DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
MARCO GIUSTI INFILZA FRANCESCO MERLO PER LE SUE BORDATE AI CRITICI CHE PARLANO TROPPO BENE DI “NOMADLAND”: “UN FILM CHE HA DAVVERO VINTO TUTTO QUELLO CHE POTEVA E, OVVIAMENTE, I GIURATI DI TUTTI FESTIVAL NE SAPRANNO MENO DI TUTTI I MERLO DEL MONDO…” - DETTO QUESTO TROVO STREPITOSA LA RISPOSTA DI FRANCO MONTINI, UN ALTRO CHE SCRIVE SU “REPUBBLICA”, DI GUARDARE LE TABELLINE DEI CRITICI SU “FILM TV”. MA DOVE SIAMO? A “O.K. IL PREZZO È GIUSTO?”
Marco Giusti per Dagospia
LE PAGELLE DEI CRITICI CINEMATOGRAFICI DI OMBRE ROSSE
Complice Merlo, torniamo a parlare di critici, di palle e di stelline. Anche se in fondo aveva ragione Carmelo Bene, "Se uno domanda a un bambino: tu cosa farai da grande?, le risposte che può ottenere sono: lo spazzino, il direttore delle poste, l'attore. Nessun bambino direbbe il critici cinematografico".
Parole sante. Ieri il critico Pedro Armocida ha tirato fuori una tabellina anni 60 dei critici della rivista "Ombre rosse", da Goffredo Fofi a Gianni Rondolino a Paolo Bertetto. Guardate come trattano film fondamentali della storia del cinema degli ultimi 50 anni come "Persona" di Ingmar Bergman o "Il buono il brutto il cattivo" di Sergio Leone.
Una lista di due palle negative, cioè ORRIBILE. Mentre viene esaltato un buon film western politico progressista di Richard Brooks, "I professionisti", che non ha avuto certo la stessa importanza dei film di Bergman e Leone. Solo il dotto Pio Baldelli rifila una stellina al capolavoro di Leone. Perfino il bellissimo film di Giulio Questi, "Se sei vivo spara", western militante, viene massacrato.
Si dirà che erano critici trinariciuti, Fofi trattava gli spaghetti western di Leone e soci come se fossero merda (leggetevi Positif), anche se oggi ne scrive in ben altro modo. Ma guardate le pagelle di una rivista meno barricadiere come "Film Mese", dove scrivono Callisto Cosmiche, Claudio Bertieri, il critico genovese che tormentava Paolo Villaggop coi cineclub sulla Corrazata Potemkin, Riccardo Redi.
LE PAGELLE DEI CRITICI CINEMATOGRAFICI DI FILM MESE
Beh, per il "Satyricon" di Fellini è il massacro. Mentre Luis Bunuel viene esaltato. Insomma, alla faccia di Merlo, non è mai stato facile muoversi seguendo la critica cinematografica. Faccio mia la saggia dichiarazione del mio fratello e maggiore Tatti Sanguineti, "L'importante è avere un punto di riferimento Il mio è Paolo Mereghetti. Dove sta lui, non sto io".
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