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Sara Frisco per “il Giornale”
È la prima supereroina musulmana del mondo Marvel Comics Universe ed è anche la prima proveniente dal Sudest asiatico. Sulle pagine dei fumetti ha debuttato nel 2013, riscuotendo un grande successo: finalmente i ragazzi appartenenti a quel mondo avevano un modello nel quale rispecchiarsi nelle strisce.
Ms. Marvel, nata bianca, nel 1977, dalla matita dei discepoli di Stan Lee Gerry Conway e John Buscema, era diventata una di loro. Ora Kamala Khan, questo il suo nome nella nuova versione del 2013, è arrivata su Disney Plus, con la miniserie Ms Marvel, che prosegue la famosa quarta Fase (quella post Infinity saga) del Marvel Cinematic Universe. Ogni mercoledì sulla piattaforma arriverà una puntata creata da Bisha K. Ali con il duo di cineasti belgi di origine marocchina Adil El Arbi e Bilall Fallah (Bad Boys for life) alla regia.
«Quel fumetto è stato importante per noi ragazzi europei di origini marocchine dice Adil El Arbi. Ci siamo innamorati di Kamala Khan a 15, 16 anni e molto tempo dopo, la possibilità di dirigere la serie che la portava in tv ci ha trovato entusiasti». Ed entusiasta si dimostra anche tanta critica, specialmente quella inglese che, dal Guardian al Financial Times a Empire, ha benedetto la serie con una pioggia di recensioni a quattro o cinque stelle, una pioggia di consensi politicamente corretti. Applausi anche in Italia: Wired l'ha definita «supereroina irresistibile».
Il racconto delle avventure di questa giovane adolescente, appassionata di fumetti tanto da aver creato in rete un canale di «fanart», si dipana in sei puntate. Legatissima alla famiglia di origini pakistane, leale con gli amici e i compagni di scuola, sempre con la testa fra le nuvole e nel mondo dei fumetti, Kamala, vive a Jersey City e divide il suo tempo fra doveri scolastici e famigliari, gli amici e la passione per le strisce comiche.
Grazie a un bracciale, dono della nonna dal Pakistan, si ritroverà lei stessa nei panni di una supereroina, all'inizio maldestra, poi sempre più attenta e consapevole del suo ruolo. «Questa serie, come il fumetto, vuole essere una celebrazione dell'identità, della propria comunità, della propria etnia - spiega in una conferenza stampa la produttrice Sana Amanat . La serie di fumetti ha funzionato proprio per questo, perché forniva un paesaggio finalmente diverso da quello visto finora nel mondo delle strisce comiche».
Ms Marvel - per la quale è già programmato anche il debutto sul grande schermo con il film The Marvels nel 2023 - è piena di gioia e capace di trasmettere questo orgoglio di sé e delle sue origini. Iman Vellani, 19 anni, canadese di origini pachistane, è l'attrice che la interpreta. Non aveva mai recitato a livello professionistico, ma anche lei è sempre stata una appassionata del mondo Marvel, sin dalla più tenera infanzia.
«Mia zia, che conosce la mia passione, è riuscita a farmi ottenere un provino. Pensavo fosse uno scherzo. Con questo preconcetto non volevo nemmeno provare. Poi la bambina che è ancora in me mi ha imposto di mandare il nastro con la registrazione. Mi avrebbe odiato per tutta la vita, quella bambina, se non avessi provato. Due giorni dopo ho ricevuto una chiamata da Disney». Era il 2020.
Il giorno del suo esame di maturità Iman seppe di essere stata presa per il ruolo di Ms Marvel. «La maturità non era stata divertente, era l'anno del Covid. Essere stata presa per questa miniserie è stato un modo egregio per essere ripagata di quel brutto anno di fine liceo».
I fan del fumetto noteranno delle differenze fra la versione su carta e quella live action. «Ci sono delle inevitabili divergenze fra i disegni del fumetto e la versione in carne ed ossa continua la produttrice Sana Amanat ma tutti noi stimiamo quel mondo, quindi abbiamo dato il cuore per fare in modo di essere sempre fedeli a quell'universo che tanto amiamo. Credo l'operazione sia riuscita e si sia anche aggiunta una buona dose di freschezza, vitalità e contemporaneità alla storia».
Kamala Khan vive nel New Jersey e il suo migliore amico, Bruno, interpretato da Matt Lintz, ha origini italiane. «Abbiamo voluto rispecchiare l'ambiente del New Jersey, dove la comunità italiana è importante ma dove c'è un vero e proprio incrocio di culture e mondi diversi dice il giovane attore . Girando questa serie ho imparato tanto circa la cultura del Sudest asiatico, che è ricca, amichevole e soprattutto piena di vita».
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