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Martina Martinelli per La Verità
Per alcuni è solo un grandioso gioco all' aperto, per altri invece rappresenta una metafora plastica della vita stessa, ovvero il desiderio inconscio della psiche umana di perdersi per poi ritrovarsi.
Il labirinto culturale di Franco Maria Ricci a b e f b c a c f
Tutti in ogni caso restano affascinati dai labirinti. La mitologia greca racconta che il primo fu costruito a Cnosso, nell' isola, di Creta dall' architetto Dedalo. Il re Minosse pensò di chiudere in un intrico complicatissimo suo figlio Minotauro, un essere mostruoso ucciso poi Teseo, in grado di uscire dal labirinto grazie al filo di Arianna.
Il motivo dei labirinti venne poi ripreso dagli antichi romani per i loro mosaici e, nel Medio Evo, queste affascinanti realizzazioni architettoniche entrano nei manoscritti e nelle Chiese. Nel XII secolo, infatti, ne vennero costruiti a Siena e nelle cattedrali di Chartres, Reims e Amiens, in Francia, come cammino simbolico dell' uomo verso Dio o come percorso di espiazione.
Il labirinto culturale di Franco Maria Ricci d abbd a aec d ba e
Infine nella letteratura, con Jorge Luis Borges come massimo esponente: lo scrittore argentino letteralmente innamorato di Venezia, la quale figurava ai suoi occhi come una sorta di grande labirinto fatto di vicoli e canali. Il suo sogno era quello di creare uno spazio contemplativo, un giardino-dedalo che fosse un luogo fisico e insieme intellettuale, come quelli presenti in molte delle sue novelle (da Il giardino dei sentieri che si biforcano a La casa di Asterione).
È in suo onore che solo in Italia di labirinti ne sono stati costruiti due, il primo a Venezia sull' isola di San Giorgio (3.250 piante di bosso disposte in modo da formare il nome del poeta), il secondo in provincia di Parma, realizzato dall' editore, designer e collezionista Franco Maria Ricci, che poi è il labirinto più grande del mondo.
DESERTO «Veramente volevo che fosse il più grande del mondo ma Borges un giorno, mentre era qui nella mia campagna, mi ha detto che no, il labirinto più grande dove l' uomo può perdersi è il deserto. Quindi il mio sarà il secondo labirinto del mondo» (Franco Maria Ricci).
BAMBÙ Il Labirinto del Masone a Fontanellato (Parma), è completamente vegetale, si estende su 8 ettari di terreno, un percorso di 3.000 metri, 120.000 bambù di 30 specie diverse, e conta 500 opere fra pitture, sculture e oggetti d' arte, dal Cinquecento al Novecento. Al momento ospita una mostra dedicata a Carlo Mattioli, con 60 dipinti dell' artista modenese morto nel 1994.
ETIMOLOGIA L' etimologia della parola labirinto è piuttosto misteriosa. Ha spiegato al Corriere della Sera Giovanni Mariotti, collaboratore di Franco Maria Ricci: «Per qualche tempo si è detto che labirinto derivava da labrus, ascia bipenne, ma questa etimologia non convince più. La mia congettura è che il labirinto di Creta non sia mai esistito, sia una cosa mentale, come l' Inferno di Dante o la Biblioteca di Babele di Borges.
In un dialogo platonico, o pseudoplatonico, Il Minosse, Socrate definisce il mito del labirinto una leggenda attica messa in giro dai tragici. Nella mia interpretazione il labirinto è una sorta di Bastiglia: a violarlo è Teseo che, conviene ricordarlo, è anche il fondatore mitico della democrazia ateniese. Il 14 luglio a Parigi si balla per le strade, e anche la vittoria sul labirinto era commemorata con una danza chiamata delia, o danza delle gru».
CICISBEI I dedali hanno ispirato anche Gabriele D' Annunzio nel romanzo Fuoco, quando Perdita Foscarina entra nel labirinto con il suo amante Stelio e, in preda alla paura, si smarrisce in quel «gioco fallace composto da un giardiniere ingegnoso, per il diletto delle dame e dei cicisbei nel tempo dei calcagnini e dei guardinfanti».
