DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
1 - UNA TRAMA ASTUTA, INTRIGHI INCOMPRENSIBILI E UN PARTY MOLTO SFIGATO...
Anselma Dell'Olio per "il Foglio"
Alla cena intima a Villa Giudecca, residenza estiva di Giovanni Volpi, ciotola di porcellana ricolma di leccornie anche per la canuzza. Ospiti Marina e Benedetta Cicogna, Matthias Brunner, produttore svizzero, e il regista inglese Hugh Hudson ("Momenti di gloria", quattro Oscar nel 1981). Finalmente abbiamo conosciuto John Browne, da anni candidato dal conte come presidente della Biennale. Lord Browne è l'ex ceo della British Petroleum (ante incendio) e ora trustee delle quattro Tate di Londra.
"L'anno scorso in piena crisi Browne trova 260 milioni di sterline private per i musei", dice il conte, che lamenta l'assenza di una dirigenza di statura internazionale per la Biennale. Invece di essere vetrina di rango, "è una piccola cittadella politica asservita a quattro proprietari a Roma e Venezia. Non lo era (politico) a questo punto nemmeno negli anni 30". Sembra lo spunto per un nuovo film di Francesco Rosi, "Le mani sulla cultura".
A proposito, da tempo è sparito dal Palazzo del cinema il busto del conte Giuseppe Volpi di Misurata, che fondò la Mostra nel 1932. "Chi non onora le proprie tradizioni manca di rispetto a se stesso", diceva un saggio. Lunch al terzo piano del Casinò per i giornalisti con il direttore della Mostra Barbera e il presidente della Biennale. Posti riservati accanto a Paolo Baratta solo per Natalia Aspesi e Giuseppina Manin, in ritardo. E' la stampa vip, bellezza.
Molte promesse d'importanti restauri e ampliamenti per i due edifici esistenti, soddisfazione per il neonato mercato. "200 buyers di livello internazionale hanno partecipato", dice Baratta, "e soddisfazione come businessman per la flessione degli incassi di solo l'8 per cento, nonostante la riduzione del 20 nel numero di film".
- Goody-bag N. 2: occhiali da sole Persol, crema e latte detergente Oréal in borsatrucchi di pelle argentata. Il posto più busy della Mostra universalmente descritta come moscia è la Pagoda dell'Hotel des Bains, occupata dalle Giornate degli Autori.
- Fervono iniziative da mane a notte fonda: film, incontri, presentazioni, e ogni sera sul prato proiezioni di Cinema Corsaro sotto le stelle. "Poetico", chiosa l'ufficio stampa emerita e stunning beauty estenuata Nicoletta Billi. Nessuna festa neanche lì quest'anno, però vanta bar e furgoncino navetta GdA per il tragitto Mostra-Pagoda. Party invece al Lancia Café per il Premio Diamanti, molto sfigato. Cancellati i fuochi d'artificio sulla spiaggia causa maltempo, ingresso difficile malgrado inviti; dopo appena mezz'ora, lampi, tuoni e pioggia battente mandano tutti a casa.
2 - GINA GIRA IN FERRARI KASIA FA DA «CLONE»
Maria Luisa Agnese per il "Corriere della Sera"
Belle scoperte. Non guidava più dal '68 ma poi la passione è riesplosa dopo gli ottant'anni e Gina si è rimessa al volante, ricominciando a imparare non su un'utilitaria qualsiasi, ma su una Ferrari 430 scuderia, rossa e grigio scuro. «à bravissima, va anche sul circuito» dice il quasi nipote Andrea, il fanciullo di 24 anni che segue la Lollo nazionale come un'ombra, insieme alla fidanzata Ilaria.
E per convincere gli scettici mostra anche la foto dal cellulare. Si scopre pure che Claudia Cardinale è battezzata Claude, e che appena i francesi l'hanno saputo, l'hanno naturalizzata francese: ora la chiamano Claude e, ad abundantiam, Cardinal: mutilando la e finale.
L'ora dei Vergini Più del party poté il compleanno, piccoli riti celebrati furtivamente con pochi amici un minuto dopo la mezzanotte, a cotè del party principale, ha iniziato Tiziana Rocca con torta di cioccolato Gobino, ha continuato Francesco Vezzoli con torta a sorpresa sempre di cioccolato targata Harry's bar: artista di supertendenza, Vezzoli, ma anche spiritoso spiega che la sua maglietta fiorita di margherite è «di una stilista emergente» (sottintendendo Prada). Dopo di loro sono venute Selma Hayek sempre sostenuta dal suo Pinault Jr e Ludina Barzini. Ma Settembre è appena cominciato.
Dalla Grecia a New York e ritorno a bordo red carpet del Festival, dove ha sfilato in Dolce e Gabbana, l'attrice italo-greca Dorothea Mercuri racconta una Grecia differente dall'immagine dolente che prevale ovunque. «Proprio la crisi e i prezzi bassi richiamano artisti da tutto il mondo, direi quasi che è la nuova Berlino».
Per questo Dorothea ha deciso di tornare a vivere là e insieme a un'altra artista greca che ha molto vagabondato, Lidia Venieri, annuncia un progetto di film, Beyond Being, oltre l'essere, girato in inglese, italiano, greco tra Atene e Anomera (Mikonos). Sempre a Mikonos vorrebbero fare un Festival di arte e cinema, a giugno: «Ci vuole un risveglio, bisogna fare qualcosa per questo Paese».
