dei Parioli. Aiuto! Quarant'anni fa, non faceva notizia che alcune bellissime adolescenti si imbarcassero su yacht e motoscafi all'Argentario o in Costa Smeralda, che accettassero sontuosi gioielli firmati Bulgari, che anche per un accendino Cartier fossero un po' più gentili con i riccastri del tempo, muniti di Ferrari da esibire la notte in piazza Euclide.

I nomi, ora che sono madri di famiglia quasi anziane, li evitiamo. Eppure, le migliori menti del giornalismo si sono esercitate sulla assoluta eccezionalità di certi comportamenti. Roba da non credere: moralisti di ritorno? Meglio gli appelli francesi per la libertà sessuale. Forse, ci toccherà tornare in piazza per chiedere ancora diritti che pensavamo acquisiti.

Altro scoop ridicolo è quello degli agenti segreti in zona via Veneto. Per chi andava al liceo da quelle parti, già una vita fa i palazzi con le persiane chiuse non erano certo un mistero. Tutta la zona, dal quadrilatero dei grandi alberghi confinanti con l'ambasciata Usa fino a via Piemonte, è presidiata e controllata dal Dopoguerra. Persino camerieri, direttori di hotel e clienti dei grandi caffè - ci dicevano i professori a scuola, mettendoci in guardia - erano barbe finte. I veri misteri di Roma, per chi volesse indagare davvero, sarebbero e sono altri.

Nell'indifferenza generale, ogni sera in piazze ben note si perde il controllo del territorio. Droga, alcol e bullismo impediscono persino di rientrare a casa propria, in alcune strade di Trastevere e di Monti. Chiedersi chi sono i commissari responsabili di zona, no? Mostrare le loro foto, magari per capire come mai non muovono un dito, sarebbe sì un grande colpo giornalistico. In periferia, ci sono centinaia di stabili, anche industriali, occupati da varie etnie di disperati. Nessuno ne sa niente? E che il comune abbia in passato ceduto l'intera area della ex fiera di Roma, in zona centralissima, ai profughi per accamparsi alla meglio, qualcuno lo scriverà mai?

E chiedersi come mai nelle case popolari - vero privilegio in tempi di crisi - non suoni mai alla porta un controllore, per verificare chi abbia diritto davvero a un affitto di pochi euro, è troppo? Nel frattempo, ci accingiamo a pagare ancora tasse locali grazie alla chiusura delle discariche e al viaggio dei nostri rifiuti verso altrove (dove? qualcuno ha mai seguito un automezzo? O vale soltanto a Napoli la verifica del ciclo della spazzatura?). Misteri irrisolti ce ne sono a dozzine, in città. Eppure, come nei filmetti anni Sessanta, giochiamo con le squillo e le spie...

 

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