giulio andreotti pippo baudo

“LA DC NON VA RIMPIANTA MA BAUDO ERA MEGLIO DI PINO INSEGNO" – ALDO CAZZULLO: "PIPPO NON ERA SEMPLICEMENTE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA, ERA UN’ITALIA DI MEZZO, GARBATA, EDUCATA, COLTA MA PREOCCUPATA DI NON SEMBRARLO PER NON DIVENTARE ANTIPATICA, E IN OGNI CASO MAI VOLGARE" – FRANCESCO MERLO: “CONTINUERANNO A DIRE CHE BAUDO ERA DEMOCRISTIANO PERCHÉ ERA ANTIFASCISTA E ANTICOMUNISTA. PIPPO ERA ALLORA QUEL CHE OGGI SIAMO (QUASI) TUTTI DIVENTATI. MA AMMETTERLO, ANCHE A SINISTRA, È TROPPO DURO…”

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BAUDO, È INUTILE DIRE LA VERITÀ

Estratto da “Posta e Risposta” – “la Repubblica”

 

giulio andreotti e pippo baudo

[…] Caro Francesco, ho apprezzato la chiarezza del suo ritratto di Baudo. L'averlo riportato alla sua natura, il chiamarlo per nome è, come dice l'articolo 22 della Costituzione, segno distintivo e fondamentale dell'identità personale. Senza fronzoli inutili.

Sara Prando, Milano

 

Risposta di Francesco Merlo:

Scrivere la verità non è difficile, è inutile. Continueranno a dire che Baudo era democristiano perché era antifascista e anticomunista. Pippo era allora quel che oggi siamo (quasi) tutti diventati. Ma ammetterlo, anche a sinistra, è troppo duro.

PIPPO BAUDO - GIULIO ANDREOTTI

 

 

LA DC NON VA RIMPIANTA MA PIPPO ERA MEGLIO DI PINO

Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”

 

Caro Aldo, Michele Masneri scrive sul Foglio: «Se leggo ancora un pezzo su Pippo Baudo, se leggo soprattutto ancora un pezzo in cui Pippo Baudo “era la Dc” metto mano al parrucchino». Sbaglio o uno di quei pezzi l’ha scritto lei?

Gianni Santi, Milano

 

aldo cazzullo

Risposta di Aldo Cazzullo:

Caro Gianni, Pippo Baudo non era semplicemente la Dc, era un’Italia di mezzo, garbata, educata, colta ma preoccupata di non sembrarlo per non diventare antipatica, e in ogni caso mai volgare.

 

Comunque Michele Masneri è un fuoriclasse e ha ragione quando, nel suo articolo, scrive che non ci sono molti motivi per avere nostalgia della Dc. Non ho molta nostalgia in generale della Prima Repubblica: la Repubblica dei partiti. In particolare gli anni 80 per la Democrazia cristiana non sono certo stati brillanti.

 

I tempi di De Gasperi e Fanfani erano già molto remoti. Ricordo una poesia di Michele Serra in morte della Dc, in cui ricorda scandali e delitti, «il pigiama sforacchiato di Ligato» (il presidente delle Ferrovie preso a pistolettate), ed evoca le stragi di Stato: «Il segreto della morte traditora/ se lo porta nella tomba la Signora».

 

PIPPO BAUDO FOTO ANDREA ARRIGA

Tuttavia dobbiamo considerare anche quello che è venuto dopo. Abortito il tentativo di creare un sistema bipolare basato sui collegi uninominali, abbiamo una classe politica nominata dai capi partito. Anche quest’estate non ci siamo fatti mancare nulla. Da una parte un ministro dell’Industria che pensa che «factory» in inglese voglia dire fattoria, e un ministro della Salute che rischia il posto per aver difeso i vaccini.

 

Dall’altra una sinistra vacua e inconcludente, che ha perso il contatto con le classi popolari e non ha capito che il suo spazio politico è la tutela del ceto medio. Tutto questo ovviamente si riverbera anche sulla cultura e sullo spettacolo.

marisa laurito giulio andreotti pippo baudo

In una parola, Pippo Baudo era meglio di Pino Insegno.

PIPPO BAUDO PARLA DEL LIBRO FOTO ANDREA ARRIGA

francesco merlo