
FLASH! - SIETE CURIOSI DI SAPERE CHI E' IL PREMIER CHE HA PUNTATO I PIEDINI A BRUXELLES PER…
Francesca D'Angelo per "Libero"
Non sono valsi a nulla i sei anni, strappati alle nostre vite, tra botole, simboli, personalità multiple, flashback ed enigmi. Possiamo buttare tutto alle ortiche: ogni singola sequenza di Lost, ogni svolta narrativa, ciascuna delle sei stagioni della serie. Possiamo resettare il passato e rimettere in dubbio le spiegazioni (non che poi siano tante...) fornite dai creatori della serie J.J. Abrams e Damon Lindelof.
Perché tutto potrebbe ricominciare. Da capo. Il network americano Abc starebbe infatti accarezzando l'idea di ridare vita al mondo di Lost. Tradotto: riprendere la serie e riscriverla di sana pianta. Due le strade possibili. La prima è il classico sequel che però, a questo punto, dovrebbe rivelare l'identità del luogo dove si ritrovano tutti i protagonisti nell'ultima puntata. Si tratta davvero dell'Aldilà ? O di un'isola oppiacea? Un enigma che espone gli autori alle critiche dei credenti, siano essi buddisti, musulmani, ebrei o cattolici.
Tanto più che in quella famosa chiesa erano presenti i simboli di tutte le suddette confessioni. L'alternativa più praticabile è dunque la seconda, ossia quella del reboot: il rifacimento in chiave moderna che, a differenza del remake, non è fedele all'originale. Con tanto di nuovo cast al seguito. Quale che sia la forma, Lost potrebbe insomma tornare. A confermare l'intenzione della Abc è lo stesso ideatore Damon Lindelof durante il Variety Entertainment & Technology Summit.
«Ho l'impressione che il mondo non abbia ancora visto la fine di Lost», aggiunge l'autore. Vero, visto che, come rimproverato da molti fan, il finale della serie è quanto meno lacunoso. Per non dire una cocente delusione. Ma da qui a scoperchiare per una seconda volta il vaso di Pandora di Lost, ce ne passa. Le reazioni dei fan sono, tuttavia, contrastanti. Gli addict della serie accolgono il rumor come una promessa di personale risurrezione televisiva, che va a consolare le proprie serate trascorse orizzontali sul divano.
Effettivamente, gli odierni telefilm, emuli di Lost, non possono certo definirsi entusiasmanti: FlashForward ha deluso, Alcatraz è a rischio chiusura. Tra le nuove creature di J. J. Abrams convince giusto Persons of interest che però è una serie crime (in onda da noi sul canale pay di Mediaset Premium Crime). La stessa Abc si è resa conto dello sfacelo: se si eccettua il fenomeno Once upon a time (C'era una volta, in onda da noi su Fox), la rete Usa non ha in prime time nessun nuovo titolo sbanca ascolti. Da qui, la scelta di rifugiarsi nel brand Lost, per arginare la globale crisi di creatività .
Ma, si chiedono alcuni, non sarà un azzardo rimettere tutto in discussione? Lo stesso Lindelof si chiama fuori, dichiarando: Barbara De Rossi regina d'ascolti «Le "Tre rose" mi hanno gasato ma quante spine attorno a me» «Abbiamo raccontato la storia che avevamo voluto raccontare. Se il progetto andrà in porto, non ne prenderò parte». Il nostro si dichiara comunque favorevole a un reboot: «Sarei ipocrita ad affermare il contrario, visto che io firmo il nuovo Star Trek». Poi, se Lost2 dovesse andare male, non sarà certo colpa sua.
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