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Giulia Mattioli per repubblica.it
Maison Valentino autoritratto del fotografo e modello Michael Bailey-Gates
“Se alcune minoranze possono mostrare queste cose disgustose al mondo, il mondo può dire come si sente al riguardo”: sono di questo tenore i commenti più edulcorati che ha ricevuto Maison Valentino dopo aver postato un autoritratto del fotografo e modello Michael Bailey-Gates che, nudo, regge sul piede un'iconica borsa della maison, la Roman Stud, in una cornice che evoca l’arte antica.
Un’immagine che, nella sua fluidità di genere (capelli lunghi, posa sinuosa su corpo villoso) ha letteralmente creato scompiglio tra molti followers della maison, che hanno replicato a migliaia con commenti che esprimono odio, disgusto, disprezzo. Un tragico mix di omofobia e transfobia, bigottismo, levate di scudi in “difesa” di valori come “Paghiamo un sacco di soldi per depilarci, per rifarci il seno, e questa foto profana la femminilità”.
Accanto, anche tantissimi messaggi di supporto e apprezzamento, naturalmente, ma l’odio ricevuto è stato così tanto da costringere l’artista soggetto della foto a rendere privato il suo account Instagram, bersagliato dagli haters. E ha spinto Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo della maison, a ri-postarla sul suo account personale commentando “Dopo aver pubblicato questa foto su Maison Valentino, molte persone hanno reagito con commenti odiosi e aggressivi. Il mio lavoro è fornire la mia visione della bellezza in base al tempo che stiamo vivendo, la bellezza e chi consideriamo bello sono un riflesso dei nostri valori”.
“Stiamo assistendo a un grande, enorme cambiamento nel genere umano”, prosegue il post, “i movimenti di autocoscienza sono tutti guidati dalla stessa idea: l'evoluzione è possibile se l'uguaglianza è possibile, se è possibile l'inclusività, se i diritti umani sono difesi e la libertà di espressione è protetta e nutrita”. Concetti che sembrano lontani anni luce rispetto ai commenti all’immagine. Molti dei quali si rifanno al loro “diritto” di odiare e offendere, confondendo la libertà di espressione con l'intolleranza. Un tema molto caldo nel nostro Paese, che sta discutendo da "secoli" il DDL Zan contro l’omotransfobia.
“L'odio non è un'espressione, l'odio è una reazione alla paura e la paura può facilmente trasformarsi in violenza, che può essere un commento o un'aggressione a due ragazzi che si baciano in una metropolitana” scrive Piccioli. “Dobbiamo opporci e condannare ogni forma di violenza, odio, discriminazione e razzismo, e sono orgoglioso di usare la mia voce e il mio lavoro per farlo, ora e per sempre.
Questa foto è un autoritratto di un giovane uomo bello e il male è negli occhi di chi guarda, non nel suo corpo nudo”. Concludendo, lo stilista si assume un impegno: “Il cambiamento è possibile, nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile ma io sono pronto ad affrontare le difficoltà, in nome della libertà, dell'amore, della tolleranza e della crescita”.
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