lory del santo

LORY SOTTO LE LENZUOLA: ''FABIO GALANTE CI HA PROVATO PER 13 ANNI, ALLA FINE L'HO PREMIATO. HA DATO IL MASSIMO DI SÉ, ANCHE CON ACROBAZIE E POSIZIONI. SE L'È MERITATA'' - NON L'UNICO CALCIATORE: ANCHE ROBERTO MANCINI, ''UNA VOLTA SOLA, A TORINO'' - E POI GEORGE HARRISON ''A HIROSHIMA'', E GIANNI AGNELLI: ''FINCHÉ ERA VIVO, IO ERO UNA TOMBA'' - ''TRUMP? È UN GATTONE, AMA LE BELLE DONNE E COME TUTTI GLI UOMINI VORREBBE AVERNE IL PIÙ POSSIBILE. PREFERISCO LUI E BERLUSCONI, GENEROSI E ALLEGRI, A TIRCHI COME CAPROTTI''

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1. ELEZIONI USA, L. DEL SANTO: TRUMP? CON LE DONNE UN GATTONE MA CON ME NON CI PROVO'

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Al centro di una bufera di critiche, l'ennesima, per le sue parole sulle donne e il potere, il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump ha in Italia uno strenuo difensore: Lory Del Santo. Ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, la showgirl - che ha vissuto per anni negli Stati Uniti ed ha avuto una lunga relazione con Eric Clapton -, ha raccontato di un 'Tête-à-tête' con Trump avvenuta a New York qualche anno fa,  nell'ascensore della Trump Tower nella Grande Mela.

 

“Io conosco Trump, una volta abitavo al Trump Tower a New York. Lo incontrai nell’ascensore, lui era già famoso ma era già finita con Ivana”. Cosa le disse? “Arrivammo all’ultimo piano  - ha detto a Radio1 la Del Santo - mi disse se volessi andare con lui. Io ero così in estasi che mi ero dimenticata di scendere al mio piano”. E poi? “Mi invitò dicendomi che se non sapevo dove andare potevo entrare da lui. Ma fui io, che ero sovrappensiero, a non ricordarmi di scendere. Ed entrai a casa con lui”.

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E cosa fece a quel punto? “Mi misi a ridere e mi scusai. Facemmo conoscenza - ha spiegato a Un Giorno da Pecora -, gli lasciai il mio numero di telefono”. Trump non provò a fare altro? “No, forse sia io che lui avevamo un impegno, non ricordo”. Non provò a darle un bacio? “No, Donald non fa queste cose”.

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E come giudica le accuse di sessismo che sta ricevendo in questi giorni, e che potrebbero costargli la sconfitta elettorale? “Donald in amore è un gattone, uno di quelli che fa il passo per conquistare la preda. Ama le donne, anzi le belle donne, e, semplicemente, come tutti gli uomini vorrebbe averne il più possibile”.

 

 

 

2. LORY DEL SANTO: «HO USATO GLI UOMINI POTENTI MA CON SILVIO NON È STATO COSÌ»

Alessandra Menzani per “Libero Quotidiano”

 

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Il suo appartamento è tutto bianco, spoglio, il pavimento in marmo, un rigoglioso dehors. Ci sediamo nel suo studio, lei è immersa nel montaggio di The Lady, la serie web che lei definisce "kolossal", "capolavoro".

 

Abitino aderente nero, ciabatte e senza smalto ai piedi, è struccata ma sempre sexy. «Da quando sto con Marco sono leggermente ingrassata: mi sono rilassata», dice. Marco ha 33 anni meno di lei.

 

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Lory Del Santo, 58 anni, ha vissuto mille vite: "ragazza fast food" a Drive in, sogno erotico degli italiani negli anni '80, amante di miliardari sauditi e rockstar, conduttrice, attrice di pietre miliari come Viva la foca, regista, sceneggiatrice, vincitrice dell' Isola dei famosi, mamma. Sa essere cinica ma anche profonda. Solare e malinconica. Adesso è in tv con Pechino Express, reality avventuroso di Raidue in cui gareggia con Marco Cucolo, il suo baby fidanzato. Il "problema" è che durante il gioco il ragazzo vuole sempre fare l' amore e Lory finge di dormire.

 

Calo del desiderio?

