![made in italy dazi esportazioni italia commercio giorgia meloni donald trump](/img/patch/02-2025/made-in-italy-dazi-esportazioni-italia-commercio-giorgia-meloni-donald-trump-2093672_600_q50.webp)
FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
1. CAMPO DALL' ORTO SOTTO ASSEDIO ORA CERCA DI MEDIARE COL CDA
Amedeo La Mattina per ''La Stampa''
Il direttore editoriale Verdelli, che si è dimesso dopo la bocciatura del suo piano, non verrà sostituito. Non ha invece alcuna intenzione di lasciare la sua poltrona Campo Dell' Orto e il governo (azionista di viale Mazzini attraverso il Tesoro) non ha alcuna intenzione di muovere un dito contro il direttore generale.
Dovrà però affrontare le forche caudine che i partiti stanno montando in Vigilanza dove la prossima settimana verrà convocato. A questo punto chiediamo di poter valutare il piano sull' informazione in tempi rapidissimi, precisa il presidente della commissione Roberto Fico. Rispetto all' informazione - sostiene l' esponente 5 Stelle - non si è avuto il coraggio di cambiare. Una struttura chiamata a coordinare l' offerta informativa con costi alti risultava incomprensibile.
Un' altra forca caudina attende Campo Dall' Orto, sempre la prossima settimana: l' 11 gennaio è previsto l' incontro informale con il Cda Rai che ha già fatto secco Verdelli. È questo l' appuntamento focale perchè in quella sede si discuterà del piano editoriale che dovrebbe consentire a viale Mazzini di rilanciare e modernizzare l' informazione del servizio pubblico.
Ai piani alti della Rai spiegano che Campo Dall' Orto è alacremente al lavoro su un piano che conserva alcune proposte di Verdelli, a cominciare dal rilancio dell' informazione digitale. Ci penserà Milena Gabanelli, l' ideatrice di Report, a far diventare il sito Rai il primo in Italia per contatti e avvicinare un' utenza giovane. Via invece il trasferimento del Tg2 a Milano e il progetto delle 5 macroregioni in cui articolare l' informazione della nuova Rai.
Nelle intenzioni di Verdelli l' obiettivo era di tagliare i legami con i politici locali. Campo Dall' Orto, se vuole fare un compromesso con il Cda, dovrà rivedere questo progetto. A viale Mazzini precisano che il direttore generale è predisposto ad un confronto aperto e ampio con il Cda, con quei consiglieri di amministrazione che sono espressione del Parlamento e quindi delle forze politiche. Consiglieri che hanno ripreso forza e protagonismo dopo essere stati esautorati da una legge del governo Renzi che attribuiva tutti i poteri al direttore generale.
renzi campo dall orto coldagelli sensi dietro le quinte di politics foto fq insider
Dunque Campo Dall' Orto sta lavorando ad una sintesi tra il piano Verdelli e le indicazioni che verranno dal Cda, con un occhio particolare ai risparmi.
Ma il direttore generale balla sull' orlo di un vulcano. Molti esponenti della maggioranza e dell' opposizione chiedono le dimissioni. Il renziano Michele Anzaldi sostiene che Campo Dall' Orto deve smettere di essere arrogante. Fin dall' inizio gli attuali vertici hanno operato in autonomia e spesso sono anche andati contro alcuni dei capisaldi dell' esperienza del governo Renzi.
Maurizio Gasparri definisce Campo Dall' Orto un morto che cammina e chiede un piano di emergenza che ponga fine ai danni prodotti da dilettanti e dai vassalli di Renzi. Il segretario e presidente della Fnsi Raffaele Lorusso e Beppe Giulietti, insieme al segretario Usigrai Vittorio di Trapani accusano i dirigenti Rai di avere fatto tutto da soli, con esito disastroso. Il governo e tanta parte della politica hanno manifestato legittime preoccupazioni per la sorte di Mediaset: sarà ora il caso che l' azionista pubblico manifesti quanto meno analoga attenzione per un patrimonio pubblico che non può essere lasciato in uno stato di sbando ed improvvisazione.
2. CAMPO DALL' ORTO: AVANTI SULLA RAI FINIRÒ IO IL LAVORO DI VERDELLI
Paolo Conti per il ''Corriere della Sera''
Antonio Campo Dall' Orto, cosa è accaduto alla Rai martedì 3 gennaio dal suo punto di vista di direttore generale? Perché Carlo Verdelli si è dimesso?
Abbiamo compiuto un lungo percorso, sulla proposta del piano per l' informazione messo a punto da Verdelli. Nel consiglio di amministrazione del 22 dicembre erano emerse molte opinioni e diverse critiche. Martedì c' è stato un cda informale, io ho presentato una proposta di sintesi su quattro punti fondamentali. Primo. Un forte impegno sull' informazione digitale, lì siamo in ritardo. Avremo la fortuna di poter contare sul supporto di Milena Gabanelli.
CAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONI
Nonostante l' uscita di Verdelli, Gabanelli continuerà a guidare quel progetto?
Sicuramente sì. Secondo punto: la nascita di una grande agenzia informativa nazionale con l' unificazione Tgr - Rainews24 , la spina dorsale del racconto del Paese. Terzo: un conseguente ripensamento, con l' ascolto e il coinvolgimento dei direttori delle testate, sul numero e la collocazione delle edizioni dei tg con una maggiore aderenza alla missione editoriale delle reti e per comunicare al meglio col pubblico più giovane. Quarto: raccontare il Paese al di là dei suoi confini .
