michele foresta mago forest

“CON LA GIALAPPA’S VOGLIAMO ESSERE SCORRETTI, QUALCOSA DI GREVE BISOGNA DIRLA. DI TUTTO QUESTO POLITICAMENTE CORRETTO NE HA LE PALLE PIENE ANCHE CHI È INTERVISTATO” – IL MAGO FOREST, AL SECOLO MICHELE FORESTA, SI CONFESSA - “CI SONO ARGOMENTI CHE NON TOCCHEREI: DIFETTI, DOLORI, MALATTIE. PURTROPPO RICKY GERVAIS TOCCA QUESTI TEMI CON UNA PROFONDITÀ INARRIVABILE, MOLTI SI SENTONO AUTORIZZATI A FARLO E NON POSSONO PERMETTERSELO” – LA BATTUTA DEL PAPA: “HA DETTO COSE BELLISSIME, CHE L’UOMO NON È SOLO SAPIENS MA LUDENS E POI CI HA DETTO: “MI RACCOMANDO, PREGATE PER ME. A FAVORE. NON CONTRO” - VIDEO

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Silvia Fumarola per “la Repubblica” - Estratti

 

mago forest 1

Sarà che è sempre più difficile trovare talenti comici, ma GialappaShow è un’oasi.

Personaggi formidabili, cast confermato (da Brenda Lodigiani a Max Giusti, da Gigi e Ross a Stefano Rapone, new entry Giulia Vecchio e Carlo Amleto), la quinta edizione andrà in onda dal 31 su Tv8 (anche in simulcast su Sky e in streaming su Now). «Stiamo diventando come Beautiful , tra un po’ ci sposeremo tra noi» dice ridendo il Mago Forest, al secolo Michele Foresta, complice di Giorgio Gherarducci e Marco Santin, conduttore geniale del varietà in cui tutto è consentito.

 

Il segreto del successo?

mago forest 2

«Va tutto bene perché i dirigenti di Tv8 non ci guardano... Se ci fosse un segreto, varrebbe come la formula della Coca-Cola».

 

Con la Gialappa’s Band 24 anni insieme: mai una lite?

«Abbiamo fatto tutti i “mai dire” possibili, non pensavo che avremmo lavorato ancora insieme. I due, intanto il signor Carlo (Taranto) aveva lasciato, organizzavano cene trappola e mi facevano venire la nostalgia. Mi hanno convinto e li ho ringraziati. Far ridere è una grande sfida, prima c’era il Covid, poi le guerre. E arriva Trump con la sua allegria».

 

La guest star conduttrice con cui si è trovato meglio?

«Siamo arrivati a 31, più Valentino Rossi. Le porto tutte nel mio cuore e ancora c’è spazio, ma solo in piedi. Non posso fare nomi, le ragazze sono tutte bravissime: fanno solo un giorno di prove, noi siamo abituati al nostro caos. Loro no. I Gialappi sono esigenti, per voi si riduce in due ore spensierate, dietro c’è un grande lavoro».

mago forest giorgio gherarducci e marco santin 1

 

Fa interviste surreali: non si vergogna mai?

«Siamo colleghi, glielo ricordo».

 

Dice battute sulle donne da denuncia ai carabinieri, invece è amatissimo. Tutto le è perdonato.

«Vogliamo essere scorretti. Di tutto questo politicamente corretto ne ha le palle piene anche chi è intervistato: progetti per il futuro? Basta. Qualcosa di greve bisogna dirla. Tanto, alla fine, lo scemo sono io e la Gialappa mi cazzia».

 

Lo sa che sul web vi hanno definito “antidepressivi naturali”?

«Ho avuto la fortuna, lo scorso giugno, di essere uno dei cento comici, da tutto il mondo, ricevuti dal Papa. Ha detto cose bellissime sul nostro lavoro, ricordando che l’uomo non è solo sapiens ma ludens: bisogna coltivare il dono, il sorriso è importante. E ci ha detto che prega tutti i giorni San Tommaso Moro: “Dammi, Signore, il senso dell’umorismo. Fammi la grazia di capire gli scherzi”. Ci ha fatto consegnare questa preghiera. E ci ha salutato con una battuta: “Mi raccomando, pregate per me. A favore. Non contro”».

 

MAGO FOREST CON PAPA FRANCESCO

(...)

 

Su cosa non si può scherzare?

«Dipende dal contesto, per un comico è tutto. Poi ci sono argomenti che non toccherei: difetti, dolori, malattie. A me viene male chiedere a uno che va al bagno spesso: “Come va la prostata?”. Purtroppo Ricky Gervais tocca questi temi con una profondità inarrivabile, molti si sentono autorizzati a farlo e non possono permetterselo».

 

Come nasce il Mago?

«A Radio Nicosia. A scuola non andavo benissimo, facevo ridere i miei compagni, erano gli anni Settanta, c’erano le prime radio libere. Mi hanno incoraggiato i professori: “Invece di fare lo scemo in classe, vai a farlo alla radio”. Così scimmiottavo i programmi di Arbore. E facevo ’sto mago che non dava speranze. “Troverò l’amore?

”, “No”. A 16 anni, con Nino Bonelli, un vero prestigiatore, andavamo a fare gli spettacoli negli oratori».

gialappas show

 

Frassica gioca con il surreale, vi ritrovate al tavolo di “Che tempo che fa”. Il rapporto tra voi?

«L’ho conosciuto a Indietro tutta : Arbore cercava persone per il pubblico del Nord e del Sud. In bagno mi sono vestito da mago e ho fatto i giochi. Dopo ho lavorato nei villaggi con Nino e siamo stati insieme a Acqua calda , lo show di Rai 2, parliamo del 1992, con Giorgio Faletti. Sono stato influenzato dalla sua comicità e da Cochi e Renato, mi piaceva Paolo Villaggio che faceva Kranz. Nino e Maurizio Ferrini a Quelli della notte sono stati rivoluzionari».

 

L’ironia la aiuta nelle difficoltà?

marco santin mago forest giorgio gherarducci

«Quando arriva l’attimo in cui devi vedertela con te stesso non mi ha aiutato, se era il momento di piangere, ho pianto. Però riesce a farti vedere meglio le cose. La stessa leggerezza ti aiuta a stare con le persone giuste, nei momenti belli.

Concluderei con una frase: posso?».

 

Come impedirglielo.

«Ovunque siate, se state ridendo, siete nel posto giusto».

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