casa museo laura pausini

LAURA, LA NUOVA MADONNINA DI ROMAGNA – LA CITTADINA DI SOLAROLO E' INVASA DA MIGLIAIA DI FAN DI LAURA PAUSINI IN “PELLEGRINAGGIO” ALLA CASA MUSEO DELLA CANTANTE – NELL’ABITAZIONE IN CUI LA DIVA HA TRASCORSO L’INFANZIA CON I GENITORI SI POSSONO TROVARE CENTINAIA DI CIMELI DELL’ARTISTA, TRA ABITI, COSTUMI, PREMI, TESTI DELLE CANZONI E GIOIELLI – C’È CHI HA PERSINO DORMITO SUL MARCIAPIEDE PER ACCEDERE ALLA VILLETTA…

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Estratto dell’articolo di Filippo Fiorini per “la Stampa”

 

casa museo di laura pausini 1

La casa è straordinariamente tecnologica. Un robottino tosa incessante il prato, all'ombra dei due giganteschi ritratti di Laura Pausini sulle facciate. La recinzione è addobbata di lucchetti con firme, frasi, versi di canzoni e le provenienze più disparate. Una voce artificiale dal citofono annuncia che il cancello è aperto.

 

Sono le 10 e la prima fan, tra i milioni che la cantante può vantare in tutto il mondo, ha il permesso di entrare nel luogo in cui la diva ha trascorso l'infanzia con i genitori, ora diventato museo. Il quartiere di villette attorno, e tutto il paese romagnolo di Solarolo, poco più in là, continua il suo sabato di tranquille compere e caffé.

 

casa museo di laura pausini 3

La ragazza si chiama Ilenia Aztori. Viene da Roma. La accoglie sulla porta Fabrizio, il padre di Laura, che le farà da guida e la vede piangere per l'emozione. Anche la settimana scorsa Ilenia era qui, quando la Pausini ha annunciato l'imminente inaugurazione davanti a qualche migliaio di ammiratori. Aveva dormito sul marciapiede, resistendo al freddo. Non era la prima volta che faceva una cosa del genere, né che si avvicinava così tanto a lei. […]

 

Dentro, ci ha trovato gli abiti delle serate di gala, premi internazionali come Grammy Award e Golden Globe, accanto a piccoli trofei degli inizi. Molti di questi ricordi, sono stati regalati proprio dagli appassionati.

 

[…] Le stanze sono occupate dalle teche coi gioielli, i manichini con i look di scena e da cerimonia. Le pareti sono tappezzate di lettere, gigantografie, dediche, manifesti, oggetti della gioventù di Laura e memorabilia. Per esempio, c'è la prima stesura dattiloscritta de La Solitudine, quando ancora aveva il titolo provvisorio di Marco e il «freddo del mattino grigio di città», era ancora solo «un sole intriso di città».

 

casa museo di laura pausini 2

Poi ci sono decine di dischi di argento, oro e platino incorniciati con la copertina dell'album. C'è una lettera firmata da Gianni Versace in cui risponde a Laura su un consiglio di stile: «Quel mio abito ti starà benissimo», le dice. Poi, un bigliettino di Biagio Antonacci in cui la chiama «Laurina». Tutto il Laura Pausini Museum è cibo per l'anima dei devoti o dei semplici simpatizzanti. […]

 

Chiara Di Maria […]venerdì era a Verona per sentirla cantare, ieri è arrivata presto a Solarolo e alla sera di nuovo a Verona per il secondo live. Partiva da Roma. «Chi mi conosce, fatica a capire perché le dedico il mio tempo e i miei soldi – spiega – ma si tratta di un gesto di libertà. Sono stata in una relazione opprimente per anni. Quando sono riuscita a chiudere, mi sono detta: basta, ora farò tutto ciò che voglio e la prima cosa è stata andare da sola a un suo concerto. Lì, mi sono sentita libera. Per questo faccio di tutto per starle vicino».

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