DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
Lettera a Il giornale
Egregio Dr. Feltri,
so che Lei è laico (ma serio e giusto), però quale Suo estimatore mi permetto di rappresentarLe il mio massimo disgusto per la trasmissione su RAI 2 della sera 26/12, presentata da Stefano De Martino, dal titolo Da Natale a S.Stefano.
All'inizio è apparsa una indecorosa, squallida e blasfema scenetta, interpretata da due presunti attori: presa in giro di San Giuseppe (che dice di essersi operato alla prostata chiara allusione) e di Maria (interpretata in modo vergognoso da uno degli attori, noto attore (?) di filmetti estivi).
Spettacolo che offende non solo il cuore e la mente dei credenti ma anche il comune senso della decenza e del rispetto. La cosiddetta satira non dovrebbe superare un certo limite. È possibile che la Rai si abbassi a tali livelli? Ma la Chiesa (del caro Bergoglio) che dice? Mi scusi per lo sfogo. Può dirmi una parola di consolazione? Grazie e molti cordiali saluti ed auguri.
Gino Zannetti
LA RISPOSTA DI VITTORIO FELTRI
Caro Gino,
non ho avuto modo di seguire lo spettacolo a cui tu ti riferisci, tuttavia mi pare di non essermi perso un granché di speciale, stando alla tua descrizione e alle tue osservazioni.
(...) Le battute e le scenette che descrivi nulla hanno a che fare con la satira, che per me è elemento della democrazia. Essa non va censurata, non va soffocata, non va limitata.
Ma, appunto, qui essa non c'entra un fico secco. Si può fare satira sui politici, sui personaggi del presente che hanno un qualche rilievo pubblico, però quale senso ha deridere, canzonare, beffeggiare, ironizzare, irridere Dio, Maria, Giuseppe, Gesù e tutti i Santi, senza trascurare lo Spirito Santo? Te lo dico io. Non ha alcun senso. E sai perché? Perché essi non possono difendersi, intervenire, ridere di loro stessi eventualmente. Si può compiere la parodia di chi è in vita. Compierla di chi è morto, per di più da millenni, è operazione di pessimo gusto. Naturale poi che i fedeli si sentano infastiditi da simili attività, che provino un senso quasi di disagio, di dolore, che siano indotti a cambiare canale facendosi il segno della croce.
Mi sembra che pure Gesù Cristo sia stato abbastanza maltrattato negli ultimi tempi. Non possiamo fare il presepe con lui bimbetto in quanto gli immigrati di altre confessioni resterebbero turbati dalle nostre tradizioni e dalla nostra cultura cristiana. A questo punto che se ne andassero a casa loro se i nostri riti li infastidiscono. Non possiamo neppure chiamarlo Gesù, c'è chi lo chiama Cucù per non urtare i sensibili stranieri. E il crocifisso in aula è insultante. E la statua della Madonna viene demolita. Tra poco si pretenderà che chiamiamo Dio Allah e che preghiamo rivolti verso La Mecca.
Mancava soltanto coglionare Giuseppe e Maria nel periodo di Natale su Raidue per non farci mancare nulla.
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