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«Per lui un divano, un materasso sgualcito o sudato non contano. A Pechino eravamo in situazioni tremende e lui ci provava, metteva la mano. Ma come gli viene in mente? La trasmissione mi ha sempre incuriosito. Ma ho sottovalutato la difficoltà. Lo stress di non essere eliminata mi creava una psicosi: non dormivo la notte».

 

Però lei e Marco avete resistito come coppia.

«Ho pensato questo: se si cerca la perfezione si rimane soli. La solitudine è l' unica soluzione. Ho provato ad andare in posti meravigliosi da sola, ma sono stata male. Meglio optare per la non perfezione. Se una persona ha una percentuale di qualità che soddisfa le tue esigenze, allora va bene».

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Nella quotidianità finge di addormentarsi? O ha il mal di testa?

«Sto montando The Lady 3 (e mostra un tomo di fogli, ndr), non dormo la notte. Faccio anche la direzione del doppiaggio. Un lavoro disumano. Non capisce le priorità. Dovrei compiacerlo, ma devo lavorare».

 

Però da giovane era una predatrice mica male: ha appeso la lingerie al chiodo?

«Avevo più tempo. Adesso ho trovato la persona che soddisfa tutte le mie esigenze, mi sono un po' adagiata. Prima, ogni volta che vedevo un uomo, fibrillavo. Vedevo, guardavo, osservavo, per me era più importante la conquista. Poi magari non arrivavo alla fine, mi tiravo indietro, tanto lo scopo era raggiunto. Mi curavo anche di più, ora sto in ciabatte. A volte penso: sono irriconoscibile, non sono più io».

lory del santo e toy boylory del santo e toy boy

 

Parliamo della vecchia Lory, cioè della giovane Lory.

«A 18 anni volevo dimostrare di essere capace, sono scappata dalla provincia, vicino a Verona. Non avevo il padre, mia madre era poverissima. Senza valigia, senza sponsor, senza un fidanzato, sono partita per questo mondo vasto. Non mi bastava l' Italia, sono andata in Francia, in America. Volevo lasciare qualche impronta».

 

Voleva essere famosa?

«Volevo esserci».

 

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Negli anni '80, è diventata un' icona con Drive In. Deve molto ad Antonio Ricci, com' era?

«Nemmeno mi guardava. Non è mai stato interessato alle donne, a toccare. Non si lasciava mai contaminare dalla carne. Gli piace dirigere dall' alto. È un visionario».

 

In questo periodo i maschi le si buttano addosso. Dal miliardario saudita Khashoggi a Clapton: gli uomini famosi sono stati uno strumento?

«Sì. Vedevo nell' uomo la soluzione a tanti problemi. Ero ricercata e dovevo anche capire chi faceva la differenza o meno. C' era talmente tanta gente inutile. Volevo significare qualcosa, quindi prima che mi usi tu, ti uso io, ma in senso positivo, nella mia ricerca di qualcosa di più. Anche gli uomini famosi sono limitati, non divinità. In un uomo cerco di capire qual è la donna che lui amerebbe e cerco di essere quella. Sono un' attrice».

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Scusi, però: ha raccontato di storie con George Harrison, Gianni Agnelli, Ottavio Missoni quando ormai erano morti. Le crediamo?

«Con George Harrison c' è la foto, ci siamo conosciuti a Hiroshima. Poi uno può pensare che invento. Queste persone mi amavano perché ero riservata. Agnelli guardava la tv e controllava se avevo fatto qualche accenno a lui. Ma io sempre una tomba».

 

Vedo.

«L' Avvocato non parlava mai di denaro. Gli arricchiti parlano solo di soldi. Ho frequentato queste persone per apprendere da loro, non per avere un oggetto, un regalo. Ho fatto una cena con Missoni che aveva 85 anni, ci siamo conosciuti quando ne avevo 20. Ascoltavo le sue storie. Agnelli aveva talmente fiducia in me che mi presentò suo figlio, quello che si è suicidato, in casa sua».

 

Chissà quanti segreti conserva.

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«Un' infinità».

 

Ne dica uno.

«Un uomo famoso che non ho avuto la possibilità di rivedere è stato David Bowie. Eravamo a New York, ero con Eric. Era divino, simpatico. Eric invece amava molto il silenzio. Non ho mai tradito. Ma in quel momento un pensierino ce l' ho fatto».

