DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Alessandro Trocino per il "Corriere della Sera"
«Controcorrente io? No, è che in Italia parlano soprattutto i catastrofisti. Il famoso rubinetto che portava malati nei Pronto soccorso si è quasi prosciugato. Il resto sono discorsi da bar».
Matteo Bassetti è uno dei virologi più noti. Presentissimo in tv, in un'intervista a Chi non ha nascosto quasi nulla della sua vita privata.
Parole sue: «La telecamera è una droga». È malato di narcisismo?
«Tutti quelli che vanno in tv lo sono. Se dicono di non esserlo, mentono. Io non ci trovo nulla di male».
Prof e medici non dovrebbero stare in ospedale e università?
«Io sto in ospedale dalle 7.40 alle 20.30. Faccio qualche collegamento con skype. È parte del nostro lavoro comunicare. I docenti hanno un terzo del tempo per parlare alla gente».
A volte si sfiora l'esibizionismo.
matteo bassetti con il suo libro dietro 3
«Siamo libri aperti, ormai siamo personaggi pubblici. Il nostro ruolo è aiutare la gente a capire».
A volte finisce in lite. Con Massimo Galli sono volate parole grosse.
«Ha parlato di nani e ballerine, lo trovo gravissimo, rasenta la querela. Ormai non lo ascolto più, lo trovo poco interessante. Anche quando dice qualcosa di giusto, lo dice male».
Però è vero che lei è vicino a Salvini.
«Io sono poco ideologico, sono un liberale. Ho posizioni da medico, non da politico.
Certo, Salvini lo conosco e lo sento, come altri: e lo trovo una persona di buon senso».
Il ministro Speranza fa parte dei catastrofisti di cui parlava prima?
«Sì. Forse ci vorrebbe un ministro medico».
Sta pensando a Pierpaolo Sileri?
MATTEO BASSETTI CON LA MOGLIE MARIA CHIARA
«Sarebbe una bellissima figura, dal grande spessore culturale e scientifico. Sono di sicuro più vicino a Sileri che a Speranza».
Forse nell'andare in tv c'è stato un eccesso di agonismo che ha portato a qualche errore.
«Tutti abbiamo sbagliato. Io ho detto che non sarebbe arrivata la seconda ondata. Ma poi ho avvertito che la terza sarebbe arrivata a febbraio, dolorosa come la seconda. Oggi è finita».
MATTEO BASSETTI CON LA MASCHERINA
Come finita? E le varianti?
«Siamo lontani dal picco. E non è che chiudendoci in casa le varianti di colpo spariranno. Io penso che il modo migliore per uscirne in fretta siano le vaccinazioni. Ecco, cerchiamo di dire alle persone di non avere paura delle varianti. Altrimenti, in un Paese già vaccinoscettico, la gente farà a meno di immunizzarsi».
matteo bassetti a non e' l'arena MATTEO BASSETTI LA VACCINAZIONE DI MATTEO BASSETTI
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