Gemelli diversi Quando non è sul palco addobbata a fare da madrina, l'attrice Kasia Smutniak si trasforma in clone del suo compagno il produttore Domenico Procacci che in barba ai milioni, gira in look debosciato chic, pantaloni profondo grigio, stivalotti, piccole borchie e metalli sparsi qua e là .
3 - VARIE DA VENEZIA
Anonimo veneziano per "il Giornale"
1 - ASPESI E MEREGHETTI TIFOSI DI BARBERA...
C'erano anche il Supercritico del Corriere della Sera Paolo Mereghetti e la grande firma di Repubblica Natalia Aspesi al pranzo dei vertici della Biennale con i cronisti inviati al Lido. A Mereghetti non piaceva il tenore assunto dalla conversazione e borbottava il suo dissenso. Finché, dopo le domande sul red carpet sbiadito e il calo di presenze, è sbottato: gli anni scorsi protestavamo perché si parlava troppo delle feste e poco di cinema, quest'anno ci lamentiamo per le poche star. E Aspesi? Voglio dare una dimostrazione di piaggeria, ha premesso. In questi giorni, all'uscita delle sale, ho sentito tante volte pronunciare la frase «questo film potrebbe vincere il Leone d'oro »... Che difesa!
2 - IL PATRIARCA PREMIA KEN LOACH...
Il regista di Il mio amico Eric è stato un altro dei numerosi cineasti passati dal Lido senza un film da presentare (tra gli altri Nanni Moretti, un ingrassato Gabriele Muccino e Gianni Amelio). Loach ha ricevuto dalle mani del patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia il Premio Robert Bresson, ideato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. La motivazione: il regista è «autore di opere caratterizzate da un forte impegno politico e sociale, attente al progresso civile e alla solidarietà umana... ». Quanti steccati oltrepassa il buon cinema...
3 - LA PRINCIPESSA DI RIVOMBROSA METTE IL BRONCIO...
In Acciaio di Stefano Mordini, Michele Riondino è il protagonista, mentre Vittoria Puccini compare a metà film. Logico che, alla proiezione per il pubblico delle «Giornate degli autori», lui sia stato più applaudito di lei. Così, nel suo Venezia Live allo scanzonato Marco Giusti è scappato detto «siete stati molto applauditi,Michele di più».«In che senso?», si è irrigidita la solitamente celestiale Vittoria. «Michele è fresco di successo televisivo con Il giovane Montalbano ... Elisa di Rivombrosa risale a qualche anno fa...», ha dovuto spiegarsi Giusti. Ma non è bastato. Alla fine Vittoria se n'è andata, ancora stizzita.
4 - IL TASSISTA E I TONI DI GARRONE...
«Sono io, sono io», protestava il tassista all'uscita dell'Excelsior.«Abbassi la voce, altrimenti prendo l'altro», ha ribattuto minaccioso Matteo Garrone, il regista di Gomorra membro della giuria, al braccio dell'appariscente consorte, Nunzia. Le star scarseggiano e i tassisti litigano...
4 - ZANZARE...
Michele Anselmi per il "Secolo XIX"
L'ANSIA DELL'ANSA
Nuovo comunicato ufficiale della Mostra rivolto «alle testate, alle agenzie e ai siti web accreditati» perché non sia violato l'embargo connesso alle proiezioni stampa del giorno prima. Stavolta l'ufficio stampa «si scusa con i giornalisti accreditati per i casi accaduti finora». Ma il vero destinatario dell'avviso è in realtà solo uno: l'agenzia Ansa. Ha preso a scrivere dei film del concorso, naturalmente i più ghiotti sul versante "scandalistico", dopo la proiezione serale delle 19.30, scatenando l'ansia nelle redazioni. Non c'è nulla da fare, all'Ansa credono di fare uno scoop per il solo fatto di descrivere qualche scena osé o cruda o blasfema all'uscita dal film.
MORTE A VENEZIA?
Ogni anno, a metà Mostra e dopo il primo week-end, si comincia a scrivere sui giornali che c'è poca gente, com'è triste Venezia, che i tappeti rossi sono avari di star, che le sale sono vuote, che il clima è moscio, stavolta addirittura che il Lido sembra l'isola di "Lost" dalla quale è impossibile fuggire, eccetera. Magari la crisi, quella vera, che svuota le tasche degli italiani, conterà qualcosa o no? In ogni caso: "Mortorio a Venezia" titola "il Giornale". "Morte a Venezia" titola "Libero". "Com'è vuota Venezia" titola "la Stampa". Tutto già visto e letto.
IL PROF DI PIOMBINO
Fabio Canessa, professore di latino a Piombino e cinefilo accanito, ha recitato nei panni di se stesso in "Acciaio". Recitare è dire troppo: si sente solo la sua voce in due sequenze ambientate in classe. Dopo aver visto il film è contento così.
GINA LOLLOBRIGIDA DOMENICO PROCACCI E KASIA SMUTNIAK Kasia Smutniak Livia Firth Pierfrancesco e Anna Favino Colin Firth Kasia Smutniak Domenico Procacci NATALIA ASPESI paolo mereghettiKen Loach VITTORIA PUCCINI GARRONE A CANNES
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