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Il corrispondente della Rai a Mosca, Marc Innaro, è stato respinto dalla polizia di frontiera ucraina a Kyev, dove era atterrato con il suo operatore russo per seguire le imminenti elezioni. All'agenzia Ria Novosti, Innaro ha spiegato che aveva regolarmente ottenuto l'accredito dalla Commissione elettorale centrale, ma la polizia non ha voluto sentir ragione.
Il giornalista Rai è stato respinto per "insufficiente fondatezza dello scopo del soggiorno". Anche se il suo sospetto è che la decisione ucraina sia legata al fatto che lui viva a Mosca. La ritorsione però arriva proprio nel momento in cui la Rai ha cambiato i suoi vertici con il governo sovranista Lega-M5s, indubbiamente più vicino al presidente della Russia Vladimir Putin. Una posizione ben nota alle autorità di Kyev che di certo non avranno mai apprezzato.
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