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Alexandra Alter e Serge F.Kovalevski per “The New York Times” pubblicato da “la Repubblica”
Una mattina, alla fine dell’estate scorsa, Tonja B. Carter stava lavorando a una faccenda legale per una sua importante cliente, Harper Lee, quando si ritrovò a sfogliare un vecchio manoscritto di quello che pensò fosse Il buio oltre la siepe . I personaggi erano familiari: il battagliero avvocato Atticus Finch e sua figlia, l’esuberante Scout. Ma le situazioni erano diverse. Atticus era molto più vecchio. Scout era cresciuta.
La storia si svolgeva in Alabama durante i disordini razziali degli anni Cinquanta, non durante la Depressione degli anni Trenta. Confusa, l’avvocato Carter diede una scorsa al testo. Era un romanzo dal titolo Go Set a Watchman . Potrebbe essere una delle più monumentali scoperte della letteratura americana contemporanea. «Ero così stordita», ha ricordato l’avvocato Carter. Andò a trovare la signora Lee e le chiese se il romanzo fosse completo. «Completo?», mi disse. «Credo di sì. Il buio oltre la siepe è nato da lui».
Il manoscritto recuperato ha acceso un dibattito sul perché Harper Lee abbia aspettato tanto tempo per pubblicare di nuovo, se il libro sarà all’altezza del suo adorato primo romanzo, e se l’autrice, che ha a lungo evitato l’attenzione dei media, potrebbe aver subito pressioni o essere stata manipolata perché si decidesse a pubblicarlo. E appena si è sparsa la notizia del nuovo libro nella città dove abita, la nebbia che per tanto tempo ha avvolto l’enigmatica autrice, così poco amante della pubblicità, si è infittita.
Alcuni suoi amici sono rimasti scioccati sentendo parlare di un secondo romanzo della Lee, ma altri amici più intimi ne conoscevano l’esistenza da tempo. Almeno un membro della famiglia ricordava di aver letto parti del manoscritto di Go Set a Watchman a metà degli anni Cinquanta. «Era sicuramente la sua scrittura e non è mai andato perso», ha detto Hank Conner, il nipote più anziano della Lee.
Quella che avrebbe dovuto essere una scoperta letteraria trionfale si è trasformata in una polemica. Secondo i pettegolezzi che circolano a Monroeville, Harper Lee è ormai inferma di mente, non riconosce i vecchi amici, non può aver firmato per la pubblicazione. Ma coloro che le sono più vicini sorridono di queste teorie cospirative, dicendo che Harper Lee, che oggi ha 88 anni, è fragile, ma è pienamente in grado di ragionare.
La donna rimane nascosta in una casa di riposo, The Meadows, tagliata fuori dalle indiscrezioni se non per le dichiarazioni fornite tramite la signora Carter, suo avvocato, amica e custode. Quando sono emersi dei dubbi, Harper Lee ha dichiarato, tramite il suo avvocato, di essere «felicissima delle reazioni suscitate da Watchman».
«Harper Lee è una donna molto forte, indipendente e saggia che in questo momento vorrebbe rallegrarsi per la scoperta del suo romanzo a lungo perduto», ha detto l’avvocato Carter. «Invece, si trova a dover difendere la sua credibilità e la sua capacità di prendere decisioni ». Cynthia McMillan, assistente a The Meadows, che si è presa cura della Lee per diversi anni, ha detto che la signora Lee è vigile, capisce cosa sta succedendo con il manoscritto ritrovato e sembra rinvigorita dalla prospettiva di pubblicare di nuovo.
IL BUIO OLTRE LA SIEPE GREGORY PECK
Tuttavia, lo scetticismo rimane in questa città di circa 6.500 abitanti, dove la Lee ha una casa fin dall’infanzia. Nella piazza della città ci sono dei murales che raffigurano scene da Il buio oltre la siepe , e ogni anno gli abitanti mettono in scena una commedia basata sul libro. Nel corso del tempo, però, il rapporto della Lee con i suoi concittadini è diventato più difficile, in particolare con chi voleva guadagnare sulla sua fama. Smise di firmare libri per i negozi locali quando seppe che alcuni venivano venduti all’asta su eBay. Nel 2013, citò in giudizio il museo della città, sostenendo che le vendite di T-shirt, borse e tazzine da caffè ispirate a Il buio oltre la siepe violavano il suo diritto d’autore.
La reticenza dell’autrice potrebbe aver alimentato l’attenzione sul nuovo libro, aggravata dal silenzio, fino allo scorso fine settimana, dell’avvocato Carter, e dalla scarsità di informazioni da parte dell’editore della Lee, Harper, marchio controllato dalla Harper Collins. Gran parte dell’attenzione è caduta sull’avvocato Carter. Da quando esercita la professione, e cioè dal 2006, l’avvocato si è occupata degli affari della Lee, creando risentimenti in città, dove alcuni ritengono che abbia limitato la possibilità di avvicinare la scrittrice.
Per molti versi, comunque, l’avvocato Carter è stata un’amministratrice attenta degli affari dellesorelle Lee. Carter ha detto che il sospetto che sfruttasse la scrittrice l’ha molto avvilita. Alla domanda sul perché non avesse fornito ulteriori dettagli sulla scoperta, ha risposto: «Sono un avvocato, non una celebrità. L’attenzione dovrebbe essere rivolta al dono che Harper Lee sta offrendo al mondo».
Cinquantacinque anni dopo la sua pubblicazione, Il buio oltre la siepe rimane una delle opere più influenti della letteratura americana, con vendite che raggiungono i 40 milioni di copie. Il nuovo romanzo sarà un altro grande successo commerciale. Poco dopo l’annuncio del titolo, c’è stata un’impennata nelle prenotazioni che lo hanno portato al primo posto su Amazon. Harper Collins ha in programma una prima edizione di due milioni di copie.
Go Set a Watchman sarebbe stato il debutto letterario di Harper Lee. Finì il romanzo, che si svolge vent’anni dopo Il buio oltre la siepe , a metà degli anni Cinquanta. Ma il suo editore, Tay Hohoff, le disse di scriverne una nuova versione dal punto di vista di Scout da bambina.
Harper Lee ha tenuto da parte il libro originale. La settimana scorsa ha detto che pensava fosse andato perduto. Quando l’avvocato Carter ha rivelato la sua scoperta, nel mese di agosto, la scrittrice è rimasta scioccata. La Lee ha chiesto all’amica di ripeterglielo. E l’avvocato Carter le ha ripetuto di aver trovato un romanzo, Go Set the Watchman . È stata gentilmente corretta: «Si intitola Go Set a Watchman », le ha detto Harper Lee.
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