 

Con Clapton ha fatto un figlio, Conor, precipitato da un grattacielo. Quasi nessuno ce la fa, lei come ha superato un lutto del genere?

LORY DEL SANTO DOMENICA LIVELORY DEL SANTO DOMENICA LIVE

«Con un concetto: qual è l' alternativa? L' ho capito all' istante. Era appena caduto ed ero lì. Mi sono accasciata al pavimento e già lì dopo tre secondi ho pensato: o supero questa cosa o non c' è altra alternativa che fare la stessa fine. Buttarsi. Tornare indietro è impossibile, devi trovare una luce che ti porta avanti. Ho una vita sola».

 

Questa forza le viene da dentro o aderisce a qualche religione?

«È nata dall' infanzia. Mia madre l' ho sempre vista soffrire. Viveva in campagna con due mucche, aveva vissuto la guerra, pochi sorrisi. Ho capito che la vita poteva essere complicata. Mi diceva: vai a lavorare in ospedale, così se trovi il posto fisso non ti possono licenziare. Io volevo esprimere qualcosa. Ero diversa».

 

LORY DEL SANTO CON LE IMMAGINI DEL FIGLIO MORTO IN AMERICALORY DEL SANTO CON LE IMMAGINI DEL FIGLIO MORTO IN AMERICA

E quindi?

«Il terrore mi ha assalito. Dovevo fuggire. Correre, vedere il mondo, la gente, sapere di più».

 

Torniamo agli uomini. Il calciatore Fabio Galante ci ha provato 13 anni con lei. Alla fine ha ceduto?

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«Sì: se uno ci prova così tanto tempo, è giusto che abbia un premio. Una volta è successo, e ha dato il massimo di sé, anche con figurazioni».

 

Figurazioni?

«Di qua di là, si è dato da fare nelle posizioni. Ho apprezzato questo "lavoro" di coreografia, questa sua determinazione a creare un... Avvenimento. Il premio se l' è meritato».

 

Altri calciatori?

«Uno solo, una volta, a Torino: Roberto Mancini».

 

Non ha mai subito il fascino di Berlusconi?

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«No. Anni dopo sono emerse queste queste trame, queste cene. L' hanno demonizzato in maniera impropria, uno a casa sua fa quello che vuole. Ha creato un impero e, in politica, ha avuto capacità manageriali mentre tutti gli altri si basano su quello che dicevano Marx o Lenin».

 

Lei è una sostenitrice di Trump.

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«Come uomo. L' ho conosciuto quando non era un politico. L' ho frequentato in tre situazioni, ma non abbiamo concluso. Eravamo a Miami ma io dovevo partire. Rispetto una persona che ha dato lavoro a tanta gente. Non bisogna demonizzare la ricchezza. Ha portato l' arte. Se non ci fossero stati i Papi, Michelangelo non avrebbe dipinto la Cappella Sistina. Prendiamo Caprotti che è morto».

 

Che c' entra Caprotti?

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«Rispetto quello che ha costruito, ma non era uno simpatico. Era teso solo ad accumulare. Preferisco Berlusconi e Trump. Ci sono i ricchi tirchi, che vogliono portarsi i soldi nella tomba, e i ricchi che condividono. Sono nata povera, ma non nutro invidia».

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Lory, il suo talento qual è?

«Con The Lady ho creato qualcosa di diverso, è la mia summa. La Callas cantava benissimo. Bolle deve ballare. Io so fare tutto: cucire, cucinare, film, foto, post produzione».

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Ma non ha mai vinto l' Oscar.

«Perché non mi sono concentrata su una cosa ma ho diviso i miei talenti. La vita è un' escalation, non sai mai dove si andrà a finire. L' importante è non finire nel dimenticatoio».

 

È la sua più grande paura?

«Ho sempre pensato che alla fine sarò sola. Certo, ho due figli carinissimi, ma chissà se verranno a trovarmi all' ospedale».

 

Addirittura?

«Probabilmente finirò all' ospizio. Ne vorrei uno non squallido, dove magari ancora hai una finestra con un paesaggio e ti portano un vaso con i fiori. Cerco sempre la bellezza».

 

 

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