Detto così, nulla che sia in contrasto col piano messo a punto da Verdelli nei mesi scorsi. Allora perché se ne è andato? Lui ha detto che il piano appariva pericoloso.
Pericoloso? Non direi. Abbiamo parlato di una sua rivisitazione, non di accantonamento. Conosco Verdelli da poco ma ho avuto con lui, grande professionista e persona di straordinaria onestà intellettuale, un rapporto positivo e intenso. Dopo le critiche e i distinguo, e in seguito al confronto con i consiglieri, credo che Verdelli si sia sentito circondato da una sostanziale sfiducia e ha deciso di lasciare. Mi dispiace molto.
Verdelli verrà sostituito?
No. Ho assunto io la responsabilità di completare la sua opera editoriale, coinvolgendo tutte le strutture. Il cda mi ha dato mandato di procedere.
Dunque avremo un piano Dall' Orto?
Per temperamento non amo le personalizzazioni. Preferisco parlare di un piano della Rai. Procederò, come ho detto, operando una sintesi, coerente al progetto di media company che ho messo a punto, del piano Verdelli e le osservazioni sia dei consiglieri che delle strutture .
Molti parlano di un ruolo rinforzato, sul piano per l' informazione, della presidente Monica Maggioni, essendo una giornalista Rai.
Il ruolo della presidente è essenziale, però il suo è un compito di equilibrio e garanzia in quel consiglio al quale la direzione generale proporrà un piano.
A proposito di informazione, anche dal Pd c' è preoccupazione per lo slittamento a febbraio del nuovo programma di approfondimento del martedì sera guidato da Bianca Berlinguer. C' è davvero un progetto di rinvio?
Assolutamente no. Stiamo cercando anzi la prima data utile per la messa in onda. È stata proprio Bianca a chiederci tempo per mettere a punto la formula e lo stesso assetto dello studio.
Si dice che uno dei motivi per cui il cda non avrebbe amato il piano Verdelli stia nelle cinque macroregioni destinate a sostituire la tradizionale organizzazione centrale della Rai, depotenziando le sedi regionali, luogo tradizionale di contatto con la politica locale. È così ?
Direi che quel modo di rapportarsi sta tramontando. Le edizioni regionali della Tgr resteranno ma si lavorerà sull' efficienza, sulla rapidità, sull' integrazione con Rainews24 , che già funziona bene, insomma sull' innovazione. L' unificazione delle testate chiede quotidianamente una prospettiva diversa, sempre innovativa, nel lavoro. Quando diciamo che la Rai, con la sua presenza capillare, contribuisce a tenere insieme il Paese non parliamo di un' astrazione.
Verdelli è stato contestato anche sul trasloco del Tg2 a Milano e sul tg per il Sud da Napoli.
Non penso siano temi da sì o da no ultimativi e comunque non sono le priorità.
Parliamo di risorse. Prima dovevano arrivare 100 euro di canone in seguito all' aggancio con la bolletta dell' elettricità. Ora sono 90. Dicono che temiate altre erosioni. Mancherebbero all' appello 200 dei milioni previsti. Il piano industriale ne risentirà? Avete la sensazione che il governo non vi ascolti?
Prima osservazione: il canone agganciato alla bolletta ha funzionato. Seconda: il piano industriale si basava, grazie alle risorse, su una spinta fortemente innovativa. Penso all' esperimento di Alberto Angela in prima serata, alla diretta dalla Scala, alla serata di Roberto Bolle, o a Raiplay, un vero successo perché nel 2016 abbiamo già registrato il doppio di visualizzazioni rispetto al 2015 superando 75 milioni di media views nei primi due mesi di piena attività, cioè ottobre e novembre 2016.
E andrà ancora meglio ora, visto che da Natale l' accesso è permesso anche dai televisori connessi col semplice telecomando: uno strumento che sta cambiando il consumo Rai. Il confronto col governo, quindi con l' azionista, è positivo e costruttivo: ci battiamo perché quei 90 euro arrivino in azienda, è nostro compito.
Molti esponenti politici, soprattutto da Forza Italia e Lega, hanno chiesto in queste ore anche le sue dimissioni. Come risponde?
Governando un' azienda così complessa possono esserci momenti di difficoltà. Ma abbiamo obiettivi precisi, come il piano industriale, e credo sia nostro dovere andare avanti.
C' è chi, anche dal Pd, nella maggioranza, sostiene che in un momento così spaventoso per l' Europa e il mondo a causa del terrorismo, l' informazione Rai reagisca ancora troppo lentamente e parzialmente.
Nel 2016 abbiamo tramesso 189 ore di informazione in più rispetto al 2015. Un dato che svela ciò che accade intorno a noi ma anche la qualità dell' informazione televisiva e radiofonica della Rai, ma quando copriamo bene gli eventi con radio e tv non fa notizia.
Lei è stato scelto da Matteo Renzi alla guida della Rai. Cambia qualcosa, o molto, o addirittura tutto, con la sua uscita da Palazzo Chigi e l' arrivo di Paolo Gentiloni?
Io ho ricevuto un mandato legato all' innovazione della Rai da Matteo Renzi. Ed è un impegno che intendo continuare a svolgere anche con il governo Gentiloni.
FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO…
DAGOREPORT – IL MIRACOLO DEL GOVERNO MELONI: HA UNITO LA MAGISTRATURA – LE TOGHE SI SONO COMPATTATE…
DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA…