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“LA MIA CARRIERA? I MOMENTI PIU' BRUTTI SONO STATI QUELLI PIU' BELLI" - MARCO MASINI AI LUNATICI DI RAI RADIO2: "OGGI IL POLITICAMENTE CORRETTO MI ROMPEREBBE LE SCATOLE PER BELLA STRONZA? NON MI INTERESSA, E' UN PEZZO DEL 1993. PIU' DELLA LIBERTA' D'ESPRESSIONE, CHE CI DEVE ESSERE, MI SPAVENTA FARE I CONTI CON I PARAMETRI TECNICI. IERI POTEVI FARE UN PEZZO DI CINQUE MINUTI E QUARANTA, OGGI IN TRENTACINQUE SECONDI DEVI DIRE TUTTO…”
Da I Lunatici Rai Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici
Marco Masini ha raggiunto I Lunatici di Rai Radio2, in diretta ogni notte da Casa Sanremo. Parlando con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio il popolare cantautore toscano ha dichiarato: "Il mio rapporto con la notte? Di notte si scrive bene. Anche perché non suonano i telefonini. Di notte si hanno le visioni del domani. Si percepisce meglio ciò che sta arrivando. Però fino ad una certa ora quello che fai è ok. Oltre una certa ora, invece, quello che fai il giorno dopo lo devi rifare. La notte puoi usarla, ma devi mettere un limite. Dopo una certa ora arriva la follia, il delirio, e devi ricominciare daccapo".
Sul palco dell'Ariston: "Quando ci sali c'è un senso di grande responsabilità. Oggi il primo pensiero va all'aspetto tecnico. Pensi che tutto funzioni, che tutti i musicisti suonino alla stessa maniera, che il volume nelle cuffie sia ok, queste sono cose che ti arrivano come primo pensiero e tu devi essere in grado di affrontarle. Devi essere pronto all'imprevisto. Poi il timore reverenziale verso questo palco c'è sempre. E' giusto così".
Sul confronto, brano portato a Sanremo: "Dicono che Masini canta un brano alla Masini? Beh, è difficile che domani Masini diventi Ramazzotti. O viceversa. Nonostante la grande amicizia e il grande legame non ci si possono invertire i ruoli. I grandi artisti che hanno cantato nel mio disco, sono rimasti loro stessi. I pezzi nel disco li abbiamo scelti per forza di cose, ci sono stati episodi che hanno fatto in modo che quella canzone si scegliesse da sola. Ramazzotti per me è un fratello. Mi è sempre stato vicino, si è sempre esposto nei miei confronti".
Sul politicamente corretto: "Mi chiedete se oggi un pezzo come 'Bella stronza' potrebbe avere problemi? Non mi interessa. E' una canzone del 1993, con il senno di poi non si può parlare. Ogni canzone è figlia del suo tempo e va giudicata in quel momento, non si può riprendere e ritirare in ballo dopo trent'anni. Più della libertà d'espressione, che c'è, mi spaventa fare i conti con i parametri tecnici. Ieri una canzone poteva durare anche cinque minuti, non c'erano limiti. Oggi invece in trenta secondi devi dire tutto. Mi preoccupa moltissimo riuscire a stare dentro a certi parametri. Per chi viene dalla mia generazione, per chi ha avuto modo sempre di raccontare una storia dall'inizio alla fine, non è semplice".
Sulla sua carriera: "I momenti difficili sono stati quelli più belli. Mi hanno arricchito, fortificato, dato energia, senza nessun tipo di distorsione mentale, senza nessun tipo di esasperazione. Attraverso i momenti difficili riesci a scollinare e a raggiungere temperature migliori".
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