DAMA Il labirinto di Villa Pisani a Stra (Venezia) venne scelto da Pier Paolo Pasolini per il film Porcile, nel 1969. Nel Settecento una dama velata saliva sulla torretta centrale e tre cavalieri si lanciavano nel dedalo di siepi nella speranza di arrivare per primi per ottenerne la mano.
NEMICI In Scandinavia vi sono più di 500 labirinti in pietra, costruiti, secondo la credenza popolare, per intrappolare gli spiriti maligni. Questi sono conosciuti con diversi nomi, tutti traducibili con le parole «Città di Troia». Il nome deriva dalla leggenda secondo la quale le mura della città di Troia erano costruite in modo così complesso da impedire l' uscita ai nemici che vi fossero entrati.
PERCORSO Nel pavimento della cattedrale di Chartres, in Francia, è inciso il disegno di un labirinto di 12,8 metri di diametro, con un percorso continuo lungo 261 metri.
labirinto di conifere germania
PERVERSI «In copertina lo schema del labirinto che appariva sul pavimento della cattedrale di Reims. A pianta ottagonale, recava ai quattro ottagoni laterali l' immagine dei maestri muratori, coi loro simboli, e al centro - si dice - la figura dell' arcivescovo Aubri de Humbert, che pose la prima pietra della costruzione.
Il labirinto fu distrutto nel XVIII secolo dal canonico Jacquemart perché gli dava fastidio l' uso giocoso che ne facevano i bambini i quali, durante le funzioni sacre, cercavano di seguirne gli intrichi, per fini evidentemente perversi» (nota di Umberto Eco sulla quarta di copertina del Nome della rosa, Bompiani, 1980).
SIEPI In Gran Bretagna, nel parco di Longleat House, si trova il più lungo labirinto di siepi del mondo. Diversamente da quelli più tradizionali, è tridimensionale, grazie ai ponti di legno che consentono di guardare dall' alto il centro del labirinto per capire la posizione. È composto da 16.000 tassi inglesi e fu progettato nel 1975 da Greg Bright. Per percorrerlo ci vogliono in media 90 minuti.
PINOCCHIO Leggenda vuole che chi attraversa il labirinto di Villa Garzoni a Collodi (Pistoia) avrà un matrimonio lungo e felice. In questo giardino lavorava il nonno di Pinocchio, il papà di Carlo Lorenzini, in arte Collodi.
MORTE Il labirinto del Sacro Bosco di Bomarzo, vicino a Viterbo: un parco nato tra il 1560 e il 1564. È un percorso tra simboli di morte e figure mostruose di pietra, da fare «solo per sfogare il cuore», come recita l' epigrafe del principe Vicino Orsini che volle questo giardino per consolarsi dopo la morte della moglie Giulia Farnese.
ARAGOSTA Adrian Fisher è un artista inglese che negli ultimi vent' anni ha realizzato 400 labirinti in 23 Paesi diversi, visitati da oltre 30 milioni di persone. Tra gli altri ha creato anche il grande labirinto di grano a Christchurch (Inghilterra): porta impresso il disegno di un' aragosta e misura ben 68 metri quadrati.
ALGORITMO Il matematico americano Anthony Phillips tenta di classificare i labirinti presenti nelle diverse culture del mondo traducendoli in formule matematiche e in motivi musicali.
CERVELLO Alcuni ricercatori hanno cercato capire cosa succede nel nostro cervello quando cerchiamo di districarci in un labirinto. Osservando la corteccia cerebrale, grazie a elettrodi impiantati nell' encefalo di epilettici gravi, si è visto che, quando si cerca la via d' uscita,
si propagano onde elettriche della frequenza di 4-8 oscillazioni al secondo, le cosiddette onde teta. Si tratta di onde poco conosciute che viaggiano in tutto il cervello, ma soprattutto nell' ippocampo, la zona della navigazione spaziale.
MODERNO Tra i labirinti moderni più famosi possiamo annoverare quello del videogioco Pacman oppure quello presente nel romanzo di J. K. Rolling Harry Potter e il calice di fuoco, e in un' infinita di thriller o horror come Maze Runner (2014) e Labyrinth (1986). Oltre al più classico labirinto dell' Overlook hotel del capolavoro di Stanley Kubrick Shining.
jorge luis borges pacmanThe-Shining Overlook HotelFranco Maria Ricci b d b fe c a d cd a b f
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